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Corgom: “Trasformiamo un rifiuto in risorsa ma la burocrazia coratina ci rallenta. Ferme nuove assunzioni”

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C. S.

È Leader in materia di ecosostenibilità ed è una realtà tutta coratina: la Corgom srl. Da anni punta alla valorizzazione del PFU attraverso molteplici tecniche innovative, produce materiale ecocompatibile finalizzato alla realizzazione di asfalti modificati, pavimentazioni sportive, superfici antitrauma per la realizzazione di parchi giochi per bambini e tanto altro.
L’azienda, riconosciuta a livello nazionale come fiore all’occhiello pugliese, è stata premiata da Legambiente quale esempio nel territorio per l’Economia Circolare. Non a caso nel mese di gennaio le telecamere di “Kalipè – A passo d’uomo” – il programma di Rai 2 condotto da Massimiliano Ossini – hanno scelto di visitare Corgom per entrare nel dettaglio dell’attività di questa impresa, ponendo l’accento sulla necessità di un’economia “green”, votata al riuso dei beni di consumo e alla tutela dell’ambiente. L’obiettivo era quello di presentare al grande pubblico un’alternativa valida e sostenibile nella produzione e riciclo di pneumatici che vada incontro alle emergenti esigenze ecologiche del pianeta.
Corgom è impegnata in raccolta, recupero e riciclaggio di PFU mediante le relazioni con singoli privati ed anche attraverso partnership con i più importanti consorzi del settore, “Ecopneus” per esempio, in grado di garantire il tracciamento e il recupero dei pfu, certificandone i flussi che si generano annualmente e le quantità immesse nel mercato.
L’azienda inoltre partecipa spesso alla realizzazione di opere di bonifica territoriale, non ultima l’iniziativa “Alta Murgia Pulita” condotta in collaborazione con l’Esercito e l’Airf Puglia: la finalità era quella di liberare il parco dagli pneumatici fuori uso e abbandonati. Di fondamentale importanza nelle attività dell’azienda anche la partecipazione a fiere ed eventi di respiro nazionale e internazionale, “Ecomondo” di Rimini per esempio ed “Fsb” la fiera mondiale per l’impiantistica sportiva, l’arredo urbano e le strutture ricreative, che si tiene ogni due anni a Colonia.
Negli ultimi anni ha investito circa 5 milioni di euro in tecnologie 4.0 che per poter tradurre in concretezza lo slogan “Retreading & Recycling” ed è determinata ad andare avanti nello stesso modo, con ulteriori sforzi economici: la sensibilità rispetto ai temi ambientali viene declinato anche nell’attenzione costante ai progetti sostenuti a livello locale per puntare al benessere fisico dei ragazzi, bene primario della società.
«Trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica e soprattutto occupazionale – commentano dalla Corgom – è l’ambiziosa sfida che la politica Europea ha lanciato a tutti i Paesi siamo pronti a vincerla ma abbiamo le mani legate dalla burocrazia».
Non manca, purtroppo, un’amara considerazione: «ci sono oltre 40 nuovi posti di lavoro a rischio, stiamo andando incontro al rallentamento del processo di smaltimento degli pneumatici, ad un’alta probabilità di perdere i finanziamenti statali. Perché? Semplice e triste: ci manca il via libera del Comune per procedere con l’ampliamento della nostra sede».
«Come ho avuto modo di spiegare alla nuova amministrazione mediate una lettera inviata il 4 ottobre scorso e poi anche verbalmente – dichiara Michele Scaringella, amministratore unico e legale rappresentante della Corgom – il 25 gennaio di ben 4 anni fa (era il 2018), abbiamo presentato al Comune di Corato il progetto edilizio: si tratta di un ampliamento funzionale del complesso industriale già esistente che, di conseguenza, garantirebbe l’aumento dell’attività produttiva preesistente di ricostruzione pneumatici usati, recupero e trattamento degli pneumatici fuori uso (PFU). Il tutto da realizzare su un suolo, di nostra proprietà.
Il 12 novembre del 2018 la conferenza di servizi (ex art. 8 del DPR 160/2010) ha espresso “parere favorevole, in stretta osservanza delle condizioni fissate dai rappresentanti degli enti/servizi intervenuti” come si può facilmente riscontrare dal relativo verbale depositato presso la Segreteria del Comune per 30 giorni (così come indicato nella deliberazione di G.R. n. 2581/11). Per i 30 giorni successivi, ai sensi della legge 1150/1942, chiunque avesse avuto interesse avrebbe potuto presentare osservazioni e/o opposizioni ma nessuno ha posto obiezioni.
A fermare il tempo e congelare il progetto sono state, purtroppo, le vicende legate alla vita politica e amministrativa della città: sono passati altri tre anni senza e alla data odierna l’iter burocratico è completamente sospeso e arenato.
È per questo che ci stiamo rivolgendo al sindaco, all’amministrazione e a tutto il consiglio affinché la situazione si sblocchi. Speriamo in un rapido riscontro da parte dell’amministrazione: la politica non può, ce lo auguriamo, rimanere indifferente alle problematiche delle realtà imprenditoriali ed al relativo impatto ambientale e sociale.
Siamo fiduciosi del fatto che nelle stanze del Palazzo di Città si possa prendere atto della situazione e rendersi disponibili alla definizione dell’istruttoria. Noi ci siamo per qualsiasi altro chiarimento – concludono da Corgom – e non vediamo l’ora di metterci al servizio della nostra città».

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