I Carabinieri della Stazione di Corato e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica tranese, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di un 45enne e di un 19enne, padre e figlio, entrambi di Corato, indagati per tentato omicidio in concorso.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), gli indagati, la sera tra il 30 giugno e il 1° luglio scorso, a seguito di un litigio per futili motivi, scaturito dal fatto che i due non erano stati invitati al matrimonio del fratello del 45enne, lo avrebbero aggredito fisicamente con calci e pugni. Nella circostanza, il 19enne, così come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, incitato dal padre con frasi del tipo «daglieli forte a tutte e due», avrebbe sferrato dapprima una coltellata allo zio, colpendolo al fianco, e poi si sarebbe diretto verso il futuro cognato della vittima, nel frattempo intervenuto, colpendolo con tre fendenti alla schiena.
Le immediate indagini condotte in sinergia dai Carabinieri di Corato e di Molfetta, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, hanno permesso di ricostruire quei concitati momenti. Era da poco passata la mezzanotte del 30 giugno, quando in via Eschilo, prese fuoco l’autovettura di proprietà del padre della futura sposa che sarebbe convolata a nozze la mattina seguente con una delle due vittime dell’accoltellamento. Di lì a poco, intorno alle 2, i Carabinieri intervennero nuovamente in quella via, a seguito di segnalazione di una lite animata con conseguente accoltellamento di due persone. Sul posto vennero identificate le vittime che furono trasportate, d’urgenza, nel Policlinico di Bari e nell’ospedale Bonomo di Andria, poiché in pericolo di vita a causa delle ferite riportate. Dopo il primo ricovero in prognosi riservata, entrambi i malcapitati hanno riportato prognosi per 30 giorni.
Lo sviluppo delle indagini ha consentito agli inquirenti di acquisire gravi indizi di colpevolezza sul conto degli indagati in ordine all’aggressione descritta. Il tutto si sarebbe verificato proprio davanti all’abitazione della sposa, dove poco prima era stata organizzata, dal futuro marito, una “serenata” a sorpresa e dove, poco dopo, aveva preso fuoco la macchina del padre della ragazza. Durante l’aggressione subita dal futuro sposo, avrebbe preso le sue difese uno dei futuri cognati, anch’egli travolto dalle ire dei familiari, che lo avrebbero accoltellato alla schiena così violentemente da perforargli il polmone.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e, all’esecuzione della misura cautelare, seguiranno l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.