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Sicurezza nelle campagne, la Comunità dei Braccianti chiede ai Sindaci tempestivi e concreti interventi

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La campagna olivicola 2023, appena iniziata, è gravemente turbata,come negli anni precedenti, dall’imperversare di attività vandaliche ai danni della raccolta delle olive, rubate impunemente non solo prima del tramonto del sole, ma anche durante le ore notturne.
Gli imprenditori del comparto agroalimentare, in particolare i produttori olivicoli, a prescindere dall’estensione dell’azienda agricola, nella stagione della raccolta del prodotto continuano a sentirsi insicuri e indifesi, rispetto alla fruizione dei diritti di chi coltiva e produce.
Non c’è tregua. I furti si compiono ogni giorno, con tutti i mezzi.
Gli olivicoltori, piccoli, medi e grandi, superato tutto ciò che precede e accompagna la maturazione del frutto, con oneroso impegno di manodopera lavorativa e risorse finanziarie, devono poter raccogliere il frutto di mesi e mesi di lavoro e soddisfare speranze e gratificanti aspettative, senza temere gli attacchi e le scorribande dei vandali. Tutti gli imprenditori agricoli, compresi “Quelli della Domenica”, hanno diritto, dunque, ad essere tutelati con interventi mirati di Solidarietà e Sussidiarietà da parte dei pubblici poteri, particolarmente dalle autorità comunali e regionali, considerato che le produzioni agricole fanno impresa sul e nel territorio, promuovendo crescita socio-economica ed occupazionale.
Nella prospettiva di risposte organiche e strutturali ai bisogni di sicurezza nelle campagne, la Comunità dei Braccianti, al fine di assicurare attualmente l’integrità della raccolta delle olive solo da parte dei legittimi proprietari e degli uliveti, oggetto di violenti approcci, chiede ai SINDACI di valutare l’opportunità di elargire congrui contributi finanziari ai vari organi di vigilanza, pubblici e privati, onde poter potenziare i propri organici di personale per presidiare la rete viaria rurale con turni di servizio straordinario continuativo e prevenire e contrastare le ignobili iniziative di appropriazione indebita, messe in opera da barbari“, è quanto si legge in una nota a firma del prof. Giuseppe Scaringella – Presidente generale della Comunità Braccianti.

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