È diventata un caso nazionale di cui hanno parlato numerose testate giornalistiche la festa di compleanno per i suoi 50 anni organizzata da Aldo Patruno, nostro concittadino e dirigente del Settore Turismo e Cultura della Regione Puglia già candidato con il PD alle regionali del 2015.
I fatti. Secondo il Corriere del Mezzogiorno (testata regionale de Il Corriere della sera) Aldo Patruno avrebbe inoltrato agli ospiti della sua festa “invito e codice Iban compreso di causale: «Per semplificarvi la vita». Chiara esortazione: inutile arrovellarsi per il regalo, basta un bonifico e non ci si pensa più”. Più tagliente l’articolo di Dagospia secondo il quale il Patruno per la sua festa di compleanno avrebbe “cooptato circa 800 invitati, compresi, a quanto se ne sa, esponenti del mondo dell’accoglienza turistica e dello spettacolo”.
In buona sostanza Aldo Patruno, in evidente buona fede, avrebbe esteso una prassi – quella del “non fatemi regali inutili ma datemi soldi” – peraltro usuale nei compleanni fra amici a tutti i suoi invitati, ricomprendendo familiari e parenti, compagni di scuola e di partito, conoscenti e – a quanto si dice – rappresentanti di organizzazioni che operano nei settori turismo e cultura, proprio cioè in quell’ambito in cui il Patruno stesso è dirigente in Regione Puglia. Questa circostanza avrebbe – secondo Antonio Della Rocca de Il Corriere del Mezzogiorno – determinato l’insorgere di “mormorio e … battute al veleno che in questi giorni sembrano dilagare negli ambienti della Regione”, ponendo in imbarazzo gli stessi invitati.
L’episodio è certamente minore e si pone quasi al confine fra politica e vita privata, non trascurando però che proprio questi ambiti sono particolarmente attenzionati in Puglia. Il caso più famoso è quello del Presidente Emiliano a proposito del regalo ricevuto in “cozze pelose” (https://bari.repubblica.it/cronaca/2012/03/18/news/emiliano-31750326/) seguito poi dalla vicenda di Gianfranco Grandaliano, direttore di AGER Puglia (l’Agenzia Regionale che si occupa di rifiuti), indagato per una sua festa di compleanno (https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/08/07/news/grandaliano_indagato-313306591/).
Nel caso di Aldo Patruno – va evidenziato – siamo ancora di fronte ad una nulla di fatto: la festa non si è ancora svolta (è programmata per il 16 settembre prossimo), i regali non sono ancora stati “bonificati” e proprio per questo riteniamo opportuno richiamare quanto disposto, oltre che dalla normativa di settore (DPR 62/2013), anche dal Codice di Comportamento dei dipendenti della Regione Puglia approvato nel 2014 (Giunta Vendola): “Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore che viene definito nel limite massimo di € 150 effettuati occasionalmente e nell’ambito delle consuetudini internazionali. … Tale riconoscimento può essere accettato, nel limite massimo del valore su indicato, sotto forma di regali o altri beni mobili che siano di tipo esclusivamente materiale; sono pertanto vietati regali o utilità rappresentati da buoni sconto, buoni benzina e simili” (art. 4 c. 2).
In sintesi il dipendente regionale non può accettare in regalo da aziende o privati con i quali ha o può avere a che fare per ragioni di ufficio oggetti del valore eccedente i 150 euro e certamente non può ricevere né buoni sconto né buoni benzina e – a maggior ragione – somme in denaro qualsiasi sia il loro importo.
Aldo Patruno, in evidente buona fede, ha così replicato difronte al clamore montante: “Sono molto dispiaciuto per questa situazione, ho agito in buona fede e se dovessi accorgermi di regali in denaro inopportuni per questioni di conflitti di interesse restituirò tutte le somme.”
Noi crediamo ad Aldo Patruno, lo avvertiamo però che è sempre il citato Regolamento Regionale che dice al dipendente come regolarsi nel caso in cui veda accreditata sul conto corrente una somma in denaro: “Al fine di non incorrere in responsabilità disciplinare, il dipendente a cui pervenga un regalo o altra utilità vietati sulla base delle diposizioni sopra citate (ndr le somme in denaro di qualsiasi importo sono vietate), ha il dovere di attivarsi al fine di metterli a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o per la devoluzione a scopi istituzionali o benefici” (art. 4 c. 4).
In buona sostanza, Aldo Patruno, nel caso in cui ad esempio un operatore turistico invitato al suo party versi sul suo conto corrente una somma di 50, 100 o 200 euro, dovrebbe informare l’amministrazione regionale e mettere a disposizione della stessa l’intera somma (non può cioè procedere motu proprio alla restituzione al mittente), ponendosi così al riparo da ogni contestazione. Ci chiediamo poi quale potrebbe essere la sorte di quell’operatore turistico che, in buona fede e con le migliori intenzioni, avesse fatto il bonifico incautamente richiesto a fronte di una successiva segnalazione fatta dallo stesso Aldo Patruno alla Regione Puglia per “regalo indebito”… un piccolo pasticcio insomma.
In ogni caso, nulla ancora è stato compiuto e a tutto si può rimediare. Anche la nostra Redazione pertanto si associa agli auguri da più parti rivolti al Dott. Aldo Patruno sperando di averlo messo in guardia dallo scivolare sulla classica buccia di banana.