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Rifugio lager, 32 cani ridotti in condizioni pietose salvati dai volontari LEAL sezione di Corato (Foto e video)

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Finito il calvario per i primi 13 cani costretti a vivere da tempo in un rifugio lager, privato, a Gravina di Puglia, in cui erano detenuti 32 cani, alcuni anche di razza, tutti malati, affetti da rogna e in pessime condizioni.

Il 16 luglio scorso a seguito della segnalazione del responsabile LEAL (lega antivivisezionista) sezione di Corato, Carlo Leone, con il supporto di altri volontari, sono intervenuti i Carabinieri Forestali che hanno sottoposto i cani a sequestro preventivo. Il titolare del rifugio è stato denunciato per maltrattamento.
I cani sono stati tutti affidati a LEAL, ma solo dopo il dovuto iter burocratico, circa una settimana fa, è stato possibile prelevare i primi 13 cani.
Nel frattempo c’è stato un difficile lavoro di ricerca da parte di alcuni volontari LEAL Corato per intercettare strutture private a pagamento sotto la propria responsabilità, non avendo ricevuto, per assurdo, ma tant’è, non trattandosi di cani randagi, alcun supporto da parte di nessun ente pubblico a partire dal Comune in cui si è consumato il reato.
“I cani salvati ora si trovano a Corato, in un luogo idoneo gestito da persone qualificate e di “provata fede” verso loro tutti e sotto nostra tutela”, riferisce Carlo Leone, ancora sconvolto dalla situazione oscena trovatosi dinnanzi dopo aver varcato il cancello di quel rifugio lager, “nonostante l’inadeguatezza della struttura ci aspettavamo sicuramente uno stato di degrado ma non fino a quel punto, siamo rimasti sconvolti dalle condizioni di quei poveri cani che da tempo pativano una sofferenza estrema. Nonostante le patologie causate dalla trascuratezze cronica e la mancanza di cure faremo tutto il possibile per garantire loro le migliori cure e una vita felice e dignitosa“. E aggiunge: “Un grazie di vero cuore a Francesco Salerno e Domenico Fabiano”, responsabili della struttura che ospita i pelosetti salvati.

I cani infatti hanno tutti bisogno URGENTE di cure per la rogna, leishmania,  ferite varie, fratture. Uno di loro è cieco. Sono necessarie inoltre sterilizzazioni, esami di sangue più le varie terapie necessarie che saranno tutte a carico della LEAL.
Massimo supporto è stato assicurato alla sezione di Corato da parte del presidente della sede nazionale LEAL, Gian Marco Prampolini, presidente, che ha dichiarato:  “Quanto visto, fotografato e denunciato anche dai Carabinieri Forestali è raccapricciante e documenta come siano fondamentali le nostre battaglie per combattere il randagismo e il business sulla pelle degli animali, così come l’importanza delle sterilizzazioni e della denuncia per i casi di maltrattamento“.

A breve sempre dopo l’iter burocratico necessario sarà possibile il trasferimento degli altri cani rimasti al rifugio. Tutte le notizie e gli aggiornamenti sono visibili sul profilo Facebook https://www.facebook.com/marilena.sgarra del responsabile LEAL sezione di Corato Corato, Carlo Leone.

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