Flavio D’Introno da qualche giorno ricercato dalle forze dell’ordine, dopo il respingimento del Tribunale di Sorveglianza della richiesta di affidamento ai servizi sociale da parte dei suoi legali, ieri sera si è costituito presso la caserma dei carabinieri di Barletta.
L’imprenditore D’Introno era stato già condannato in via definitiva a 5 anni e 9 mesi (di cui 18 mesi scontati in custodia cautelare) nel 2017 per usura perpetrata ai danni di imprenditori coratini.
Si riaprono le porte del carcere per Flavio D’Introno l’imprenditore coratino che con le sue dichiarazioni ha portato a scardinare un sistema di corruzione all’interno della magistratura tranese, attraverso i vari interrogatori ha permesso agli organi inquirenti di fare arrestare i giudici Antonio Savasta (attualmente agli arresti domiciliari dopo aver confessato di aver ricevuto somme in denaro dal D’Introno), Michele Nardi e l’ispettore di Polizia Vincenzo Di Chiaro (ad oggi detenuti nel carcere di Matera), oltre a fare iscrivere nel registro degli indagati un altro giudice, avvocati e imprenditori; i reati a loro ascritti vanno dalla corruzione in atti giudiziari all’associazione a delinquere e millantato credito.