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I residenti di via Francavilla aggrediti da cani randagi. Parlano le vittime (foto)

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Non si comprendono le ragioni ma sta di fatto che mentre in altre regioni, in particolar modo del nord, il randagismo è un fenomeno quasi inesistente, al sud, al contrario, è una piaga dilagante.

Ma nella nostra città cosa accade?

A Corato il randagismo è un problema ormai sfuggito di mano basta aggirarsi per le vie di campagna e per le aree periferiche intorno alla città per imbattersi in branchi di cani randagi che, ovviamente, non essendo sterilizzati si riproducono (perché è nella loro natura) determinando una crescita esponenziale della popolazione canina.

Cosa si cela dietro il randagismo, solo frutto della negligenza delle amministrazioni che non se ne occupano o se ne occupano poco, o altro? Come è possibile che da noi non si trovino soluzioni?

Apprezzabili i tanti volontari (persone comuni amanti degli animali) che con dedizione si occupano dei cani randagi offrendo a loro cibo e cure in caso di necessità e l’impegno delle associazioni che si occupano della loro tutela ma, evidentemente non basta.

Ed ecco che l’emergenza avanza prepotentemente diventando a volte un serio pericolo per i cittadini.

Una colpa che indubbiamente non è attribuibile al cane che di per sé non è portatore di problematiche particolari ovviamente se inserito in un contesto di reciproco rispetto e di pacifica convivenza tra l’uomo e l’animale, i problemi insorgono purtroppo quando il numero dei cani è cospicuo e il formarsi di branchi, più o meno numerosi, e fortemente territoriali (sempre per loro natura) può compromettere la sicurezza delle persone ma anche dei cani stessi.

Dove sono gli organi preposti, di chi è la responsabilità, e soprattutto cosa si fa?

Probabilmente poco e niente stando alla realtà con cui da più di un anno alcuni residenti di via Francavilla stanno convivendo nonostante le continue segnalazioni alla polizia municipale, alla Asl e al canile.

In un terreno in disuso, situato tra via Francavilla e via Gravina, infatti, diventato tra l’altro una discarica a cielo aperto per mano dell’inciviltà dell’uomo, si è stabilizzato un branco di cani dando vita a cucciolate e che, in diversi casi, hanno mostrato un atteggiamento aggressivo.

A farne le spese intorno alla metà di dicembre, la sig.ra Marianna Marchisella che ha subito un’aggressione – stavo portando a spasso il mio cane da via Francavilla verso via Belvedere, mi ero fermata in uno spiazzale e a un certo punto girandomi c’era un branco di sette cani di grossa taglia che veniva verso di me o meglio verso il cucciolo che d’istinto presi in braccio, tre di loro mi assalirono provocando varie ferite a me e al cane, tanto lo spavento e ringrazio il cielo di non essere caduta perché poteva andare anche peggio. Tra urla e calci, mi dispiace averlo fatto perché amo gli animali ma in quel momento dovevo difendermi, per fortuna dopo diversi minuti si dileguarono. Era una domenica pomeriggio urlavo e chiedevo aiuto, vedevo gente sui balconi del palazzo lì vicino, ahimè, completamente indifferente.

Mi recai in pronto soccorso e all’indomani alla Asl per sottopormi all’antitetanica, dove il dottore mi assicurò che era partita la denuncia.

Sottolineo che quasi un anno fa avevo già chiamato il canile segnalando la presenza di una cucciolata ma senza riscontro.

La domenica precedente stesso episodio si era verificato ai danni di un signore come racconta la sig.ra Stefania Volpeera mattino presto e dal mio balcone che si affaccia sul campo dove montano il circo, per intenderci, sentivo delle urla e cani abbaiare notando dei movimenti tra gli alberi, una persona tentava di salire su un albero perché un branco di cani lo stava aggredendo cercai di urlare nella speranza che si allontanassero, in effetti per un attimo si bloccarono ma poi continuarono nel loro intento. (da miei riscontri ho certezza che il signore ha riportato ferite perché anch’egli recatosi alla Asl per sottoporsi all’antitetanica, anche in questo caso è partita la denuncia).

Preciso che all’indomani mi recai dai vigili per raccontare quanto assistito, precedentemente ero già stata da loro per segnalare la presenza del branco in zona, verbalmente devo dire, e sempre senza un particolare interesse finché poi dopo qualche giorno dopo ho deciso di esporre denuncia formale.

Stessa segnalazione ho fatto all’ufficio igiene anche se al reparto veterinaria non c’era personale. La segnalazione fu comunque accolta da un operato seppur di sua incompetenza.

In quelle occasioni ho incontrato diverse persone che segnalavano lo stesso problema.

A conclusione sta di fatto che ad oggi nonostante le denunce partite dalla Asl per le due aggressioni, le continue segnalazioni e la mia denuncia alla polizia locale non c’è stato nessun intervento e il branco è ancora lì.

Tra l’altro il campo, diventato ormai un tappeto di rifiuti dovuta all’inciviltà della gente più i sacchetti portati dai cani stessi, per fame, dai palazzi della zona nei giorni della raccolta dell’umido, rischia di diventare insalubre per chi vi abita vicino.

Il sig. Domenico Adduci è stato inseguito da un branco di cani durante le sue passeggiate in bicicletta riuscendo a schivarli fortunatamente ma – ho smesso di uscire in bici perché sinceramente ho paura essendo stato aggredito da ragazzo da una cane – racconta – anch’io, qualche giorno fa, ho segnalato il problema ai vigili nella persona del sig. Bovino, preposta ai casi specifici, che mi ha riferito di aver fatto tutto ciò che è nelle sue competenze.

Cosa si aspetta o chi si aspetta o meglio ancora, ora a chi spetta seguire il caso?

Chiaro che è un fenomeno precipitato nel tempo quello del randagismo per cui poco quanto niente è stato fatto in termini di prevenzione, la sterilizzazione è l’intervento più incisivo per limitarlo. Perché da noi non viene operata?

Al sud come dicevamo prima il randagismo è molto più elevato rispetto al nord così come la presenza dei cani in canile dovuto appunto a una mancata e adeguata prevenzione e spesso la cronaca ci parla di casi di canili dove le condizioni di vita dei cani non sono eccellenti per esubero o peggio ancora per altro, nella maggior parte dei casi  sempre al sud, e considerando, come le amministrazioni ben sanno, che il mantenimento in canile di un cane ha un costo giornaliero che moltiplicato per i tanti cani nei diversi anni di permanenza diventa una cifra importante che ha la sua incidenza nei bilanci comunali, allora perché non prevenire?

Inoltre in caso di aggressione o di incidenti stradali provocati da cani randagi, in alcuni casi verificate le dovute condizioni, il comune, responsabile dei randagi potrebbe ritrovarsi anche a risarcire i danni, quindi con ulteriori oneri a suo carico.

Allora tornando alla nostra città l’auspicio è che tra i tanti problemi da risolvere, anche sul randagismo venga posta particolare attenzione perché purtroppo tutto dipende dall’uomo ricordando inoltre che i nostri cani sono una risorsa importante per noi, basti pensare alle unità cinofile impegnate nella protezione civile, nei salvataggi, in polizia, nella pet therapy, ai cani guida per i non vedenti, per citarne alcuni, oltre ai cani che in molti casi sono una vera compagnia per le tante persone sole.

 

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