Dopo la decisione dei giostrai di non essere presenti a Corato durante la festa patronale di San Cataldo per motivi di sicurezza , il sindaco ha presentato un esposto in Procura , così spiegando in una nota social:
”I rappresentanti dei giostrai hanno detto di non sentirsi sicuri, qui, a Corato.
Un fragile equilibrio si sarebbe rotto domenica scorsa, in seguito a minacce che alcuni giostrai avrebbero ricevuto.
Tutto era pronto.
I documenti erano stati sottoscritti nel reciproco accordo tra Comune e Giostrai, già una quindicina di giorni fa.
Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza erano state allertate con apposita comunicazione istituzionale del 31 luglio u.s.
Quest’anno, il Comune, in forza degli incresciosi episodi dello scorso anno, aveva anche stanziato risorse economiche per garantire vigilanza privata h. 24 sui mezzi dei giostrai.
La Polizia locale aveva predisposto il suo piano di servizio.
Tutto ciò non è bastato.
Adesso, sono io che con i giostrai e più dei giostrai dico basta, fermiamo la giostra!
Se Corato ha una criminalità più invasiva e pesante rispetto a tanti Comuni limitrofi, allora dico alle autorità preposte alla sicurezza e ordine pubblico, che così non va.
Ho preso carta e penna, questo pomeriggio e ho depositato un formale esposto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, al Prefetto di Bari, al Questore di Bari e per conoscenza al Comandante della Polizia Locale di Corato.
Ho rappresentato i fatti e le notizie di reato su esposte.
Se Corato è una città in preda alla criminalità, tocca a loro mobilitare forze e mezzi.
Gli scorsi 18 e 25 giugno, avevo nuovamente scritto al Prefetto rappresentando in modo circostanziato fatti, luoghi e senso di impunità in cui tanti teppistelli si muovono in città.
Qualcosa è stato fatto, ma poco, molto poco, troppo poco.
Supereremo anche questa tempesta, così opaca, a testa alta, senza compromessi, con il coraggio, la determinazione e la correttezza istituzionale che sempre hanno caratterizzato questa Amministrazione.
Avanti tutta! Corato è altro.”