Il ricorso fu presentato dai consiglieri comunali Perrone Luigi, Bucci Leonardo, Diaferia Gabriele, Salerno Ignazio (Direzione Corato) e Mastrodonato Vincenzo (allora in Forza Italia).
Il Tar Puglia, con sentenza pubblicata il 7 febbraio 2023 ha annullato le delibere con cui furono approvati, nel corso del consiglio comunale del 7 maggio 2021, il bilancio di previsione 2021-2023 e il relativo Documento Unico di Programmazione (DUP), cioè di due documenti sulla base dei quali si è svolta finora l’azione degli organi comunali.
Si tratta di fatto molto grave perché mette in dubbio (in realtà pare siano proprio tutti nulli) la validità di tutti gli atti approvati da quel momento in poi sul presupposto di quel bilancio e di quel DUP.
Vogliamo riproporre quello che scrisse su queste pagine, proprio commentando quel consiglio, l’avv. Francesco Stolfa: il pezzo resta molto attuale e descrive esattamente quello che avvenne in consiglio e i rischi che poi si sono concretizzati.
Appare molto grave non tanto il fatto che l’amministrazione abbia sbagliato ma sopratutto il fatto che, all’epoca, messa sull’avviso da un’eccezione di tutti i gruppi di Centrodestra, non vi volle rimediare. Sarebbe bastato seguire il consiglio prudenziale dell’allora segretario comunale che propose di rinviare il punto del bilancio a una successiva seduta approfittando della proroga al 31 maggio ormai intervenuta (dopo minuto 4:00 della registrazione video).
Perché allora si decise di correre deliberatamente un rischio così grande, considerando, tra l’altro, che l’eccezione del Centrodestra recava allegata addirittura una sentenza proprio dello stesso TAR Puglia? Questo il vero punto che l’Amministrazione dovrà chiarire.
Oltretutto non stiamo parlando di una questione puramente formale ma di uno di quei contrappesi che la legge prevede rispetto agli enormi poteri che attribuisce al Sindaco e il DUP è il principale strumento di programmazione dell’azione comunale, rispetto al quale, dice il TAR, “è stato impedito ai consiglieri l’esercizio delle prerogative che la legge attribuisce loro”.
Di seguito l’articolo pubblicato il 10 maggio 2021.