Anche questa volta tra gli attivisti di Ultima Generazione che ieri mattina, approdati in Puglia, hanno bloccato per 15 minuti, dalle 8.15 alle 8.30, la trafficata statale 16 nel tratto compreso tra Torre a Mare e Mola di Bari, era presente il nostro concittadino Bruno Cappelli che già nell’aprile scorso fu tra gli autori del blitz a Roma durante il quale imbrattarono la fontana della Barcaccia, in piazza Di Spagna, versando all’interno del liquido a base di carbone vegetale.
Per attirare l’attenzione degli automobilisti e dell’opinione pubblica, in questa occasione gli attivisti si sono seduti sull’asfalto e hanno mostrato gli striscioni: “Non paghiamo il fossile”, bloccando il traffico che è andato in tilt, oltre a scatenare la rabbia degli automobilisti vittime degli inevitabili disagi per cui è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine che hanno provveduto a spostare i manifestanti ai lati della strada e a portarli via.
Alla base della loro protesta la richiesta “di istituire un Fondo Riparazione da 20 miliardi di euro a fronte dei danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi, alluvioni, grandinate, incendi e siccità, dovuti allo stravolgimento climatico provocato dall’uso dei combustibili fossili. II Governo sbandiera promesse ma lascia sommersi dai debiti i cittadini prostrati dalle centinaia di catastrofi climatiche verificatesi negli ultimi mesi. Tra questi ci sono anche gli agricoltori pugliesi che per il secondo anno consecutivo hanno perso interi raccolti, prima per la siccità, poi per le ondate di calore e per gli incendi, così come migliaia di famiglie e aziende colpite dall’alluvione in Romagna e dalle violente grandinate in Veneto e Lombardia”, hanno spiegato gli attivisti.