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Carcere di Trani: dibattito contro la violenza sulle donne – Senatrice Piarulli il CODICE ROSSO per contrastare il femminicidio

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Contestualmente alle iniziative in programma per la celebrazione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è tenuto nel pomeriggio di ieri 22 novembre, un incontro importante riguardo la tematica. Presso la sala conferenze istituti penali di Trani si è tenuto un convegno tecnico che ha avuto come focus la presentazione del nuovo Codice Rosso, il disegno di legge 1200 approvato il 17 luglio dal Senato e   divenuto legge dello Stato, che contiene tre principali novità: l’introduzione del “codice rosso”, l’inasprimento di alcune pene per reati di maltrattamenti e violenze già esistenti, l’introduzione di nuove figure di reato come ad esempio il revenge porn.

Il “codice rosso”, a sua volta, introduce tre cambiamenti rispetto alla normativa finora in vigore. Il primo va a ridurre i margini di discrezionalità della polizia giudiziaria, prevedendo che quest’ultima comunichi al Pm sempre e immediatamente le notizie di reato di maltrattamenti e violenze sopra viste. Finora era la polizia giudiziaria a decidere quando – al di fuori di reati gravissimi come strage, mafia e terrorismo – ci fossero «ragioni d’urgenza». Il secondo prevede che, a meno che non ci siano particolari esigenze, il Pm senta la persona offesa dal reato di violenze e maltrattamenti (o chi ha denunciato il reato) entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Il terzo riguarda di nuovo la polizia giudiziaria, e le impone di agire «senza ritardo» quando agisce su delega del Pm per i reati di violenze e maltrattamenti sopra citati.

La conferenza  ha visto numerosi  relatori,  figure chiave del settore della giustizia e della prevenzione del crimine, quali  l’On. Vittorio Ferraresi, sottosegretario del ministero della giustizia, l’Avv. Tullio Bertolino, presidente del consiglio ordine avvocati di Trani , il Dott. Giuseppe Altomare, direttore istituti penali di Trani , la Sen. Dott. Angela Bruna Piarulli, membro della commissione giustizia del Senato  il Dott. Antonio De Luce, presidente del tribunale di Trani , il Dott. Antonino Di Maio, procuratore capo della Repubblica di Trani, l’Avv. Prof. Giuseppe Losappio docente presso l’Universita degli studi di Bari, la Sen. Dott.ssa Cinzia Leone, vicepresidente commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e violenza di genere e il Dott. Antonio Lattanzio, responsabile del REMS Spinazzola.  La Sen. Piarulli, in qualità di promotrice e moderatrice dell’incontro, ha sottolineato l’importanza della norma, messa a punto con l’ausilio e l’interesse di tutte le forze politiche e la necessità di adottare delle misure di controllo sugli autori di reato con strumenti quali il braccialetto elettronico e allontanamento del maltrattante.

La Senatrice ha auspicato che la divulgazione di queste misure serva a prevenire i crimini contro le donne e i minori e si pratichi un’opera di sensibilizzazione e informazione circa queste drammatiche tematiche che coinvolgono vasti strati di popolazione come emerge dai dati statistici presentati in conferenza. Oltre alle misure normative esplicate, le autorità giudiziarie presenti hanno trattato soluzioni volte a favorire la liberazione economica della donna che spesso non denuncia per mancanza di indipendenza monetaria, tramite progetti di formazione volti a fare rete e inserire le donne vittime di violenza in contesti lavorativi.

Negli interventi dei relatori denominatore comune è stato sottolineare la necessità di fare rete anche tra i vari organi preposti (CAV, forze dell’ordine, pronto soccorso…) affinché le donne che trovano la forza di raccontare non vengano lasciate sole ma guidate e soprattutto che ci siano figure professionali in grado di supportare le vittime di violenza, a riguardo sono previsti corsi di formazione e aggiornamenti.

Questa materia negli ultimi mesi si è arricchita di molte novità e proprio durante il convegno è giunta notizia che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, aveva appena firmato il decreto ministeriale per attivare il Fondo per gli orfani dei crimini domestici; una norma che prevede da parte dello stato aiuti per l’assistenza medica e psicologica degli orfani di violenza, orientamento, formazione, sostegno a scuola e formazione e inserimento nel mondo del lavoro.

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