Home News Ballottaggio 9 Giugno – Amorese o D’Introno chi sceglieranno i coratini?

Ballottaggio 9 Giugno – Amorese o D’Introno chi sceglieranno i coratini?

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Domenica 9 giugno a partire dalle ore 07.00 fino alle 23.00 i coratini attraverso il loro voto dovranno eleggere il sindaco di Corato, a contendersi il ruolo di primo cittadino sono Claudio Amorese e Pasquale D’Introno i due candidati che hanno prevalso sugli altri sette aspiranti candidati sindaco.

Il voto del 26 maggio ha fatto emergere un quadro abbastanza frammentato dove le prime quattro coalizioni hanno ottenuto un risultato molto simile racchiuso in una sola manciata di voti.

La città si chiede chi tra i due diventerà il prossimo sindaco di Corato.

Analizzando il voto delle amministrative lo scenario che è emerso e alquanto incerto, mai come questa volta, in passato, si è vista una città cosi frazionata infatti sommando i voti dei due contendenti entrambi non superano il 12/13% dei consensi insieme totalizzano circa il 25% degli aventi diritto al voto, con queste percentuali, al momento, nessuno dei candidati rappresenta il vero gradimento dei coratini.

Difficile fare previsioni il ballottaggio sarà determinato da diversi fattori, su tutti ad incidere saranno l’affluenza alle urne e soprattutto i possibili apparentamenti anche se, ad oggi, nessuna delle altre coalizioni ha dato la propria disponibilità in tal senso ma, forse, solo indicazioni di voto.

In questa tornata elettorale la città un segnale di svolta l’ha dato a differenza degli anni precedenti, la maggioranza dei coratini ha espresso indubbiamente un cambiamento che esprimesse la discontinuità col passato, ma il proprio consenso non ha trovato risposta in un’unica figura che potesse rappresentarli, e la loro volontà si è frammentata tra i voti dati alle varie coalizioni.

Continuare infatti a dare la colpa ai coratini di essere ancorati al vecchio sistema, oggi sembra alquanto fuori luogo piuttosto mea culpa dovrebbero farlo le coalizioni scese in campo, vedi cosa si è assistito nel centrosinistra.

Tre candidati della loro area in competizione tra loro con una campagna elettorale contrassegnata da scambi di accuse ad evidenziare veleni e vecchi rancori.

Anche in questa settimana post elezioni i rappresentati delle tre coalizioni hanno indetto conferenze stampa e pubblicato comunicati a discolpa di uno piuttosto che dell’altro, c’è anche chi con una lettera aperta, come Loizzo, ha documentato tutto il percorso che avrebbe dovuto portare alle primarie riferendosi in particola modo a De Benedittis a cui ha rivolto 10 domande.

De Benedittis invece ha dichiarato di non riconoscersi in quella parte di centrosinistra fatta di logiche di partito ragion per cui si è subito defilato, mentre Bovino ha spiegato di non aver mai avuto timore delle primarie ma dopo quattro tavoli di incontri inconcludenti, in cui emergevano solo vecchie ruggini, ha desistito.

A detta di Loizzo sono prevalsi i personalismi che hanno segnato il naufragio del centrosinistra.

Non ci resta che affidarci alle loro dichiarazioni, ma alla luce di tutto ciò che forse ormai a poco serve, in molti si chiedono cosa sarebbe successo se uniti avessero vinto?

Quel che rimane è l’esito del 9 giugno.

I coratini sceglieranno tra Amorese e D’Introno se dare continuità ad un sistema già conosciuto come quello del centrodestra (Pasquale D’Introno) dove la sua massima espressione è rappresentata da Gino Perrone o optare per un’amministrazione fatta da anime diverse come quella del polo di centro (Claudio Amorese).

 

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