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ANDRIA – Il dott. Dino Leonetti lascia Onda d’Urto: “Dimissioni e candidatura Tragno? Tradito un patto d’onore”

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Una doccia fredda a poche ore dalle dimissioni dell’ormai ex presidente dell’Associazione andriese Onda d’Urto Onlus di Andria, Tony Tragno. Anche il dott. Dino Leonetti, promotore e co-fondatore assieme a Tragno, ha deciso di disicriversi dall’associazione che ha pensato, voluto, cercato e realizzato con grandissimo sacrificio personale e familiare.

Avere una lunga e pesante storia di impegno civico talvolta è insopportabile, nel vero senso della parola. Non si hanno più forze e la tentazione è mollare e arrendersi. Avevo trovato in Antonio un vero, fraterno amico che ha condiviso con me e con Tommaso Di Renzo e tanti altri un’idea che mi ossessionava. Non è difficile cercare di capire le cause del cancro nei bambini, basterebbe incrociare le notizie che li riguardano e potrebbero evidenziarsi coincidenze che, esaminate, potrebbero portarci alla loro individuazione. Sono stato felice quando ho visto che la mia idea diventava il cuore pulsante di un progetto chiamato Onda D’urto. Avevo accanto a me autentici gladiatori e insieme abbiamo affrontato una serie di percorsi accidentati”, ha spiegato Dino Leonetti.

Ma all’improvviso, arriva la decisione di Tragno. “Un bel giorno, vengo a sapere che Antonio molla tutto per impegnarsi in politica. Nulla di grave, ma non era previsto e soprattutto avevamo dato la parola d’onore a tutti che ci stavamo impegnando per puro spirito di servizio“, ha raccontato il dott. Dino Leonetti.

In seguito alla notizia delle dimissioni e della candidatura di Tragno, il Dott. Leonetti pare abbia manifestato subito il suo disappunto anche al consiglio direttivo dell’associazione. In risposta avrebbe percepito ostilità nei suoi confronti da parte di quasi tutti i componenti. “Ho provato a protestare da semplice socio. Sì, perché io non ho alcun ruolo in associazione, sono un semplice socio. Non mi sono sentito compreso, anzi, piuttosto l’aria era cambiata. Anche nei miei confronti. Non capivo perché. Sono molto deluso e avvilito”.

“Qualcuno potrà dirmi che ho strumentalizzato l’associazione per altri scopi. No, accidenti, non è così. Piuttosto mi sono fatto strumento a beneficio di chi ho ritenuto meritasse la mia fiducia. E ho sbagliato. Ecco il motivo della mia de-iscrizione come socio di Onda D’urto”. Il medico andriese parla anche di un sogno realizzato: “Ma sono sempre qui e ho sempre tanta fame e voglia di combattere. Non mi arrenderò“.

 

 

 

 

 

 

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