“Ogni goccia restituita alla terra”: la visione di Legambiente Corato per un futuro sostenibile
Di fronte al cambiamento climatico in corso, alla progressiva riduzione delle piogge alla carenza d’acqua negli invasi e alla diminuzione della pressione idrica, già, nel mese di novembre, Legambiente Corato rilancia la proposta di recupero delle acque reflue, depurate del depuratore cittadino, per uso agricolo ispirandosi alle migliori pratiche, già, realizzate in altre città pugliesi e rafforzando il percorso di sensibilizzazione, avviato in città dalla nostra associazione ambientalista.
Corato, come l’intero territorio pugliese affronta una stagione segnata da fenomeni climatici estremi, siccità prolungata, aumento delle temperature medie e diminuzione delle precipitazioni, una situazione che ha determinato la carenza idrica negli invasi e la riduzione della pressione idrica già nel mese di novembre 2025: condizioni senza precedenti, che rendono urgente attuare strategie strutturali di gestione sostenibile dell’acqua.
In tale contesto, Legambiente Corato sottolinea la necessità di adottare soluzioni concrete e lungimiranti, come il riuso delle acque reflue depurate a fini irrigui, una pratica sicura e regolamentata dal Decreto Ministeriale: 185 del 2003, integrata dalle normative regionali pugliesi e in linea con le direttive europee UE 2020 2184 e UE 2020 741, che stabiliscono limiti di qualità parametri microbiologici e chimico- fisici procedure di monitoraggio continuo e protocolli di sicurezza per l’uso agricolo delle acque depurate.
Il circolo Legambiente “Angelo Vassallo” di Corato ha, già ,avviato un percorso di informazione e sensibilizzazione sul tema organizzando lo scorso 19 marzo 2025, l’incontro pubblico “Acqua e cambiamento climatico a Corato un incontro per prevenirne gli effetti”, presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo Tattoli De Gasperi, un evento che ha visto la partecipazione di esperti ambientali, docenti, studenti e rappresentanti istituzionali, è stata un’occasione per approfondire il ciclo idrogeologico locale, gli impatti del cambiamento climatico e le strategie di adattamento per la città.
Il depuratore cittadino, tratta quotidianamente, circa 2.500 3.000 metri cubi di reflui, con una capacità annuale potenziale di riuso, stimata tra 750.000 e 900.000 metri cubi, che potrebbero essere destinati esclusivamente all’irrigazione agricola e alle aree verdi senza utilizzo per scopi potabili. Seppur Corato abbia una falda acquifera a pochi metri dal suolo, la distribuzione, può avvenire tramite vasche di accumulo e reti irrigue dedicate, riducendo il prelievo dalle falde, ottimizzando i consumi e assicurando risorse stabili nei mesi critici, tra quelli caldi e siccitosi, con benefici tangibili per l’agricoltura e per l’ambiente per usi civici e civili.
Un esempio arriva dalla città di Trani, dove Comune e Consorzio degli Agricoltori hanno realizzato un progetto integrato di riuso delle acque reflue depurate con vasche di accumulo e rete irrigua dedicata distribuzione annuale, di oltre 1.200.000 metri cubi e investimenti superiori a sei milioni di euro, sostenuti da un vecchio progetto dalla Regione Puglia di un quinquennio fa, dimostrando come: l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo, possano integrarsi armoniosamente a livello locale, attuando concretamente l’Agenda 2030.
Legambiente Corato propone l’avvio di uno studio di fattibilità locale, che coinvolga Comune, Acquedotto Pugliese e associazioni agricole, finalizzato a individuare i volumi disponibili, le aree agricole servibili,i requisiti tecnici e le modalità di monitoraggio continuo, ponendo le basi per una rete irrigua: efficiente, sicura e sostenibile capace di affrontare e contrastare la crisi idrica, e il cambiamento climatico in corso.
Il riuso delle acque depurate contribuisce alla protezione e valorizzazione delle falde acquifere e alla riduzione del prelievo da pozzi e invasi sostiene l’economia agricola locale e la resilienza del territorio, riduce i costi energetici, legati al pompaggio e distribuzione dell’acqua, che nel periodo estivo diventa più necessaria l’innaffiatura di sostegno alle produzioni agricole e promuove la cultura della gestione sostenibile dell’acqua, come bene comune, di cui la nostra associazione si è fatta, da sempre, promotrice.
“Il recupero delle acque del depuratore rappresenta una scelta di responsabilità, lungimiranza e amore per il nostro territorio, un gesto– dichiara il Presidente di Legambiente Corato Giuseppe Faretra- che unisce scienza innovazione e partecipazione oggi più che mai: ogni goccia recuperata è un atto di tutela per l’ambiente, per l’agricoltura e per le future generazioni. Affrontare il cambiamento climatico in corso significa trasformare la crisi in opportunità concrete e tangibili.
Legambiente Corato rinnova l’impegno a collaborare con istituzioni, comunità e mondo agricolo per promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche diffondere conoscenza e buone pratiche, trasformando Corato in un modello di resilienza ambientale e innovazione per la Puglia dimostrando che l’acqua depurata può rinascere e diventare risorsa preziosa per il territorio.”
Dí seguito una scheda tecnica completa, ma, sintetica, sul recupero e riuso delle acque, depurate a fini irrigui contenente: quadro normativo completo, dati sintetici su invasi e pressione idrica, potenziale di riuso del depuratore, modelli virtuosi di altre città pugliesi viciniori e linee guida operative per una gestione sostenibile, sicura e trasparente.
ALLEGATO TECNICO,GIURIDICO E GESTIONALE
Recupero e riuso delle acque reflue depurate a fini irrigui – Corato
- Quadro normativo di riferimento
- Decreto Ministeriale 185/2003: definisce i requisiti minimi di qualità delle acque reflue trattate destinate all’irrigazione, stabilisce limiti di parametri chimico-fisici e microbiologici, norme di monitoraggio e controlli periodici;
- Normativa regionale Puglia: regolamenta il riuso delle acque depurate per uso irriguo, prevede protocolli di controllo, autorizzazioni e sistemi di accumulo dedicati;
- Direttive UE 2020/2184 e 2020/741: indicazioni generali sulla qualità delle acque e sul riuso sicuro in agricoltura.
- Stato delle risorse idriche locali
- Invasi regionali (Pertusillo, Occhito, Alto Ofanto, Capacciotti) in condizione di carenza idrica con livelli estremamente sotto la media storica per il periodo;
- Riduzione della pressione idrica già dal mese di novembre 2025 in alcuni comuni pugliesi, compreso Corato, con impatti su agricoltura e uso domestico.
- Potenziale di recupero presso il depuratore di Corato
- Volume medio giornaliero di acque reflue trattate: circa 2.500–3.000 m³/giorno;
- Possibile accumulo stagionale per irrigazione: fino a 750.000–900.000 m³/anno, compatibile con esigenze agricole locali;
- Destinazione: esclusivamente uso irriguo, aree agricole, vivai, spazi verdi, non per uso umano.
- Esperienza di riferimento – città di Trani
- Impianto di riuso delle acque reflue depurate con vasche di accumulo e rete irrigua dedicata;
- Volume potenzialmente distribuito annualmente: circa 1.200.000 m³;
- Benefici: riduzione del pompaggio dai pozzi, sostegno all’agricoltura, tutela della falda e riduzione dell’impatto ambientale.
- Linee guida di Legambiente Corato
- Monitoraggio costante dei parametri chimico-fisici e microbiologici delle acque depurate;
- Predisposizione di reti irrigue dedicate e impianti di accumulo sicuri;
- Coinvolgimento di istituzioni, agricoltori e comunità per massimizzare trasparenza e sostenibilità;
- Equa distribuzione risorsa acqua, secondo effettivo fabbisogno;
- Comunicazione e sensibilizzazione pubblica per diffondere la cultura del riuso dell’acqua come risorsa strategica.
Conclusione
Il recupero delle acque reflue depurate rappresenta una soluzione concreta ed efficace per fronteggiare la crisi idrica e gli effetti del cambiamento climatico in corso, ridurre la pressione sulle falde e garantire una risorsa stabile per l’agricoltura locale, seguendo le migliori pratiche già avviate in altre città pugliesi.















































