L’Ente Parco: «Parte il restyling di uno dei siti più importanti dell’Alta Murgia. Per le
Miniere è il primo progetto di recupero dall’istituzione dell’area protetta a oggi,
l’obiettivo è metterle in sicurezza e avviare una gestione sostenibile e regolamentata»
Al via ufficiale dal 14 maggio il cantiere dei lavori per riqualificare le Miniere di Bauxite a Spinazzola, sito geologico del Parco importante patrimonio di archeologia industriale. Molteplici azioni puntano a migliorare vivibilità, fruibilità e decoro, eliminando ogni tipo di inquinamento paesaggistico. Il progetto è finanziato nell’ambito del POR Puglia 2014/2020 con un investimento di oltre 230mila euro, per “interventi volti alla conservazione e al recupero degli habitat e delle specie faunistiche, anche di interesse conservazionistico”.
«Dopo diversi intoppi burocratici – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM –
parte il restyling di uno dei siti più importanti dell’Alta Murgia, con interventi mirati e a 360 gradi. Per le Miniere è il primo progetto di recupero dall’istituzione dell’area protetta a oggi, un tassello importante nella mappa di azioni del 2021 per migliorare la fruibilità del Parco che punta a diventare Geoparco Unesco. Le Miniere di Bauxite rappresentano una risorsa naturalistica, geologica e paesaggistica di enorme rilievo:
l’obiettivo è metterle in sicurezza e avviare una gestione sostenibile e regolamentata, d’intesa con il Comune di Spinazzola».
Sei le azioni specifiche per la riqualifica integrale del sito e da svolgersi in settanta giorni a partire dal 14 maggio. Sono volte alla conservazione e all’incremento degli habitat, all’aumento dei siti riproduttivi faunistici, alla tutela dei potenziali siti riproduttivi, al monitoraggio e regolamentazione degli accessi e infine alla divulgazione e sensibilizzazione, per promuovere la conoscenza del valore naturalistico del luogo. Lo scopo principale è la conservazione delle specie presenti nell’Alta Murgia, salvaguardando gli ambienti la cui vegetazione ne è particolarmente ricca e garantendo nel tempo il mantenimento dei biotopi in cui vivono.
Alla rimozione di specie arbustive e aliene seguirà l’introduzione di specie non presenti nelle Miniere, selezionate tra quelle che popolano le riserve d’acqua del Parco tra cui lo stagno Taverna Nuova.
Saranno centrali il ripristino degli habitat ruderali – rifugio dell’erpetofauna – e dei prati aridi mediterranei, distintivi del paesaggio carsico murgiano. A tutela dei chirotteri e della Ghiandaia marina, il cantiere dei lavori prevede l’installazione di Bat-Box e nidi artificiali, una pratica consolidata nei progetti di conservazione.
Il progetto vedrà la rimozione totale dei rifiuti abbandonati, secondo una stima pari a circa 200 kg e formati soprattutto da pneumatici fuori uso, metalli arrugginiti, materiali ingombranti di natura legnosa e imballaggi in plastica.
Le azioni di tutela e bonifica si svolgeranno in parallelo a un lavoro di sensibilizzazione della Comunità del Parco e di repressione degli illeciti che lo danneggiano. A tal fine è prevista la creazione di un percorso pedonale didattico fruibile anche da persone con disabilità, dotato di pannelli informativi, leggio e due punti di avvistamento rialzati, per l’osservazione delle parti non fruibili. Completano il quadro il monitoraggio dei risultati raggiunti tramite l’installazione di fototrappole, insieme alla limitazione degli accessi con mezzi a motore e alla realizzazione di un’area parcheggio.