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Parla il papà coratino aggredito follemente da pseudotifosi Lecce al Trofeo Caroli Under 14

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F.D.L. è genitore coratino di M.D.L., promettente attaccante 2010, in forza al settore giovanile Bari per il 2° anno.

Insieme a mamma e fratello maggiore, girano l’Italia da Empoli a Catanzaro, Sassuolo, etc. vivendo e inseguendo l’idea di un sogno, come per tanti ragazzi che hanno la fortuna e l’abilità di essere inseriti nei settori giovanili professionistici, pur sapendo che la strada sia lunga ed irta di ostacoli.
Mai però avrebbero immaginato che uno di questi lo avrebbero affrontato a Castrignano del Capo (Le) in un’apparente tranquilla giornata, in uno dei tanti Tornei giovanili che si disputano in giro per l’Italia: il Torneo Caroli Hotels, in terra salentina, organizzato dall’Asd Capo di Leuca, riservato alla categoria Under 14, con la partecipazione di squadre del calibro di Inter, Milan, Juventus, Benfica Roma, Fiorentina, Torino, Lecce, Sassuolo, Bologna, Bayer Leverkusen, etc.
Il Bari di Mr. Thomas Scardigno, supera il 1° turno con 3 vittorie su 3, superando tra le altre il Lecce per 2-0, dopo una partita bella e combattuta, finita tra gli applausi di tutti.
Viene sconfitto agli ottavi dal Sassuolo (1-3); è dopo questa gara che succede il fattaccio.

Cosa è successo sig. Michele (nome di fantasia)?

Era appena finita la partita, che i nostri ragazzi avevano perso contro la corazzata Sassuolo. Come di consueto, per evitare di dimenticarlo al campo, mi accingevo a depositare in auto, distante ca 20 metri, uno striscione che porto sempre con me: “Forza Galletti 2010”.
Mi sento toccare e penso ad uno scherzo, ma invece è un 1° ragazzo che mi sfila lo striscione e corre via. Nella corsa, questi cade e riesco a recuperare lo stesso, ma mi si avvicina un 2° pseudo-tifoso, che me lo ristrappa nuovamente e riesce a rubarmi anche la sciarpa biancorossa, rischiando di stringermi il collo ed esultando per l’acquisizione dei 2 trofei.
È qui che subentra la 3^ persona che mi sferra un gancio, colpendomi l’orecchio e lasciandomi a terra, mentre mio figlio maggiore corre a chiamare gli altri genitori.

Pensa ad un incontro del tutto casuale?

Non credo, né penso ai genitori dei ragazzi del Lecce, con cui instaurammo un bel rapporto il giorno prima.
A dire il vero negli ultimi minuti della partita contro il Sassuolo avevamo visto un gruppetto di “spettatori” che ci puntava, ma nulla faceva presagire a tali conseguenze.
Penso che si sia trattato di un gesto del tutto premeditato, un’occasione irrinunciabile per loro, che avevano evidentemente avuto la notizia della nostra presenza.

Ma c’è sempre il rovescio positivo della medaglia…

Le mie gambe tremavano, preso anche dall’ansia, non riuscivo a reggermi in piedi.
Ed un genitore del Sassuolo, un neurologo, mi ha aiutato tantissimo e lo ringrazierò a vita. Poi giunse l’ambulanza e sono andato all’ospedale di Tricase, dove mi hanno iniettato delle flebo antidolorifiche, ho fatto la Tac ed hanno riscontrato una contusione guaribile in 5 GG.

Che riflessione fa dopo questo episodio?

Per una partita di ragazzi, che dovrebbero essere educative, sono episodi impensabili, frutto dell’ignoranza che nel 2024 non dovrebbe più esistere.
Cosa c’entravamo noi? Si è persa un’occasione per ricucire dalla base un rapporto che dovrebbe migliorare tra le 2 parti.

Non si è fatta attendere la protesta della società, che tra l’altro ha disertato le successive amichevoli previste anche dopo l’eliminazione.
Inutile ogni commento aggiuntivo.

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