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Angela Rutigliano: sport-therapy, 2 gemelli per una mamma

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I gemelli sono il doppio di risate, il doppio di sorrisi, ma anche il doppio di problemi“.


Molfetta 2019: Angela, Domenico e Niccolò

“‘Signora, vedo doppio o sono 2 gemelli“!
Sono le parole che Angela Rutigliano, si sente dire dal suo ginecologo nel 2007, incinta la 2^ volta, dopo la primogenita Martina, che ha 4 anni.
Ma lei, sempre attiva, anzi iperattiva, soffre da qualche tempo di una rara sindrome, di cui parleremo appresso.
Il desiderio di maternità è tale che va contro il parere stesso del dr. Di Cerbo, che l’ha in cura a San Giovanni Rotondo.
Ha la stessa caparbietà da pesciolina (ieri 50 anni), che usava da atleta in pista.
Il suo talento lo scopre, a soli 8 anni, il prof. Peppino D’imperio, insegnante elementare, dedito all’educazione fisica ed alla ginnastica al palazzetto, delle classi dalla 1^ alla 5^ elementare del Fornelli.
Il professore veniva a scuola e faceva correre me e Mariangela Cuviello, nei corridoi della scuola, con il grembiule, mentre gli altri bimbi si affacciavano sulla porta e ci applaudivano” – ci dice Angela.
Il passaggio successivo è di chieder loro di praticare atletica al palazzetto, in quanto lo stadio (82/84) è soggetto a restyling.
E non era semplice correre nel palazzetto i 300 mt, nella quale categoria mi specializzai, prima di andare al campo sportivo nell’84”, sotto la guida del figlio Gaetano, laureatosi ISEF, ora allenatore del campione biscegliese di peso e disco, Carmelo Musci”.


Molfetta 1986:
Angela (1^ a destra), record 300 mt in 43″9.

Angela è poliedrica ed a 13 anni (categoria Ragazze), è campionessa regionale degli 80 mt in 10″8, mentre l’anno successivo nella categoria Cadette, con la Libertas Granoro Corato, stabilisce il record regionale dei 300 mt., in 43″9.
Ma è anche imbattibile negli 80h e 300 ostacoli, corsa campestre ed incide in modo determinante nelle staffette a squadre. Vince nei 100 mt. ai Giochi Studenteschi con 12″9, fino ad arrivare alle semifinali nazionali.

Foto 3:
Brindisi 91 – partenza

La cosa curiosa, è che in molte circostanze, ai blocchi di partenza, la sua presenza provoca in molte avversarie, inibizione ed arrendevolezza con esclamazioni del tipo: “che corro a fare”? 
Ma la slanciata atleta, non si ferma: gareggia in ginnastica artistica a squadre, diplomatasi all’I.T.C., al Diamond segue nel nuoto, donne di mezza età, prosegue con l’atletica nel pomeriggio, pratica Jazzercise c/o la palestra Olimpia e attrezzistica, impegnata 7 giorni su 7.
Forse sbagliai la scelta universitaria (scienze statistiche/economiche)’ – ci confessa perdendo del tempo. Ed è per questo che sono stata costretta a rimediare verso la via della concretezza, trascurando le mie passioni“.
Angela passa da uno studio commerciale ad un altro, perde stimoli, la Libertas si scioglie. Ed abbandona prematuramente a soli 23 anni.
Il passato lo ricordo con nostalgia, perché ero felice facendo sport ed ho il rammarico di non aver intrapreso l’ISEF (ora scienze motorie), anche se poco prima che scoppiasse il Covid ho pensato di iscrivermi“.
Segue una vita comune e serena, dedita alla famiglia, convolando a nozze, finché nel 2003 scopre la sindrome di Cushing, che prima di individuarla, la fa girare a vuoto per circa 3 anni (faccia gonfia, dolori articolari, aumento di peso).
Semplici esami del sangue richiesti dal suo medico curante permettono al prof. Di Cerbo a San Giovanni Rotondo, dopo 6 ricoveri, di smascherare un eccesso di produzione ipofisario dell’ormone adenocorticotropo, a cui si aggiunge un adenoma alla testa, costringendola all’asportazione del surrene destro.
La vita cambia radicalmente. Da essere iperattiva, al punto di non dormire di notte, ero stanchissima per via della stessa surrenectomia.
Il dormiente rene sinistro, per 4 anni non produceva più cortisolo“,
passando cioè da un eccesso ad un altro
Ma la doppia gravidanza nel 2008, le dà uno spiraglio di energia e motivazioni e lo stesso prof. Di Cerbo si congratula.

Niccolò e Domenico
c/o scuola infanzia V.le Arno

Andando in campagna, noto che i miei figli hanno ereditato le mie caratteristiche di velocità.


Bari 2015:
Domenico e Niccolò

Nel 2014 abito a pochi metri dallo stadio, dove vedo allenare da Francesco Varesano alcune ragazze. Mi affaccio e collaboro con lui, fino a conseguire il brevetto di istruttrice allenando anche i miei figli, Niccolò e Domenico”.

Bisceglie 2016:
Domenico in salto

Un processo di interazione tra lei ed i figli: lei dà loro amore ed assistenza, loro ricambiano dando amore, forza, motivazione e felicità.
Ora Angela è un’altra: felice, sorridente, sempre sbracciata anche a 5 gradi. Ha colmato il vuoto che le mancava.

Lecce 2017: corsa velocità di Angela (a sinistra)

Non le importa che abbia ripreso a vincere nella sua categoria F40 e poi F45, nel salto in lungo (mt. 4,38), triplo e 80mt piani ed ostacoli.
La maggior gioia la trovo allenando i bimbi, con cui abbiamo vinto con l’Atletica Amatori il campionato regionale esordienti maschile di squadra e 6^ con quella femminile“. Ma soprattutto la trova allenandosi con loro e con i suoi figli gemelli, uguali e diversi, timidi ed introversi, ma tosti, nati poche ore dopo il pesce d’aprile, sempre uniti ed orgogliosi l’un dell’altro nelle vittorie. Come accadde al titolo provinciale, in cui lo speaker chiede prima della gara: “Chi vincerà tra i 2 gemelli“? E dopo la gara, replica alla madre: “Ma è sicura che abbia vinto l’uno rispetto all’altro“?


Foggia 2018: premiazione

Come detto la protagonista di oggi ha ritrovato energia fisica e mentale, grazie ai figli utilizzando lo sport come terapia, maggiormente dedicandosi a loro e concedendoci un ultimo pensiero:
siate tranquilli, che se doveste lasciare una vostra passione, per motivi indipendenti dalla vostra volontà, prima o poi la stessa ribussera’ alla vostra porta“!


Bari 2018 premiazione
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