Un gruppo di residenti delle piazze Di Vagno e Sedile denuncia l’esclusione dal processo decisionale: “Solo una rappresentanza informale e nessuna comunicazione ufficiale”
A seguito della firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Corato e le associazioni di categoria degli esercenti – Confcommercio, Confesercenti e CNA – che disciplina gli aspetti legati alla gestione della movida nelle zone centrali della città, un gruppo di residenti del centro storico, in particolare delle centralissime piazza Di Vagno e piazza Sedile, ha sollevato una protesta.
I cittadini, che si dichiarano “non ufficialmente rappresentati nei recenti incontri istituzionali”, contestano nel merito e nel metodo il percorso che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo. In particolare, lamentano “la mancanza di un coinvolgimento formale e strutturato” e sollevano numerose perplessità sui contenuti del documento, che secondo loro non garantirà un reale miglioramento della qualità della vita in zona.
Pubblichiamo di seguito, integralmente, la nota ricevuta da parte di questo gruppo non rappresentativo di residenti in merito al protocollo di intesa tra il Comune e le Associazioni di esercenti di Corato.:
“Il Comune di Corato ha sottoscritto un protocollo di intesa con le principali associazioni di categoria – Confcommercio, Confesercenti e CNA – finalizzato a gestire in modo condiviso e responsabile le attività connesse alla movida, in particolare nelle aree centrali di piazza Di Vagno e piazza Sedile, fulcro della vita serale cittadina.
«Il protocollo – dicono dal Comune – nasce come strumento sperimentale, con validità annuale, pensato per adattarsi alle esigenze del territorio e per essere modificato nel tempo in base ai risultati concreti e al confronto con cittadini, esercenti e residenti. Il documento rappresenta una prima risposta operativa a una domanda crescente di equilibrio tra la vivacità economico-sociale del centro storico e il diritto alla quiete, alla salute e alla sicurezza dei residenti».
L’accordo prevede una serie di azioni coordinate e condivise tra amministrazione comunale, associazioni di categoria e titolari di pubblici esercizi. Tra queste:
Gestione e calendarizzazione degli eventi: gli esercenti potranno organizzare eventi musicali (fino a due a settimana nei giorni feriali e tre nei weekend), da concludersi entro le ore 23:59, previa presentazione di Scia e richiesta di suolo pubblico.
Controlli e semplificazione amministrativa: il Comune garantirà maggiori controlli tramite la Polizia Locale e una semplificazione nelle procedure autorizzative per gli eventi.
Un tavolo permanente di confronto: sarà attivato un tavolo tra Comune, associazioni e residenti per monitorare costantemente l’efficacia del protocollo e individuare eventuali modifiche migliorative.
Educazione al divertimento responsabile: le associazioni si impegneranno nella promozione di comportamenti virtuosi tra gestori e clientela, con iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione sui rischi legati all’abuso di alcol, rumore e inciviltà.
Tutela del decoro e della pulizia urbana: verranno promosse pratiche di raccolta dei rifiuti, pulizia delle aree esterne e gestione ordinata dei plateatici.
Misure acustiche: sarà obbligatorio per i locali dotarsi di rilevatori di diffusione sonora nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente.
«Il protocollo riconosce il valore economico, culturale e sociale della movida, ma al contempo richiama alla responsabilità collettiva: il diritto al divertimento e alla libera impresa deve conciliarsi con la tutela dei residenti e dello spazio urbano. Al termine dell’anno di validità, sulla base dei risultati raggiunti e dei riscontri emersi dal tavolo permanente, l’amministrazione si impegna a trasformare il Protocollo in un regolamento formale, che recepisca le buone prassi sperimentate e definisca un quadro normativo stabile e condiviso».
«Desidero ringraziare sentitamente le associazioni di categoria per il contributo costruttivo e responsabile offerto nel corso del lavoro di redazione del protocollo» afferma l’assessore allo sviluppo economico, Concetta Bucci. «Un grazie particolare va al dirigente del Suap, Pippo Sciscioli, e a tutto l’ufficio Suap, per la competenza e il supporto amministrativo, nonché al comandante della polizia locale, Michele Bucci, e all’intero comando di polizia locale per il prezioso contributo operativo e di analisi.
Un ringraziamento sincero anche ai residenti del centro storico che hanno partecipato attivamente agli incontri, portando punti di vista essenziali per costruire un equilibrio possibile tra diritti e bisogni. Siamo certi che le imprese coinvolte rispetteranno con scrupolo gli impegni assunti, a tutela della comunità, dei residenti e della qualità delle loro stesse attività, contribuendo a promuovere una movida sostenibile, civile e condivisa».
A seguito di alcuni incontri tra il Comune di Corato e i rappresentanti degli esercenti, nei quali è stata richiesta una presenza non rappresentativa di alcuni residenti di piazza di Vagno e piazza Sedile mediante una comunicazione whatsapp, e quindi in maniera assolutamente non ufficiale, non regolamentare, non formale e a pochi giorni dagli stessi, l’Amministrazione comunale ha emesso un protocollo di intesa con gli stessi esercenti per la regolamentazione della “movida” nelle suddette piazze.”
Condiderazioni:
“Si tratta quindi di un documento redatto e sottoscritto senza tener conto delle esigenze di noi residenti, che viviamo perennemente in uno stato di disagio che non è stato mai tenuto in considerazione, prova ne sia il costante calo demografico in queste zone negli ultimi anni. Inutile rimarcare il nostro disappunto e la nostra delusione: speravamo in un confronto reale, attraverso incontri organizzati per tempo e con comunicazioni ufficiali, che desse la possibilità di esprimere il nostro parere, proponendo interventi concreti per la risoluzione dei problemi che da anni attanagliano le suddette piazze.
Venendo agli atti prodotti, con particolare riferimento all’allegato A del protocollo di intesa, con la presente intendiamo esprimere le nostre forti perplessità in merito alle azioni sottoscritte ed agli accordi presi, che a nostro parere avranno ben pochi effetti sul contenimento della malamovida perché ancora una volta incuranti delle necessità e del benessere di noi cittadini, ormai relegati ad un ruolo secondario.
Al di là delle premesse e delle finalità, proclami condivisibili ma che non producono nessun effetto, il fulcro dell’allegato A è negli articoli 3 (impegni del Comune di Corato) e nell’articolo 5 (impegni dei titolari dei pubblici esercizi).
Relativamente all’articolo 3 (impegni del Comune di Corato):
In sintesi, ci sembrano garanzie solo rivolte agli esercenti, o che comunque avranno poca influenza sulla situazione attuale della piazza.
Passiamo all’articolo più interessante, il n.5 relativo agli impegni dei titolari dei pubblici esercizi.
– 60 dB(A) diurno, 50 dB(A) notturno
50 dB è il rumore prodotto dalla conversazione tra due persone. Questo significa che le emissioni sonore prodotte sinora dagli esercenti sono sicuramente molto al di sopra della legge.
In sintesi, questo documento, che dovrebbe avere effetti per un intero anno, lascia davvero molto perplessi. Siamo sicuri che non porterà a nessun vantaggio per i residenti, che al contrario, senza nessun confronto ufficiale, si vedono ancora una volta sopraffatti da logiche molto lontane da quelle che porterebbero nuovi residenti e nuova vitalità nel centro storico.
La mancata manutenzione, lo stravolgimento dell’impianto di illuminazione, le condizioni di degrado diffuso delle piazze (fontana mai funzionante, led e prese strappate dalle panchine, alberi che non hanno mai usufruito dell’impianto di irrigazione esistente…), la mancanza di un presidio nelle ore notturne, il volume altissimo della musica durante le serate promosse dagli esercenti, sono tutte condizioni che alimentano la malamovida allontanando quei fruitori della piazza (famiglie, bambini, giovani con interessi più genuini) che invece la renderebbero davvero l’”importante polo di aggregazione sociale” alla quale fa riferimento l’Amministrazione nelle premesse.
Peccato. Un’altra occasione persa per rendere la nostra città ed il suo centro storico più sicuro ed accogliete, con soluzioni che spingeranno (chi può) ad allontanarsi, rendendo così le piazze sempre più invivibili e sempre più terra di nessuno.”