Questo fondamentale strumento urbanistico prevede fin dall’approccio la PARTECIPAZIONE dei cittadini; altrove sono in dirittura di arrivo.
di Carmine Patruno
In data 19 Marzo, il Comune di Bisceglie, espletata la prima fase del progetto, in coerenza con le indicazioni delle Linee Guida regionali e nazionali, ha presentato il documento d’indirizzo contenente le scelte strategiche, ed ha aperto di fatto un percorso di condivisione con la cittadinanza finalizzato a raccogliere idee, istanze e osservazioni per procedere all’elaborazione, approvazione e attuazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile).
Al primo posto, nelle succitate linee guida, si legge, senza possibilità di equivoci, di un approccio partecipativo, che coinvolge i cittadini e i portatori di interesse già dalla fase di condivisione del quadro conoscitivo e fino alla definizione degli indirizzi e poi delle scelte del Piano;
Come indicato nelle Linee Guida europee, la redazione del PUMS introduce un sostanziale cambiamento di approccio rispetto a un più tradizionale Piano Urbano della Mobilità: attenzione ai bisogni espressi dai cittadini e all’innalzamento della qualità della vita piuttosto che imposizione di modelli preordinati.
Si continua a leggere nelle Linee Guida: “Sarà opportuna la collaborazione dei vari uffici e settori interni all’Amministrazione (es. urbanistica, mobilità, ambiente, turismo, polizia municipale, attività economiche, ecc.), ed anche, ove necessario, di tecnici esterni di consolidata esperienza in materia di pianificazione territoriale e dei trasporti, nonché di valutazione ambientale strategica.”
Ecco le LINEE GUIDA in dettaglio:
FASE 1 (quella già realizzata a Bisceglie)
• Realizzazione di incontri e interviste ai portatori di interesse e alle strutture tecniche delle Amministrazioni coinvolte per completare la descrizione dello stato di fatto.
• Realizzazione di indagini dedicate, rivolte a cittadini e imprese, per completare la conoscenza delle abitudini di mobilità di residenti e non e raccogliere informazioni sulle criticità del sistema dei trasporti.
FASE 2
• Individuazione degli interventi e delle azioni dello Scenario di Riferimento
• Valutazione sociale, economica e ambientale degli scenari anche, se necessario, attraverso l’utilizzo di strumenti di simulazione;
• Redazione del documento di PUMS, cioè della proposta di Piano e di tutti i documenti per il successivo iter procedurale;
• Partecipazione (avviata a Bisceglie nell’incontro del 19 Marzo scorso)
FASE 3
Questa fase attiene all’esame delle controdeduzioni e delle osservazioni
raccolte durante il periodo di pubblicazione (della durata di 30 giorni), prima di
procedere alla redazione del documento definitivo del PUMS.
E CORATO?
Con lo stesso bando cui ha partecipato Bisceglie, Corato ha ottenuto in data 04/05/2023 45.000 euro; nella presentazione della candidatura, la nostra amministrazione si impegnava, tra l’altro,
“a trasmettere l’atto amministrativo di adozione del PUMS alla Regione Puglia entro un anno dalla sottoscrizione del Disciplinare”; la sottoscrizione è avvenuta il 25/07/2023, quindi dovrebbe essere tutto definito, salvo proroghe, entro il prossimo LUGLIO.
Il 28 Giugno 2023 (ben 55 giorni DOPO l’ammissione a finanziamento) fu nominato il RUP (Responsabile Unico del Procedimento); era il primo obbligo previsto dal bando.
Il 10 Ottobre 2023 (dopo ulteriori 104 giorni) venne affidato il servizio di redazione del P.U.M.S. ad una società di Bari, con un costo di 34.638,24 euro; la durata del servizio è prevista in massimo 16 mesi.
Da allora di mesi ne sono passati cinque, e non c’è traccia, o almeno non risultano atti nel sito del Comune, di tutto quanto previsto dalla fase 1: non mi risultano “incontri ed interviste ai portatori di interesse”, non sappiamo se sono stati coinvolti i vari uffici dell’amministrazione, a cominciare dalla Polizia Locale, non mi risulta coinvolgimento delle Consulte, non risultano indagini dedicate, rivolte a cittadini e imprese; tutto questo doveva essere fatto PRIMA, per completare la conoscenza dello stato di fatto e delle esigenze espresse dalla cittadinanza.
Al pari della rigenerazione dell’estramurale, il PUMS rischia di modificare sensibilmente la mobilità, e quindi la vita di tutti i 47.000 cittadini, e non si può farlo senza quelle fasi di partecipazione ESPRESSAMENTE PREVISTE dalle Linee Guida, ovvero non è concepibile che a decidere siano i soliti pochi intimi a Palazzo San Cataldo, non è concepibile che anche il PUMS venga sparato addosso alla città come un colpo di cannone.
Ma è sempre possibile che io faccia, come dicono, “disinformazione ben orchestrata”, quindi chiedo:
Qualcuno è a conoscenza della questione?
Qualcuno è stato coinvolto/interpellato in incontri o interviste?
Qualcuno è stato interessato da indagini dedicate a cittadini ed imprese?
Sono passati già otto mesi dalla sottoscrizione del disciplinare, si dovrebbe evitare di arrivare a ridosso della scadenza per poi essere costretti a fare in fretta, giustificando così la mancanza della fase fondamentale rappresentata dalla partecipazione dei cittadini.