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Giornata Mondiale degli Insegnanti, il messaggio di una docente su un lavoro spesso bistrattato

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In occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che ricorre oggi 5 ottobre, pubblichiamo una nota a firma di una docente su una professione, quale quella degli insegnanti, spesso “criticata con la frase: non fanno nulla”.

“In questa giornata mondiale dell’insegnante vorrei sottolineare quanto questo sia uno tra i mestieri più carichi di responsabilità al mondo, ma anche uno dei più belli…Ho avuto la fortuna di iniziare ad insegnare molto presto . Avevo 19 anni quando ho fatto supplenza in una scuola di Margherita di Savoia e per la prima volta mi son sentita chiamare “Maestra”. Come dimenticare quell’emozione! Ho sentito questo nome per diversi anni prima come docente di sostegno e poi come docente curricular. Durante la mia carriera ho avuto modo di insegnare a tanti tanti bambini, tutti diversi ma unici e speciali… Da poco insegno in una scuola superiore. Di sicuro il passaggio dai piccoli ai ragazzi non è stato semplice, ho dovuto rimettermi in discussione perché sono tante le differenze tra i due ordini di scuola ma non ho mai mollato perché sia che fossero bimbi sia ragazzi, beh la passione è la stessa. Alcuni credono ancora che noi docenti svolgiamo un lavoro leggero, con tre mesi di vacanza… mi spiace ma devo sfatare questa ” falsa credenza”. Non sono tre mesi, alcuni lavorano fino ai primi di luglio, altri fino alla fine, in piena estate. E vorrei sottolineare quanto il lavoro del docente non termina a scuola (come molti erroneamente asseriscono); a casa si organizza la lezione per il giorno dopo, si correggono pacchi interi di compiti . L’insegnante ha un ruolo importantissimo: la formazione del futuro cittadino…non è poco… Svolgo questo lavoro con amore, amo i miei ragazzi ed ho la fortuna di lavorare in una scuola bellissima in cui si lavora davvero bene. Auguri a me e a tutti coloro i quali amano questo lavoro.

Motiviamo sempre i nostri alunni e come diceva qualcuno: “Ciò che l’insegnante è, è più importante di quello che insegna””

Antonella V.

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