La Sala Consiliare del Palazzo di Città di Corato, nella sera di ieri, ha ospitato un evento frutto di una fattiva capacità di collaborazione tra associazioni nell’organizzazione di un incontro – dibattito con il prof. Massimo Conese.
Il prof. Maurizio Quinto ha introdotto e il prof. Gaetano Bucci, nelle vesti di moderatore, ha illustrato la serata nella quale il prof. Conese ha presentato il suo nuovo libro “ La pulce di Hooke – intersezioni tra medicina, letteratura ed arte” edito da Stilo Editrice di Bari. Con il patrocinio del Comune di Corato, Adisco sez. di Corato, AIC ( Associazione Imprenditori Coratini), Cicres, Associazione Medico Scientifica Coratina, Fidapa BPW Italy sez.Corato, Lyons International Corato e Rotary Club distretto 2120 Corato hanno aderito ad una iniziativa nella quale il termine INTERSEZIONE l’ha fatta da padrona, dando speranza e sinergia positiva per un futuro di cooperazione.
Sempre accogliente la padrona di casa Valeria Mazzone, presidente del Consiglio Comunale.
Massimo Conese, professore ordinario di Patologia Generale dell’Università degli Studi di Foggia, è anche ricercatore a livello internazionale sulla fibrosi cistica, ha al suo attivo un’intensissima attività scientifica e un numero elevato di pubblicazioni, è anche poeta e scrittore di saggi non solo scientifici. Il dott. Stefano Savella della Casa Editrice Stilo di Bari ha evidenziato, oltre alla poliedricità dell’autore e dell’opera, anche l’estrema attenzione posta alle correzioni.
Il prof. Bucci, presentando il libro del prof. Conese lo ha definito un percorso storico nel quale le ‘intersezioni’ tra medicina, che è la scienza più vicina all’umanesimo, letteratura ed arte sono mirabilmente tematizzate in tre grandi sezioni di pari rilievo e consistenza. Ad onore di Corato ha ricordato due illustri concittadini che hanno intersecato arti poetiche e attività medico- scientifica: il farmacista poeta Vincenzo Musci, il medico pediatra Sabino Lopez, Vinci Verginelli, con la sua fraterna amicizia con Nino Rota.
L’ Autore, ricordando che vi esiste una sola scienza, declinata in forme diverse, ha ribadito che l’uomo è unico: mente e corpo, e che ha scritto il suo saggio seguendo delle epifanie di conoscenza evidenziando le sue passioni per arte, letteratura, musica che sono in correlazione con la medicina. Ha quindi affrontato il tema dell’immortalita’ nelle varie discipline partendo dal culto dei morti dell’antichita’, passando dalla medicina rigenerativa fino alle nuove frontiere della scienza: l’ uomo macchina, al post-umano.
Piacevole e interessante è stata la pausa musicale del maestro Pietro Catucci che con il suo violino e le sue notizie sulle patologie di Beethoven e Paganini ha esplicato le intersezioni tra musica e medicina.
Il dibattito ha infine dato spunti di riflessione che hanno asserito che non si deve mai perdere la parte umanistica della medicina, che non può e non deve prescindere dalla spiritualità: non vi possono essere leggi fisse come nell’ingegneria né si può andare troppo nell’infinitamente piccolo. Per i giovani permane un unico grande consiglio: “studiare , spaziando in tutti gli ambiti e in tutti i campi possibili per ampliare il proprio sapere in ogni disciplina ed arte” – quanto dichiarato alla nostra redazione dal prof. Conese a margine dell’evento.