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Riviera in Fiera, Unapol presente per rappresentare e dare sostegno alle OP del settore olivicolo

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Il Presidente Loiodice: “Dignità e garanzie agli agricoltori, è grazie ai loro sacrifici se possiamo vantare una ristorazione invidiataci da tutto il mondo

Volge al termine Riviera in Fiera, la manifestazione che dal 12 al 14 febbraio raccoglie a Cervia le migliori eccellenze della Riviera Romagnola in un hub dedicato a operatori di ospitalità e ristorazione. Unapol – Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli è presente ai Magazzini del Sale per raccontare il lavoro delle Aziende, delle OP associate e gli agricoltori del mondo olivicolo italiano.
Casa Unapol in questi giorni è stata luogo di incontro per grossisti, fornitori e produttori interessati ad approfondire vari aspetti che riguardano l’olivicoltura e tra i quali,  un tema caldo cui si discute da giorni: la rivolta degli agricoltori che ha coinvolto l’intera Europa. “Noi di Unapol lo ribadiamo da sempre” commenta il Presidente Tommaso Loiodice, “gli agricoltori sono i custodi della nostra meravigliosa biodiversità, il loro ruolo è fondamentale in più di un settore, primo fra tutti quello della ristorazione di qualità. Negli ultimi anni, la produzione agricola non riesce a coprire nemmeno gli stessi costi. Il prodotto arriva sulle nostre tavole con prezzi modici, ma non remunera equamente chi lo produce. Un’ingiustizia che potrebbe avere conseguenze e ricadute anche sulla produzione, e di conseguenza, sull’approvvigionamento di materie prime di qualità. Ecco perché un nuovo piano agricolo è una necessità sulla quale non si può più tergiversare”.
Riviera in Fiera è una vetrina del Made in Italy, dove espositori del Bel Paese presentano i loro prodotti che contribuiscono a rendere inimitabile la ristorazione e l’ospitalità italiana. E l’orgoglio italiano, come spiega Loiodice, è rappresentato anche dai prodotti che la nostra agricoltura offre: “Tra i motivi della protesta c’è una forte preoccupazione per l’apertura del mercato interno ai prodotti ucraini per le possibili importazioni a basso costo. Ciò porterà ad un’inevitabile esotizzazione delle materie prime, generando un’inflazione che andrà a colpire i prodotti nostrani. Il tutto si tradurrà in un duro colpo al nostro Made in Italy”.
L’auspicio di Loiodice è che “le istituzioni nazionali e sovranazionali ascoltino la voce dei nostri agricoltori e che rispondano con soluzioni soddisfacenti perché, come ben rappresentato anche in questa manifestazione, è anche grazie ai loro sacrifici se possiamo fregiarci di un primato: una ristorazione invidiataci da tutto il mondo”.

 

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