Sabato scorso, nel teatro Fusco di Taranto, città cara ad Alessandro Leogrande, si è svolta la cerimonia conclusiva del Premio a lui dedicato, ideato e organizzato dall’associazione Presìdi del libro con il sostegno della Regione Puglia.
Leogrande, giornalista e scrittore prematuramente scomparso, ha dedicato gran parte del suo lavoro ad occuparsi di temi civili, ambientali e sociali legati al territorio che lo ha visto nascere, la città di Taranto appunto, per poi estendere lo sguardo dall’Africa ai Balcani, fino ad abbracciare il mondo intero.
L’Associazione Presìdi del Libro, nata a Bari oltre vent’anni fa, attraverso i vari gruppi del territorio vuole tenere acceso un faro su quel mondo che Alessandro ha interpretato attraverso i cinque titoli di giornalismo narrativo in gara.
Il giornalismo narrativo è infatti uno strumento molto utile, soprattutto per le nuove generazioni, per comprendere la realtà, spesso difficile e contraddittoria, in cui siamo immersi.
Il giornalista Giorgio Zanchini, nell’evidenziare l’esempio di Alessandro Leogrande, il suo impegno civile, il suo spendersi nella realtà quotidiana, ha intervistato i cinque finalisti i cui libri sono stati letti dai gruppi di lettura dei vari Presidi, tra cui anche il Presidio di Corato, e dalle scuole che hanno aderito al Progetto Giornalismo.
Con Diletta Bellotti e il suo “Pomodori Rosso Sangue” si è fatto riferimento allo sfruttamento del lavoro nei campi di pomodoro che nasconde la disumanizzazione dei lavoratori privati dei loro diritti.
Il capitano pilota Mario Ciancarella, caso unico di radiazione dall’aeronautica militare con un decreto falso attribuito al Presidente Pertini, in “Si può si deve” ha ricostruito la strage di Ustica.
Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani hanno guardato il disastro ambientale da una prospettiva scientifica e antropologica nel loro “Sottocorteccia, per provare a fare luce sul futuro del pianeta.
Irene Soave nel suo “Lo statuto delle lavoratrici” ha preso in considerazione il sentimento collettivo nei confronti del lavoro, l’importanza del tempo nella giornata lavorativa, prima del Covide in un futuro possibile.
“Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina Mira è stato riconosciuto il libro vincitore: è la riscoperta una storia d’amore negli anni di piombo che inciampa sopra il filo della felicità e alla ricerca della verità.
Nell’ambito del progetto “Raccontami il giornalismo”, insieme ai lavori di altre scuole pugliesi iscritte a una masterclass di Annalisa Camilli, hanno partecipato le classi 4A AFM Green Managementdell’ITET Tannoia con una inchiesta sulla mobilità sostenibile nel Comune di Corato, e la classe 3A AFM Green Management/Rondine impegnata nella lettura dei libri proposti.
Per chi volesse leggere i libri del Premio Leogrande, e conoscere i libri di Alessandro Leogrande, può contattare il Presidio del Libro di Corato inviando una email a presidiolibrocorato@libero.it
Quella parola indica una linea lunga chilometri e spessa anni. Un solco che attraversa la materia e il tempo, le notti e i giorni, le generazioni e le stesse voci che ne parlano, si inseguono, si accavallano, si contraddicono, si comprimono, si dilatano.