Home Eventi Massimo Caponnetto affascina gli studenti in Sala Consiliare presentando il suo libro

Massimo Caponnetto affascina gli studenti in Sala Consiliare presentando il suo libro

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“C’é stato forse un tempo”: questo il titolo del libro che Massimo Caponnetto, figlio del magistrato Antonino, ha presentato nella mattinata del 24 maggio 2023 nella sala Consiliare del Comune di Corato, alla presenza di diverse classi del Liceo Classico Oriani, del Professionale Tandoi, del Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi, tutte scuole superiori della Città.

Entusiasta il Sindaco Corrado De Benedittis per la presenza degli studenti, così come l’Assessore alle politiche giovanili Luisa Addario. Il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Salvatore Vernice, ha moderato l’incontro rendendolo coinvolgente e interessante.
Ricordiamo la figura del Giudice Antonino Caponnetto, primo presidente del Tribunale di Palermo negli anni 80 e la sua azione incisiva contro la mafia siciliana e contro la collusione. Ricordiamo anche le stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino in guerra contro la mafia. Ad oltre 30 anni da quei momenti bui della storia italiana, oggi è indispensabile parlare di legalità, soprattutto agli studenti: il Sindaco ha ribadito che il termine ‘legalità’ ha la sua origine etimologica dal greco LEG che significa legame, relazione. Quindi costruire la legalità significa costruire relazioni, fare comunità; di conseguenza l’illegalità porta alla rottura dei legami nella comunità ed individuali, fino alla deriva individualista, alla solitudine.
L’autore del libro ha raccontato la figura paterna che a 63 anni ha accettato la sfida di trasferirsi a Palermo, sentendo il richiamo delle sue origini siciliane ma determinando una frattura con la moglie e con la famiglia numerosa. Lasciando la Toscana per ricoprire un ruolo pericoloso ed importante a Palazzo di Giustizia, il giudice Caponnetto, dal carattere riservato tipico dell’attività svolta, crea belle relazioni, quasi familiari, con il suo gruppo di lavoro. Questi ed altri aspetti personali, Caponnetto racconta nel suo libro, dal quale evidente é il messaggio, il lascito di Antonino Caponnetto: il suo desiderio di lasciare un segno nella comunità: aver vissuto con compiutezza la propria esistenza! In quel periodo anche il giudice Chinnici portava messaggi antimafia per le scuole, Falcone e Borsellino lottavano duramente contro la mafia, si alternavano periodi di vittorie e sconfitte. Le morti dei magistrati hanno comunque causato grandi cambiamenti fino ad oggi, in cui ancora forte deve essere l’impegno di scuole, istituzioni, comunità, Stato a costruire e vivere in una comunità sana, che è contemporaneità. “Bisogna mettere chi ci è vicino nella condizione di dare il meglio di sé” : così ha concluso Massimo Caponnetto. L’Assessore Luisa Addario ha ricordato che Corato, dal 31 luglio al 6 agosto prossimi ospiterà il campo estivo di Libera, l’associazione fondata proprio dal giudice Antonino Caponnetto, invitando i presenti a partecipare come parte attiva al murales e alle altre iniziative in città, e a seguire il sito web di Libera per i campi fuori città, per la quale partecipazione si può anche ottenere un sostegno economico. Il moderatore Salvatore Vernice ha concluso con l’augurio che tutti ci impegniamo a creare e vivere in una “comunità di legalità”.

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