Presentato il suo nuovo romanzo “ Il sentiero del lupo”
Dopo 11 anni Roberto Patruno, nato a Corato 79 anni fa, torna per presentare il romanzo che racconta della sua fanciullezza e della sua prima adolescenza. “ Il sentiero del lupo” è il suo sesto libro, dopo 4 romanzi e un libro di racconti che l’ autore ha deciso di presentare nella sua città natale che ha vissuto solo nelle estati del periodo più bello della sua vita. Sabato 15 ottobre nel salone parrocchiale Luisa Piccarreta Rossella Maldera della libreria ‘I Piccoli Chi’ ha animato la presentazione del romanzo con Gianpaolo Balsamo, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno e Pina De Palma, insegnante. Alla presenza anche di diversi bambini e famiglie, l’autore, Ammiraglio della Marina Militare in pensione ha parlato della sua favola moderna che contiene descrizioni che riportano al nostro territorio, a quell’ambiente campestre che gli è rimasto nel cuore nelle estati trascorse a Corato.
Roberto Patruno, infatti, il più grande di 4 figli, dopo pochi mesi dalla nascita, si è trasferito a Taranto con la sua famiglia, lì dove il padre Carabiniere lavorava. Ma tutte le estati fino ai 12 anni le trascorreva in campagna, tra Andria e Corato, lì dove ha interiorizzato quello scrigno di ricordi ed emozioni che sono parte del romanzo. Questo è ambientato nel borgo di Faeto, sull’Alta Murgia, ma contiene l’ anima del territorio coratino, a cui l’ autore è particolarmente legato. La strepitosa carriera di Roberto da uomo di mare lo ha portato a raggiungere il grado di Ammiraglio, a Livorno prima e come insegnante in Accademia e di master in varie parti del mondo, anche per la Commissione Europea e le Nazioni Unite. Ora, in pensione dopo 42 anni dedicati soprattutto alla difesa dell’ ambiente marino, vive tra Roma e Malta dove sua moglie, che l’ ha seguito ovunque, continua a lavorare. “ Il sentiero del lupo” è un atto d’amore nei confronti dell’ambiente e del nostro territorio e il protagonista, Lupo, è la metafora dell’ambiente naturale, che sta vivendo il disastro di cui siamo consapevoli. Fortunatamente la pressione che il mondo giovanile che cominciando ad esercitare per salvaguardarlo sta progredendo. Il lupo, dopo il cane, è l’ animale più vicino all’uomo e ci insegna a guardare dentro noi stessi, a riscoprire i valori semplici della vita, quelli che Roberto ha apprezzato nelle estati nella campagna coratina.
Gianpaolo Balsamo, giornalista e scrittore, recentemente nominato Cavaliere della Repubblica, ha evidenziato la particolarità delle descrizioni nel romanzo, quasi da attento cronista, capaci di far sentire quasi i suoni e i profumi al lettore. Pina e Rossella, leggendo alcuni brani del libro, hanno creato un’ atmosfera quasi onirica, magica, misteriosa che il romanzo dona nelle sue pagine. Queste svelano anche il legame forte di Roberto con sua madre, con cui si intendeva attraverso il linguaggio musicale. Il personaggio umano del libro, Francesco, è quello che Roberto avrebbe voluto essere, fa ciò che Roberto avrebbe voluto fare ad un certo punto della sua vita: vivere una vita semplice, quasi in un eremo. La morale del libro per l’autore è “piu’ che parlare, dobbiamo ascoltare: le persone, l’ambiente e poi riflettere, metabolizzare”. Secondo Balsamo forse l’ animale più feroce non è il lupo, bensì l’ essere umano, che spesso perde il senso di umanità. Lupo e Francesco, Lupo e autore, Francesco e autore: parallelismi che trasmettono altri valori, come il senso di responsabilità anche nei confronti del “ branco” e delle nuove generazioni.
Impariamo dunque ad ascoltare di più noi stessi e l’ambiente, con Roberto Patruno lungo il sentiero di Lupo.