Si è conclusa mercoledì 6 dicembre, con un bilancio più che positivo, la mostra didattico-documentaria-narrativa “Acqua tra passato e futuro: da Imbriani ad AQP”, promossa dall’associazione Archeoclub d’Italia Padre Emilio D’Angelo sede di Corato, facente parte integrante del progetto “Per una Corato ecosostenibile”.
Circa un migliaio di persone, tra alunni e insegnanti, provenienti dagli Istituti Comprensivi Tattoli-De Gasperi, Piccarreta-Imbriani e Battisti-Giovanni XXIII, hanno partecipato alle visite mattutine loro riservate, guidati dalla referente della comunicazione Marina Labartino.
Vasto consenso anche tra il pubblico adulto che ha visitato la mostra negli orari pomeridiani, da sabato 25 novembre a venerdì 1 dicembre, compreso componenti di associazioni culturali, della terza età ed enti sociali che si occupano dell’integrazione di soggetti diversabili.
Notevole l’interesse suscitato dal racconto dei momenti più salienti di vita vissuta a Corato tra il 1862 e il 1939, la maggior parte dei quali introvabili sui libri scolastici. Una narrazione ritenuta “affascinante, chiara e incisiva” che ha stupito e incantato, per il ruolo che ebbero diversi illustri personaggi coratini, impegnati nel gettare le basi di Acquedotto Pugliese a sollievo della popolazione, falcidiata da ricorrenti epidemie e siccità, e per i diversi episodi sul profondo legame di amicizia fraterna intercorso tra Matteo Renato Imbriani e la famiglia Bucci, in particolare quello riferito alla borsa/ventiquattrore in cuoio appartenuta all’indimenticabile politico campano, cimelio unico al mondo, esposto in una delle vetrinette.
Apprezzatissimi gli angoli di “focolare domestico”, che hanno sottolineato il binomio “acqua-vita” e “donna-vita” mirati a rievocare il duro lavoro delle nostre ave, costellati di oggetti legati all’uso dell’acqua, ormai introvabili, recuperati dalle cantine di antiche masserie. Ognuno dotato di nomi in dialetto e in italiano e di spiegazioni circa il loro impiego, hanno suscitato sempre grande ilarità e fatto affiorare ricordi dimenticati.
«Il segreto dell’alto gradimento – aggiunge Marina Labartino, curatrice della mostra – è dato dal prezioso materiale inedito messo gentilmente a disposizione da: Antonio e Rosaria Bucci, famiglia Rossi, Cristoforo Scarnera, Michele Lastella, Grazia Maldera (dirigente scuola Imbriani) e AQP. Ma anche grazie all’efficace allestimento, nei locali di via Roma 18, di proprietà della sig.ra Monica D’Imperio, curato con i soci Archeoclub, in particolare con l’aiuto di Giuseppe Magnini, Anna De Palma e Enza De Ceglia, che mi preme ringraziare».
Un epilogo più che meritato, dopo l’esordio “bagnato” del 25 novembre, tenutosi nella storica cornice di Palazzo Gioia: «Una mostra sull’acqua, tra passato e futuro – sottolinea il presidente Archeoclub Corato, Michele Iacovelli – si è distinta anche per pioggia torrenziale riversatasi in quella serata. Un disagio che non ha però scoraggiato gli illustri relatori presenti alla conferenza di inaugurazione: l’ing. Piervito Lagioia responsabile della struttura operativa territoriale Bari-Bat di Acquedotto Pugliese, la dott.ssa Anna Poerio Riverso, erede della famiglia Imbriani e presidente dell’associazione culturale Alessandro Poerio da Teverola, il prof. Nicola Terracciano, già direttore del Comitato di Caserta dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, e il prof. Antonio Bucci, preziosa memoria storica locale, nonchè proprietario dei cimeli, telegrammi, lettere, foto e documenti, donati da Imbriani alla sua famiglia. Gli interessanti contenuti, espressi da ognuno, hanno tenuto desta l’attenzione del folto uditorio».
Soddisfazione anche da parte di Rosa Capozzi, coordinatrice del progetto “Per una Corato eco-sostenibile”: «Centrato l’obiettivo: favorire tra giovani ed adulti la conoscenza del territorio e la sua storia, potenziare il rispetto per l’ambiente promuovendone la sostenibilità e la gestione oculata dell’acqua, ridurne i consumi, evitarne gli sprechi, e, quando possibile, recuperarla per un corretto riuso, facendo tesoro dell’esperienza di nonni/e e bisnonni/e. E di questo mi occorre ringraziare i partner collaboratori del progetto, in particolare il Comune di Corato, l’I.C. Tattoli-De Gasperi, il Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e l’associazione Agorà 2.0».