Il Coordinamento regionale del Movimento per l’Italexit Puglia ha diffuso un comunicato ufficiale in vista delle prossime elezioni regionali.
Nel documento, che segue, il movimento – insieme alle realtà confederate Vita, Insieme Liberi, Ancora Italia e Ignis – annuncia che non sosterrà alcuno degli schieramenti in competizione, criticando una legge elettorale definita “poco democratica” perché penalizzante per le forze politiche non rappresentate nei principali organi istituzionali:
“Oltre agli schieramenti tradizionali di centrodestra e centrosinistra, negli ultimi anni si è progressivamente consolidata sull’intero territorio nazionale l’esistenza di un insieme di movimenti, partiti, associazioni, comitati e gruppi di persone, che dal 2020 scende in piazza e fa politica per contrastare il bipolarismo
tradizionale e proporsi alla cittadinanza – specialmente a quel 50% disilluso che oggi preferisce disertare le urne – come un soggetto alternativo e credibile, in grado di contestare la classe politica attuale e, ancor prima, la narrazione dominante sulla quale quest’ultima si basa per legittimare le scelte di Governo.
Questi movimenti, che vengono designati con gli appellativi di “dissenso”, “sovranismo”, “anti-sistema”, ecc… sono riusciti, infatti, negli ultimi cinque anni, a far avvicinare e fare nuovamente interessare alla vita politica (e ancor prima alla cittadinanza attiva) una fetta non indifferente e sempre più crescente di popolazione, che ne ha prima sostenuto le “battaglie” nelle piazze – si pensi alla contestazione della gestione pandemica, alla presa di posizione contro la Russia e le sanzioni e in difesa della inerme
popolazione civile Palestinese, massacrata dal governo di Israele – e poi sostenuto nelle competizioni elettorali (si pensi alle politiche del 2022, dove le tre principali liste di questo fronte – Italexit, ISP e Vita – riuscirono a raccogliere attorno a loro oltre un milione di consensi).
Ebbene, malgrado qualcuno forse vorrebbe far credere il contrario, quella stagione politica non é mai tramontata. Altre liste del “dissenso” hanno partecipato anche nei mesi e anni successivi a competizioni regionali e amministrative (riuscendo anche ad eleggere consiglieri comunali in comuni d’Italia importanti),
laddove possibile.
Possibilità che, tuttavia, in Puglia non si é concretizzata in occasione delle imminenti elezioni regionali, anche e soprattutto per via dell’attuale legge elettorale – approvata nel 2015 dalla giunta Vendola – che di fatto non tutela affatto la democrazia. Innanzitutto, perché richiede un numero sproporzionato di firme per consentire la partecipazione elettorale di liste “alternative” non rappresentate a livello parlamentare e/o regionale (specialmente se rapportate ad altre regioni, come la Campania); ma soprattutto perché si basa su un sistema elettorale con premio di maggioranza (che di fatto consente ad “una minoranza” di governare, come accaduto in seguito alle elezioni regionali del 2015) e quote di sbarramento per ottenere seggi, che non consentono alle minoranze di essere rappresentante (giacché ad oggi la soglia è dell’8% per le liste che si presentano in solitaria). Una legge che, pertanto, non risulta molto dissimile dalla vecchia legge elettorale per l’elezione del Parlamento, il “porcellum”, non a caso dichiarata illegittima dalla Corte
Costituzionale nel 2014.
Ció detto, auspicando in una profonda riforma della legge elettorale, il Movimento per l’Italexit, così come gli altri movimenti con esso confederati – Vita, Insieme Liberi, Ancora Italia e Ignis – non sosterrà ufficialmente alcuno degli schieramenti in competizione nella prossima tornata elettorale, lasciando al contempo ai propri elettori e simpatizzanti piena libertà di scelta.
Rinnoviamo, altresì, il nostro impegno a proseguire l’attività politica sul territorio pugliese e nazionale, continuando a promuovere i valori di sovranità popolare, giustizia sociale e partecipazione democratica.”















































