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Quando si dice il garbo.

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Non si era mai visto il lancio di un prodotto o di un servizio che puntasse direttamente sul disprezzo di prodotti o servizi già esistenti.

Lo impone il buon gusto, lo impone il divieto di pubblicità comparativa, lo impone il rispetto degli altri.

Ed è quello che è mancato nel lancio o rilancio o ri-rilancio di una gloriosa testata come Lo Stradone.

Far iniziare lo spot promozionale con quella immagine che rimuove gli altri periodici cartacei esistenti e che, con tanta difficoltà e coraggio, assicurano informazione alla città, è stato veramente di cattivo gusto.

Suggeriamo di rimuovere quelle immagini e fare leva invece solo su sé stessi: piuttosto che definirsi diversi e migliori, lo si dimostri sul campo.

Si dimostri di essere all’altezza dello stile, dell’acume e della profondità e serietà del fondatore de Lo Stradone, Padre Emilio D’Angelo, e delle decine e decine di collaboratori avvicendatisi nei decenni.

Quando questo avverrà, se avverrà, solo allora si potrà dire, ma solo questo, di aver contribuito ad arricchire l’offerta formativa in città. Non una parola in più, né una in meno.

Senza diffamare gli altri perché un periodico cittadino deve fare il suo con: inchieste, denunce, segnalazioni e nessuna aderenza al Potere.

Fino ad allora lavoro silenzioso senza autocelebrazioni. Non vorremmo che un giorno, di questo passo, si finisca…….ad incartare il pesce.

L’informazione è una cosa seria e chi di lametta ferisce di lametta perisce!

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