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Del modo tenuto dal Duca Valentino

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Da oltre un anno Il Quarto Potere pubblica regolarmente con cadenza settimanale gli articoli dell’anonimo Duca Valentino. In poco di più di anno gli articoli pubblicati hanno trattato una pluralità di temi riguardanti la vita politica e amministrativa della nostra Città, dando così vita ad una rubrica che è seguita da un buon numero di lettori.

Ci preme infatti sottolineare un aspetto: gli articoli a firma di Duca Valentino, a volte controversi e quasi sempre sopra le righe, sono molto letti, registrando costantemente oltre tremila visualizzazioni – talvolta anche più di cinquemila – quando è noto che a Corato gli articoli riguardanti la politica locale pubblicati dalla stampa on-line (non solo dalla nostra testata) ben difficilmente raggiungono le mille visualizzazioni.
È lecito chiedersi il perché considerato che l’editoria è il nostro mestiere. Ci domandiamo infatti come mai articoli non certo brevi, con una sintassi complessa e densa di rimandi letterari, e in cui fanno capolino di tanto in tanto parole non di uso comune, incontrino se non il favore almeno l’interesse di un pubblico dalle dimensioni non trascurabili per una Città come la nostra. I sacri testi del giornalismo contemporaneo infatti spingono costantemente verso una semplificazione del linguaggio e dei concetti, semplificazione che talvolta scade nella banalizzazione: Duca Valentino sembra andare nella direzione diametralmente opposta, raggiungendo comunque quello che per l’editore è un utile risultato. Va detto chiaramente, infatti, con buona pace dell’Anonimo, che in assenza di accessi da parte dei lettori nessuna testata pubblicherebbe mai articoli di Tizio o di Sempronio. La nostra infatti – lo ribadiamo – è una linea editoriale indipendente, pluralista ed aperta ai contributi di tutti.
Se non la forma, saranno le congetture che Duca Valentino espone a tenere desta l’attenzione? Si tratta di congetture appunto, talvolta di vera e propria “fantapolitica” secondo alcuni o di individuazione di possibili scenari secondo altri, e anche a tal riguardo esprimiamo i nostri interrogativi: la cronaca parla di fatti mentre il nostro Anonimo parla di possibili correlazioni tra i fatti, seguendo il suo filo logico e la sua intuizione sulla quale nessuno – noi meno di tutti – può mettere la mano sul fuoco. Duca Valentino esprime le sue idee e dal momento che le idee espresse sono avulse da una persona noi siamo indotti a credere che siano le idee stesse e il modo in cui sono espresse il fulcro dell’interesse, interesse che – lo ribadiamo – è cosa ben diversa dalla condivisione.
Eppure gli articoli di Duca Valentino, che non sono graditi né al Centrodestra né al Centrosinistra, a qualcuno piacciono. Ci chiediamo a questo punto se il taglio dato possa riflettere i reali interessi di una più vasta platea di lettori, annoiata dagli sproloqui filosofeggianti senza costrutto di alcuni e intristita dalla povertà lessicale e concettuale di altri.
Il mestiere dell’editore è quello di vendere il giornale o di vendere attraverso il giornale e questo cerchiamo di fare: è per questo che prestiamo attenzione ai mutamenti di gusto e di interesse dei nostri lettori il cui numero attesta l’importanza e la solidità della testata. Il 2023 forse dirà se su questa intuizione si potrà continuare a costruire e ad avanzare anche con nuovi progetti editoriali.

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