È il grido che da Nord a Sud unisce le partite lva, si moltiplicano così le proteste per dar voce a tutte quelle categorie costrette alla chiusura in zona rossa e che, dopo un anno dall inizio della pandemia, sono ormai in ginocchio. Un popolo, quello delle Partite Iva, allo stremo e che anche a Corato scende in piazza per far sentire la propria rabbia contro un governo che nel frattempo non ha mai rinunciato a una sospensione o a una riduzione del carico fiscale.
A gravare sulle attività sono anche gli investimenti per aprire in sicurezza dopo il lockdown di marzo aprile scorsi a fronte di una mole di lavoro sempre più ridotta dai protocolli anticovid, dalle improvvise chiusure totali o parziali e dagli esigui ristori da parte dello Stato che a malapena riescono a coprire una piccola parte dei costi.
Non c’è più tempo per i lavoratori autonomi, occorre che le istituzioni, una volta per tutte, inizino a dare delle risposte al fine di recuperare un’economia produttiva di valore, o sarà il tracollo. È una protesta che non può rimanere inascoltata dal governo centrale.
Presenti in piazza anche il sindaco De Benedittis e la senatrice Piarulli che assicurano un’azione di concerto affinché la protesta non cada nel vuoto.
“Occorre assolutamente aprire“, sottolinea la senatrice, per garantire il diritto al lavoro così come alla salute.
Chiusure incomprensibili che in alcuni casi si protraggono da un anno e che urgono proposte e soluzioni a livello centrale.
