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Centri sportivi riaperti dopo 318 giorni, Nico Como: “Appello al senso di responsabilità”

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Stare chiusi 318 giorni su 420 da quell’8 marzo, è veramente dura, specie per quelle attività i cui costi continuano a galoppare anche con i cancelli chiusi e con i ristori pari a vere e proprie mancette del sabato sera, in media circa il 5% del fatturato.

Lo sanno anche i Centri Sportivi all’aperto, richiusi dal 14 Ottobre 2020 e che riapriranno grazie al ritorno in zona gialla.
Abbiamo impiegato oltre un anno per dimostrare a Governo e CTS quanto bassa sia l’incidenza del contagio all’aria aperta e quanto utili e sicuri siano per la comunità“.

È Nico Como che parla, il responsabile Puglia di LIS (Lega lmprese Sportive) che oggi commenta da piccolo imprenditore sportivo e non da giornalista della testata.

“È stato un successone della nostra associazione dimostrarlo, contro ogni nostra aspettativa”

E mentre in tutta Italia i centri sportivi all’ aperto hanno ricominciato già il 26 aprile, la Puglia, prima in rosso poi in arancione, ha dovuto aspettare il 10 maggio per riaprire i battenti, comunque 45 giorni prima dello scorso anno, proprio frutto del lavoro di LIS e associazioni collegate.

“Ciò che però è importante, è essere consapevoli che il virus continua a circolare ed è giusto imparare a conviverci, come si poteva già fare in altri frangenti, ma con le dovute precauzioni – precisa Nico – sottolineo che da titolare di struttura sarò rigido nella osservazione dei protocolli, perché una volta riaperti, vorrei non si chiudesse più, sia in ricordo del passato, sia perché non ce lo possiamo permettere.
E pertanto l’attività sarà rigidamente a porte chiuse, senza utilizzo di spogliatoi e con tutte le regole del protocollo, dalla misurazione della temperatura, alla igienizzazione, al monitoraggio.
Preferisco mi si dica che sono un pesante rompiballe e non che disconosca il pericolo in modo superficiale ed irresponsabile”.

“E per raggiungere l’obiettivo, spero che ci sia comprensione e collaborazione degli utenti e che gli operatori si comportino nella stessa misura e maniera, senza il furbo di turno, che per ottenere la benevolenza dei clienti chiuda 1 o entrambi gli occhi. E questo vale per tutti i settori di ogni genere”, rimarca Nico.

“È il momento di uscirne fuori tutti insieme uniti, senza pensare all’immediato ed al proprio orticello, con alto senso di responsabilità per poter quanto prima abbracciarsi per un gol o baciare gli sposi e soprattutto dire:
“La pandemia è stata sconfitta”!

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