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Monta la rabbia dei commercianti e degli artigiani di Corato contro le restrizioni in zona rossa: “La pazienza ha un limite”

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Serrande abbassate, in zona rossa, per diverse attività commerciali così come per centri estetici, parrucchieri, barbieri mentre palestre, centri sportivi e scuole di ballo costretti alla chiusura già ad ottobre scorso. Monta così la rabbia dei titolari contro le restrizioni imposte dal governo e da questa mattina, a Corato, affisso agli ingressi chiusi degli esercizi commerciali, un cartello che racchiude il loro sconforto perché: “Abbandonati e uccisi dallo Stato” e poi il grido alle istituzioni come si legge nella nota:

State mettendo noi, come tutti i commercianti e artigiani, nelle condizioni di dover scegliere tra la salute e la nostra dignità nel dover adempiere a tutti i nostri obblighi. Che sia chiaro a tutti, la pazienza è ai minimi storici.
Siamo stanchi e stufi di dover vedere differenti trattamenti tra singole attività, di vedere la gente ugualmente in giro e noi costretti in casa a dover dare giustificazioni a banche, fornitori, proprietari di locali, commercialisti, enel, eni, acquedotto, inps, inail, tari, irpef, strozzini e chi più ne ha più ne metta!
La cosa peggiore di tutta questa situazione è accorgersi, dopo 20 anni di lavoro, di avere un’attività “non essenziale”, di essere parte di quelle categorie demonizzate come untrici e relegate a pochi, insomma quelli che possono anche chiudere, tanto senza il parrucchiere non si muore, giusto?
Vorremmo tanto capire chi ha deciso se andare dalla tua parrucchiera di fiducia ,sia meno utile di un cacciavite, o un pacchetto di sigarette sia più utile di una pentola, perché qui non si deve vedere la “moralità” delle attività, ma il fatto che tutto ciò è LAVORO, ed è LAVORO PER TUTTI, indipendentemente se sei un lavoratore privato, pubblico, autonomo o una P.IVA, indipendentemente se hai una palestra, un negozio, un supermercato o una ferramenta!
O qui stiamo tutti chiusi, oppure stiamo tutti aperti, perché altrimenti ci stiamo solo prendendo in giro!
I soldi che ci avete stanziato, quel fumo negli occhi che da un anno ci state buttando, credendo di alleviare le nostre sofferenze, non servono a niente se non a fomentare rabbia e frustrazione.
Il 7 Aprile o riaprite le nostre serrande, oppure dovremo farlo autonomamente”.

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