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Raffaele Nichilo – L’arte dei presepi, una passione fin da bambino

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Al di là del significato propriamente religioso, più o meno condivisibile, cosa sarebbe il natale senza presepe?

Senza quel guizzo creativo che ogni anno ci laurea ingegneri di ponti, staccionate, viuzze pietrose e casette diroccate?

Senza il rituale del bambinello in processione tra il divano buono e il dondolo della nonna al rintocco della mezzanotte?

Senza l’impegno quotidiano di dare gambe ai magi, scostando pastori, viandanti e pecorelle, per farli giungere al cospetto di Gesù bambino nel giorno dell’epifania?

Difficile dire che sembianze avrebbe questo natale, certo è che “senza” sarebbe diverso, molto diverso e noi che siamo tradizionalisti ci teniamo caro tutto quello che abbiamo!

Generalmente, presepisti si diventa con gli occhi già da bambini, quando a guidarti sono le mani grandi e rassicuranti di mamma o papà e tali si rimane, anche quando la ruota gira e sei cresciuto a tal punto da essere tu stesso genitore.

Anche Raffaele Nichilo, presepista nelle ossa, vede germogliare la sua passione in tenera età, ma nessuno stimolo vicino lo accompagna nella sua maturazione artistica, la passione cresce e si sviluppa nella solitudine della sua cameretta.

Galeotta fu una gita di famiglia nel cuore di Napoli, dove la città si spacca in due.

È lì che Raffaele conosce un mondo nuovo e meraviglioso; lo affascina tutto ciò che è partenopeo e dei personaggi e delle scenografie del presepe ne diventa presto cultore. Insomma, per Raffaele è amore a prima vista!

Inizia a manipolare carta e cartone e nel giro di qualche anno la cameretta gli sta stretta: le sue creazioni e le sue idee sono talmente ingombranti da volere più spazio e attenzioni.

I materiali e le tecniche con l’esperienza si affinano. Legno, sughero, gesso e terracotta diventano gli unici alleati di progetti ambiziosi che poi sfociano in mostre che ricevono consensi gratificanti.

Per due anni, infatti, nel 2014 e 2018, Raffaele si classifica primo a “Il mio presepe” a Corato, un concorso patrocinato dalla Pro Loco e dall’Assessorato alla Cultura del comune di Corato.

A rendere speciale il presepe di Raffaele è la minuteria, la cura maniacale del particolare che sta dietro ogni antico mestiere.

Dal macellaio al fruttivendolo, dal pescivendolo all’acquafrescaio, ogni mestiere è studiato nei minimi dettagli affinché la scenografia risulti la più realistica possibile.

La gioia di Raffaele? Scrutare la reazione dei bambini. Nell’incanto dei loro occhi si riflette quel mondo perfetto in miniatura che tanti anni prima hanno fatto brillare i suoi spingendolo a diventare l’artista che poi è diventato.

Quest’anno i suoi presepi sono in mostra in tre chiese: San Rocco di Ruvo di Puglia, Santa Maria Maggiore e Incoronata di Corato.
Siamo in attesa di aggiungere il premio 2019. Signori, che presepe!

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