Home Cultura Il patrimonio librario del prof. Giuseppe Faretra donato all’Archeoclub di Corato

Il patrimonio librario del prof. Giuseppe Faretra donato all’Archeoclub di Corato

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Il generoso gesto compiuto dal fratello Luigi e dai nipoti Toni ed Emanuele Faretra consentirà ai cittadini e studiosi dell’arte di consultarlo.

La generosità rende felici chi la mette in pratica, chi riceve e chi ne usufruisce. Un circuito virtuoso che la sede locale dell’associazione Archeoclub d’Italia APS padre Emilio D’Angelo ha visto raddoppiare in pochi giorni.
Quasi in contemporanea al gesto compiuto dall’associazione Oltre le Radici che, domenica 26 febbraio, le ha donato i volumi cartacei del giornale Lo Stradone, in occasione della cerimonia di svelamento della targa di intitolazione all’illustre sacerdote e fondatore della citata testata, arriva la replica da parte di una altrettanto generosa famiglia coratina.
Si tratta della notevole collezione libraria, oltre 150 volumi, appartenuta al compianto prof. Giuseppe Faretra, per gli amici Peppino, nato il 19 aprile 1944 a Corato e deceduto a Loreto, all’età di 76 anni, il 25 ottobre 2020.
Il fratello Luigi ed i nipoti Emanuele e Toni Faretra hanno voluto così lasciare ad una delle più prestigiose e longeve associazioni coratine, riconosciute a livello nazionale come ente del terzo settore, il patrimonio di testi enciclopedici, raccolte d’arte, saggi e riviste di storia e archeologia del proprio caro estinto, rimasto nel cuore di molti concittadini, ai quali ha trasmesso la passione per l’arte e la creatività, affinché se ne perpetui la memoria.
Artista a tutto tondo, apprezzato docente ricco di talenti, compreso lo spiccato umorismo che traspariva non solo dallo sguardo, ma anche attraverso i mille aneddoti divertenti, raccontati con linguaggio forbito, il prof. Giuseppe Faretra ha insegnato educazione artistica in diversi istituti scolastici, tra cui il Liceo Scientifico di Barletta e la scuola secondaria di primo grado Alcide de Gasperi di Corato, sin dai tempi in cui essa non aveva alcuna intitolazione e trovava spazio negli ambienti a pianoterra di via Don Minzoni.
Numerosi e fantastici i carri allegorici da lui costruiti, insieme ad altri valenti colleghi e qualche alunno particolarmente incline ad apprendere quest’arte, che hanno sfilato in più edizioni del Carnevale Coratino. Opere che i cittadini ammiravano, spesso ignari dell’autore.
Quintali di cartapesta e centinaia di metri di fil di ferro, ma anche materiali diversi e improbabili, come tronchi d’albero abbandonati e semplici pietre, tra le sue mani si trasformavano in veri capolavori, realizzati in poco tempo e con limitate risorse economiche, frutto del suo ingegno alacre.
Tanti lo ricordano con la perenne sigaretta senza filtro che pendeva dalle sue labbra: carismatico e severo, eppure sensibile ed empatico con i suoi alunni, capace di disegnare, con una semplice matita, un cerchio perfetto a mano libera, oppure, persino bendato, una barca senza staccare mai il gesso dalla lavagna.
Colleghi e amici della De Gasperi ne ricordano ancora l’alta professionalità, l’attaccamento alla scuola, la profonda umanità a vantaggio di tutti gli studenti e in particolare di quelli più fragili a cui sapeva trasmettere contagioso entusiasmo e sani principi.
Una vita solitaria la sua, nel rione Barbaschello, ma fiorente di amici, che avevano trovato in lui una persona sincera, affabile, umile e integerrima, e che ospitava nel giardino interno della propria abitazione: estensione del suo laboratorio artistico e di un pezzo di natura con cui si rapportava con devota riverenza, lo stesso sentimento che riservava alla cultura contadina e ai paesaggi murgiani.
Quale istruttore di tennis, è stato pure artista del “dritto e rovescio” sui campi dell’Oratorio di Don Peppino Falco. Indimenticabili le partite di doppio con il prof. Lagrasta.
Se la parola “in-segnare” significa sostanzialmente “segnare dentro” il prof. Peppino Faretra è stato realmente un insegnante, contrassegnato dall’insaziabile voglia di conoscere. Un maestro che continuava a formarsi, acquistando libri e giornali con cui riempiva la sua casa.
Ora questo prezioso patrimonio cartaceo, che si va ad aggiungere a quello attualmente in possesso dell’Archeoclub d’Italia APS “Padre Emilio D’Angelo” Sede di Corato, collocato in una adeguata struttura in bianco legno, sarà a disposizione di tutta la cittadinanza per la consultazione.

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