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Dialogo sulla letteratura, la nazione e la spiritualità. Veneziani inchioda la platea dell’Alfieri

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Si è svolto presso il cinema Alfieri l’incontro culturale con il noto filosofo, scrittore e giornalista Marcello Veneziani.

La conferenza è stata organizzata dal presidente dell’Associazione Culturale “Cataldo Leone”, Massimo Martinelli,  sponsorizzata da Adriatica Industriale di Cataldo Mazzilli.

Veneziani, autorevole filosofo politico, esponente illuminato del pensiero contemporaneo anticonformista, ha dialogato con il giornalista Franco Tempesta, presentando il suo nuovo libro, concepito durante il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia, intitolato “La leggenda di Fiore”.

L’occasione è stata foriera di un ricco e approfondito dibattito su svariati temi di attualità. Tanti i punti toccati: dalle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante, padre della letteratura italiana al suo rapporto con il patriottismo e il concetto di nazione, al narcisismo imperante dei tempi attuali, che genera comportamenti violenti, disincanto nelle giovani generazioni, l’accentuarsi delle difficolta’ nel rapporto uomo-donna, passando per la tradizione, l’identità, il dialogo fra diversità, che implica salvaguardia della propria identità, necessità di tutelare la famiglia nella sfera pubblica, proteggendo però la libertà individuale nel privato, la cancel culture, l’inevitabilità dei muri o almeno dei confini, per contenere e regolamentare i flussi migratori e infine il rapporto con la spiritualità, il senso della vita e la circolarità dell’esistenza che tanto ha ispirato l’autore durante la stesura della sua ultima opera.

Il filosofo, si è soffermato in particolare sulle problematiche del sud, quali denatalità, fuga dal meridione, svuotamento del paese Italia, sui muri e sui flussi migratori, sulla mancanza di dialogo tra le varie correnti di pensiero ,che inevitabilmente porta a una perdita di identità. Particolarmente interessante il passaggio in cui l’autore ha sottolineato che il dialogo per essere veramente tale, per essere arricchente, deve riguardare due identità che si rispettano reciprocamente; nessuna delle due parti deve annullarsi. E la tradizione che la dialettica porta con se’, implica il non chiudersi a riccio, ma avere continuità, saper mantenere un filo lungo i secoli. Le società svuotate di tradizione reagiscono con il fondamentalismo e con l’integralismo, per questo il dialogo è importante, poiché è il rispetto delle differenze.

Marcello Veneziani ha inchiodato per due ore l’uditorio a riflettere su temi attualissimi, con un’ apertura mentale, una spinta all’esercizio critico che è l’esatto opposto del politically correct, il cancro dei giorni nostri, che sopisce le coscienze di tanti, giovani e meno giovani, trincerati semplicemente dietro la comoda barricata del pensiero dominante. Il filosofo passa per essere ideologo della nuova destra italiana, tuttavia la sua iniezione di razionalità e le sue riflessioni profonde offrono spunti critici non facili da ignorare anche da sinistra.

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