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Anche studenti di Corato tra i partecipanti ai gruppi di lettura del premio letterario “Alessandro Leogrande”

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C. S.

Il Presidio del Libro di Corato, nell’ambito del progetto “Raccontami il giornalismo”, ha coinvolto studenti delle ultime classi delle superiori che hanno approfondito il genere narrativo d’inchiesta e la figura di Alessandro Leogrande, amico e fine intellettuale scomparso nel 2017, cui è dedicato il Premio annuale istituito dall’Associazione.
È l’unico premio letterario in cui sono i lettori i protagonisti: infatti, sono stati proprio loro, attraverso i gruppi dei presìdi pugliesi, e quest’anno anche attraverso gli studenti, ad aver scelto il libro da candidare.
Hanno partecipato ai gruppi di lettura gli studenti di 22 istituti pugliesi, tra i quali l’ITET Tannoia e l’IIS Federico II di Corato, che hanno scelto il libro Noi schiavisti (ed. Laterza) di Valentina Furlanetto, un libro durissimo sulle nuove forme di schiavismo, più sottili, più opache, talvolta legalizzate, che fanno comodo a tutti, perfino ai migranti che a volte diventano essi stessi sfruttatori dei propri connazionali.
Giampiero Calapà, che ha proposto in gara il libro di Furlanetto, scrive: «è un’inchiesta vera, illuminante sulla condizione degli sfruttati a cui tutti partecipiamo seppure inconsapevolmente».
Il Premio Alessandro Leogrande 2022 se lo aggiudica Stefania Maurizi, con il suo libro inchiesta Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks (ed. Chiarelettere).
L’opera è stata scelta da oltre 60 gruppi di lettura distribuiti sull’intero territorio nazionale tra una rosa di cinque titoli di giornalismo narrativo proposti dai concorrenti della scorsa edizione.
Il potere segreto è un’indagine costata 10 anni di lavoro che svela la storia dell’organizzazione giornalistica Wikileaks e del suo fondatore Julian Assange sulla cui testa pendono numerosi capi di imputazione per aver pubblicato documenti protetti da segreto di Stato.
Francesca Nava, che ha candidato Maurizi al Premio, nella sua motivazione scrive: «Maurizi rovescia l’assioma del potere, dove i colpevoli mettono i panni dei giudici e l’eroe moderno che disvela i crimini di Stato diventa un pericoloso criminale, perseguito dalla Svezia per presunti reati sessuali da cui viene prosciolto e dall’alleanza angloamericana per violazione dell’Espionage Act del 1917. Chi è il vero imputato di questa storia? Colui che squarcia il muro degli inconfessabili segreti di Stato o i decisori delle trame insanguinate? Tre tentativi di suicidio in carcere sono il risultato di una consapevole tortura. Assange rischia oggi – se estradato negli Stati Uniti – 175 anni nel carcere americano più estremo: l’ADX Florence, in Colorado, mentre la stampa mondiale (spesso connivente) resta a guardare. “Il potere segreto” di Stefania Maurizi è un libro imprescindibile per chi ama la democrazia, la libertà di espressione e cerca la verità, perché ci fa entrare nel buco nero del Millennio, illuminandolo a giorno».
È di qualche giorno fa la notizia che La Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Stati Uniti per Assange e, salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte, sarà compito della Ministra degli Interni dare il via libera al trasferimento dell’attivista australiano negli Usa.
La cerimonia di premiazione, coordinata da Marino Sinibaldi, si è svolta il 28 aprile presso il Teatro Fusco di Taranto, città natale di Alessandro Leogrande.

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