Home Cultura Anche il dolmen di Corato candidato a patrimonio dell’Unesco

Anche il dolmen di Corato candidato a patrimonio dell’Unesco

0

Finalmente è iniziato il processo di segnalazione dei siti archeologici dolmenici per candidarli a Patrimonio UNESCO. L’Archeoclub di Corato, nella persona del suo Presidente e Consigliere Nazionale, ha ufficialmente proposto di inserire i molti siti preistorici dell’area di Corato, Altamura, Andria, Bisceglie, Giovinazzo, Molfetta e Ruvo, con lo scopo di candidare a patrimonio dell’Unesco soprattutto i dolmen, quale rappresentazione monumentale di uno dei fenomeni archeologici più celebrati e, allo stesso tempo, sconosciuti.

I dolmen, simbolo dell’architettura trilitica ma, allo stesso tempo, fenomeno che occupa molti secoli della vita quotidiana e religiosa delle civiltà preistoriche dal XXV al IV sec. a.C., sono un unicum nel loro genere. Tra gli aspetti principali di questo fenomeno troviamo l’area ristretta in cui essi sono ubicati (ai margini settentrionali del Parco Nazionale dell’Alta Murgia), i caratteri univoci e singolari, ma anche gli elementi comuni che consentono di comprendere come questo fenomeno sia l’unica testimonianza dell’avvicendamento culturale delle antiche civiltà pugliesi. Dai monumenti più antichi, come quelli di Giovinazzo, Bisceglie e Corato, la loro “evoluzione” termina con i “sepolcri a tumulo di Corato lasciando di essi un maestoso processo di trasformazione del paesaggio i cui elementi sono ancora visibili.
Il territorio preso in considerazione in questo lavoro comprende quella parte della Puglia centrosettentrionale denominata Terra di Bari con alcune propaggini nella parte meridionale della Daunia. Lo scopo di tale delimitazione permette di inquadrare sia tipologicamente che dal punto di vista propriamente insediativo, la cultura dolmenica dal Neolitico all’età del Ferro nei suoi vari aspetti, con lo scopo di circoscrivere un’area omogenea e rendere questa patrimonio internazionale monumentale dell’UNESCO, dato il carattere unico, eccezionale e culturalmente rilevante della storia più antica della Puglia.
Affinché questi insediamenti siano inseriti nella “tentative list” italiana questa relazione potrà essere inclusa nel corso degli incontri del Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
L’ambito territoriale comprende le città di Altamura, Andria, Bisceglie, Bitonto, Corato, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e una parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, luoghi che rappresentano l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future.

Per questo motivo l’Archeoclub di Corato intende perseguire, sulla scia di tante altre iniziative culturali avvenute in questi anni, l’idea di trasformare questa intera area in bene culturale UNESCO da inserire non più in un circuito provinciale, ma internazionale. Per far ciò è stata già preparata la documentazione iniziale che associa a tutti gli insediamenti pre-protostorici della zona in modo da rendere comprensibile e “caratterizzante” questo complesso fenomeno. Tale dossier sarà presentato dalla Sede Nazionale dell’Archeoclub d’Italia Aps al Ministero della Cultura per iniziare l’iter di inserimento definitivo dei beni, che sarà proposto nelle prossime settimane a tutte le istituzioni interessate (Regione Puglia, Parco dell’Alta Murgia, comuni, università, enti del Terzo Settore), in modo da coinvolgere pienamente ognuna di queste realtà per far fronte comune. Dunque, non resta che partire e promuovere l’idea che non è solo settoriale, ma è finalizzata alla valorizzazione e caratterizzazione culturale dell’intero territorio.

 

 

Articolo precedenteFesta patronale e Green Pass, il Comune chiarisce: “Possibile passeggiare liberamente”
Articolo successivoIl sindaco sporge denuncia: manomesse le luminarie di San Cataldo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.