Home arte Alla scoperta dell’arte – La monografica dedicata a Giovanni Boldini (foto)

Alla scoperta dell’arte – La monografica dedicata a Giovanni Boldini (foto)

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Tra gli eventi culturali di rilievo da segnalare, merita particolare attenzione la notevole esposizione monografica dedicata a Giovanni Boldini, grandioso ritrattista e artista di fin de siècle.

La mostra “Boldini. L’incantesimo della pittura. Capolavori dal museo Boldini di Ferrara” è stata inaugurata il 7 dicembre 2019 e sarà visibile fino al 3 maggio 2020 presso palazzo della Marra, Barletta.

Questo è la prima monografica corposa con circa 70 opere che la Puglia dedica al noto artista, frutto di una collaborazione tra Palazzo dei Diamanti di Ferrara e Pinacoteca De Nittis di Barletta.

Imperdibile per tutti gli estimatori di arte e anche per i profani la visita all’esposizione, che catapulterà immediatamente il visitatore nelle atmosfere rarefatte e languide della Belle Epoque di cui Boldini è forse l’esponente artistico più noto.

Originario di Ferrara, è stato un autentico sperimentatore di stili. Dapprima formatosi con tendenze macchiaiole nella Firenze degli anni ottanta dell’ottocento, emigra in Francia e sceglie Parigi come patria di elezione, come d’altronde avrebbe fatto ogni vero artista dell’epoca, a cominciare anche dal suo collega De Nittis.

E’ proprio nella capitale francese che arriva il successo, sperimenta e mescola stilemi divenendo amico di Degas e Manet da cui apprende tecniche impressioniste. Diventa ritrattista ufficiale dell’aristocrazia europea e italiana che si accapiglia letteralmente per avere un ritratto firmato da lui.

Guardando attentamente i suoi ritratti, si coglie il senso di alta eleganza e raffinatezza che l’artista ha voluto conferire ad ogni soggetto del suo lavoro, pur rimarcandone le peculiarità personali.

L’incanto maggiore proviene dall’ osservazione delle sue longilinee e aristocratiche signore dagli abiti sontuosi e dagli incantevoli profili aquilini e alteri. Il magnetismo dei ritratti boldiniani, nei quali i suoi modelli appaiono sicuri di sé, mondani e seduttivi va ricercato anche nel connubio vincente che il pittore ebbe con la nascente industria del glamour, dell’imprenditoria e della letteratura da cui provengono quasi tutti i suoi modelli che il suo pennello talentuoso ha consegnato alla modernità come vere e proprie icone leggendarie.

Tra i suoi innumerevoli dipinti possiamo citarne alcuni decisamente noti ed emblematici come il ritratto di Giuseppe Verdi, della marchesa Casati Stampa ispiratrice di D’Annunzio, di donna Franca Florio, moglie del magnate Florio e first lady del sud d’Italia e del barone Robert De Montesquieu, trasformato da Proust in uno dei protagonisti della sua Recherce du Temps Perdu.

Accanto ai ritratti, vi sono esposti anche vedute naturalistiche che riprendono la tecnica en plein air degli impressionisti e ritratti dove nelle veloci e spasmodiche pennellate già si possono scorgere i germogli del nascente futurismo.

In ultima analisi, l’esposizione rappresenta una preziosa occasione di arricchimento culturale ed espressivo ed e sicuramente una più consigliabile alternativa rispetto alle più banali domeniche da passare in centri commerciali.

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