È il duro lavoro di chi nel blocco mondiale per l’emergenza coronavirus continua ad essere in prima linea; sono gli operatori sanitari (medici, infermieri, Oss e volontari), i farmacisti, le forze dell’ordine, i trasportatori, il personale dei supermercati e tutti coloro che a cui non è stato consentito fermarsi e che a vario titolo continuano a garantirci i servizi utili di cui beneficiare mentre “restiamo a casa”.
Non lasciano indifferenti queste figure che quotidianamente affrontano il rischio di contagio da coronavirus pur adottando i dispositivi di sicurezza individuali che purtroppo in molti casi non sono adeguati se non addirittura carenti.
È la triste realtà che emerge sempre di più, in particolar modo negli ospedali, estesa un po’ su tutto il territorio nazionale, qui il personale sanitario rischia ogni secondo della giornata ed è un coro comune la richiesta degli operatori di essere tutelati da questo rischio, mancano, tra gli altri dispositivi, le mascherine a cui hanno dovuto sopperire in molti casi con quelle realizzate artigianalmente, mezzi un po’ di fortuna è il caso di dire anche se meglio di niente, e poi avanza prepotentemente la richiesta dei tamponi di primaria importanza visto che in molti sono stati contagiati.
Un monitoraggio indispensabile per chi ha la sensazione di dover combattere a mani nude contro un nemico subdolo e invisibile.
E allora diventa importante stringersi intorno a questi operatori, un sostegno morale che ora più che mai è linfa vitale per chi è in prima linea.
L’hanno fatto questa mattina davanti all’ospedale Umberto I a Corato i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato del nostro commissariato durante un flash mob che a suon di sirene e dopo un lungo applauso hanno fatto giungere tutta la loro vicinanza.
Momenti toccanti per tutti e un omaggio floreale da parte del comandante dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Corato a una dottoressa del Pronto Soccorso che lo ha ricevuto in rappresentanza di tutti i suoi colleghi.