Ai tempi del coronavirus dove siamo bombardati da notizie che ci tengono giustamente e costantemente informati non si può e non si deve dimenticare che oggi si celebra la “Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo” istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie.
Noi lo facciamo partendo da Samuele, un ragazzo che la disabilità, in altra forma, la vive sulla propria pelle ogni giorno ma per lui “Sarebbe più bello usare la parola Diversabili al posto di Disabili perché siamo solo diversamente abili e a nostro modo facciamo tutto comunque”.
In effetti fino a prima di questa emergenza Samuele a “suo modo” faceva tutto ma oggi come per tutti le cose, purtroppo, sono cambiate.
“In realtà non stiamo attraversando giorni tranquilli. Samuele è a casa dal 4 marzo, non stava andando a scuola perché non stava bene. Poi il blocco ed è in casa da un mese. Inizia ad avere crisi di pianto, appena diventa buio mi dice: <<Mamma ho come una stretta alla pancia e mi viene da piangere>>”, racconta Anna la sua mamma.
E così mentre l’anno scorso Samuele poteva recitare un suo pensiero, durante la giornata della disabilità, presso il Liceo Oriani, oggi “RESTA A CASA”
La Normalità è una cosa Relativa
La Disabilità è una cosa Impegnativa
La Normalità non è Regolarità
La Normalità è avere Dignità
La Normalità siamo Noi
La Disabilità siamo sempre Noi
Ogni Normodotato può essere Disabile in qualcosa anche in una relazione amorosa
Disabilità è Amore
Perché tutti abbiamo un Cuore
Disabilità è Speciale perché è Memoriale
Ogni giorno un Normodotato e un Disabile affrontano una giornata particolare ancor più bella se la trascorrono insieme a giocare e a chiacchierare sia nella Normalità che nella Disabilità
Avere Amici rende Felici
e se ci tratti male…
E no!!! Questo non vale
Tu Aiuti me a Condividere
Io Insegno a te a Ridere
La Normalità e la Disabilità non sono poi così Diverse
se tutti abbiamo un po’ di Follia nelle nostre teste
Samuele Salvini Diaferia
Non ci sono state manifestazioni di solidarietà quest’anno , comprensibilmente, se non virtuali come virtualmente ormai si vive in ogni ambito: smart working, lezioni on line, video conferenze, tutto e tutti in rete con una quotidianità stravolta improvvisamente da questo virus che ci ha costretto a reinventare e a riorganizzare, riadattando al momento, le nostre giornate con non poche difficoltà e così per questa giornata l’associazione nazionale aveva proposto di pubblicare sui social una foto mostrando o indossando un oggetto di colore blu, con l’hashtag “#alprimoposto”.
Giorni difficili in situazioni estremamente complesse per le persone autistiche e per le famiglie che in coro da più parti hanno fatto richiesta che venga messo a punto ora più che mai “un piano di emergenza Covid-19 per bambini con autismo e persone con disabilità intellettive in generale” considerando purtroppo che già in tempi normali non sempre trovano risposte negli Enti pubblici deputati.
Uno dei rischi in cui gli autistici incorrono stando chiusi in casa è di perdere le conquiste acquisite con anni di terapie visto che sono stati bloccati sia i servizi pubblici che privati e l’isolamento per molti è veramente difficile e spesso porta a momenti di crisi e proprio da qui la richiesta avanzata negli scorsi giorni di un’autorizzazione speciale a brevi spostamenti in auto o a piedi per i bambini con autismo e ai loro accompagnatori, “tenuto conto che queste uscite a volte sono indispensabili per calmare i nostri figli particolarmente agitati dalla completa perdita delle loro routine e dei loro punti di riferimento” hanno reclamato in molti genitori così come nella nostra città. Un’autorizzazione che è stata concessa e che in alcuni comuni è stato fatto anche di più aprendo parchi pubblici per soddisfare questa esigenza.