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Il bando comunale dei buoni spesa fa un po’ acqua

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Per accedere ai buoni spesa e alla distribuzione di beni alimentari e di prima necessità basterà l’autocertificazione avevano promesso da Anci e Governo.

A Corato si è voluto irrigidire la procedura e si è pensato bene di pubblicare in data di ieri un bando in cui si richiede agli interessati la copia Isee in corso di validità e la fotocopia del documento di identità.
Cose abbastanza semplici da procurarsi e allegare in tempi normali, ma non durante la serrata da Coronavirus.
Non tutti hanno copia di questi documenti in casa e, quindi, i richiedenti dovranno affidarsi ai CAF, ai patronati e ai commercialisti che in questo periodo non sono aperti, ma nel migliore dei casi lavorano in smart working.
Sul come fare a risolvere questo primo problema nessuno sa rispondere in Comune e poche sono i cittadini in grado di richiedere l’attestazione direttamente online sul sito del ministero e dell’Inps. Per poterlo fare, infatti, è necessario essere muniti di Pin o Spid, cosa che ancora oggi in pochi hanno.
Altra cosa che si richiede è la copia del documento di identità. Qualcuno penserà che almeno questa è cosa semplice, invece no. Le fotocopisterie non sono aperte e in pochi sono muniti di computer, stampanti e scanner a casa propria.
Apparecchi questi a dir poco fondamentali per scaricare il modulo, compilarlo, stamparlo, scansionarlo e spedirlo via posta, via email o Pec. Infatti, presso gli uffici comunali non saranno distribuiti i moduli, ma bisognerà stamparli in proprio andando sul sito istituzionale del Comune di Corato. Purtroppo, un sito questo difficile da consultare e nel quale è davvero arduo trovare il bando e l’istanza dei buoni spesa.
Nessuno a Palazzo di Città, né tantomeno “l’equipe professionale” delegata a istruire la domanda ( come specificatamente riportato da bando), si è soffermato su quelle che sono le difficoltà oggettive dei cittadini di fronte a tali e tante procedure da rispettare.
Stranamente dal bando non si evince neanche la data di inizio dell’iniziativa, né una data di fine e neppure in che ordine saranno istruite le domande. Come mai?
Ci auguriamo in un ravvedimento da parte degli uffici e in una semplificazione della domanda di autocertificazione così da consentire la veloce distribuzione dei buoni spesa.
Nel frattempo, restiamo in attesa della pubblicazione di manifestazione di interesse destinata agli esercizi commerciali che accetteranno i buoni spesa, la forma e i tempi di pagamento degli stessi agli esercenti e le categorie di prodotti che potranno essere acquistati.

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1 commento

  1. Mi rincresce che giornalisti che stimo, possano prendere una cantonata magari imbeccati male da qualche polemica politicizzata anche se spero non sia così.
    Alla redazione de Il quarto Potere vorrei precisare che per accedere ai buoni spesa basta l’autocertificazione, esattamente come detto dal Governo e come impostato dal Comune, scaricabile dallo stesso sito istituzionale del Comune di Corato.
    A Corato, come in tantissimi altri paesi del sud ma anche di tutta Italia, la procedura non è diversa e non la si è irrigidita. Al contrario. E’ stata chiesta una copia ISEE non superiore a 15.000 diversamente da altri comuni che l’hanno impostato anche a 3000. La copia ISEE per chi ha realmente, e ribadisco realmente, bisogno, è un documento che si ha a disposizione all’ordine del giorno, che ha una validità di un anno, per cui mi sembra scorretto affermare che sia difficile da procurarsi. In situazioni alternative, vorrei ben pensare che tutti gli operatori CAF e commercialisti in lavoro smart working, possano affiancare i propri clienti inviandogli l’ISEE via mail, senza bisogno di doversi arrovellare in Pin o Spid o siti ministeriali o dell’Inps.
    Per quanto riguarda il proprio documento di identità, nell’epoca in cui si cerca di digitalizzare tutto, si scambiano documenti via mail, whatsApp e altro, vorrei capire quale è la difficoltà a fare una foto al proprio documento e inviarlo tramite cellulare. Anche qui, vorrei sapere se non c’è un parente capace di supportare il proprio caro che non dovesse esserne capace. Per cui le fotocopisterie non sono indispensabili, a maggior ragione che con una foto dal proprio cellulare, si evitano ulteriori spostamenti fuori dalla propria abitazione.
    Altro passaggio, quello di scaricare il modulo. Che il sito istituzionale del comune di Corato faccia pietà è palesemente sotto gli occhi anche dei meno esperti, ma mi chiedo cosa significhi “arduo” trovare il bando quando in realtà c’è un link nelle “news” facilmente visibile. Inoltre mi aspetterei che tutte le testate giornalistiche si adoperino per una piena e fattiva collaborazione per pubblicizzare e facilitare quello che è di interesse cittadino, anziché alimentare sterili polemiche.
    Inoltre, ho potuto constatare che il file è in formato editabile, modificabile, per cui si può compilare lo stesso dal proprio cellulare e inviarlo sempre via mail, senza necessità di stamparlo. Un’altra alternativa? Ricopiarlo a mano su un foglio, fotografarlo e inviarlo sempre via cellulare, più auto dichiarazione di questa?!?
    Mi auguro stimata Redazione che il ravvedimento ci sia da parte vostra nell’evitare di incespicare in tali sterili polemiche (lo ripeto), e che magari si faccia un articolo propositivo, dove in un momento come questo, si aiuti il cittadino a trovare soluzioni e a non destabilizzare gli umori laddove ci siano state possibili lacune da parte di tutti, anche di quella “equipe professionale” che continua a lavorare imperterrita per il bene del cittadino.
    Mi piacerebbe anche leggere un articolo informativo, educativo, che faccia capire che è il momento di imparare a leggere e leggere bene i decreti, che faccia capire che non si può erogare denaro ma solamente buoni per la spesa, che faccia capire a tanti che i soldi erogati sono per gli indigenti e non per chi ha un gruzzolo in banca, che faccia capire che questi “buoni spesa” sono destinati a quei circa 600-800 nuclei familiari di Corato che non hanno lavoro e che non hanno altre forme di sostegno mentre non sono destinati a chi possiede e con indecenza chiede di ricevere ulteriormente. Questo è l’articolo che mi aspetto da una bella testata come la vostra. Sono convinto che siete ottimi portatori di buona informazione, ma bisogna saperla raccontare nel modo corretto, qualità che vi contraddistingue!

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