L’annuncio del mutamento di colore era avvenuto la sera del Venerdì Santo
Nella II Domenica di Pasqua della Divina Misericordia, S.E. Mons. Luigi Mansi Vescovo di Andria, ha condiviso con la comunità diocesana alcune riflessioni personali relative al “segno” della Sacra Spina, attraverso una nota pubblicata sulla pagina social della Cattedrale.
Lo stesso Pastore della Chiesa locale, ha ricordato i momenti intensi che hanno preceduto l’annuncio ufficiale, temendo che la colorazione diversa dal solito della Sacra Spina potesse essere mera suggestione. “Sono passati da poco i giorni della Settimana Santa di questo anno così particolare che è il 2020, segnato dal doloroso fenomeno della pandemia del Covid-19, fenomeno purtroppo ancora in corso al momento in cui scrivo – scrive Mons. Luigi Mansi –. Quello che abbiamo osservato ed è accaduto, è ben testimoniato da cinque verbali di volta in volta da me redatti e dalla cronistoria preparata dalla Dott.ssa Silvana Campanile. Questi atti sono depositati presso l’archivio dell’Episcopio”.
“Sono consapevole che il fenomeno osservato quest’anno sulla Sacra Spina sia stato meno appariscente rispetto ai segni prodigiosi verificatisi negli anni precedenti e che per di più, considerate le attuali restrizioni governative messe in atto per limitare il contagio del virus, non si è avuta la possibilità che fosse adeguatamente osservato da dal clero e dai fedeli, cosa che come Pastore mi è dispiaciuto molto non poter condividere questa esperienza di fede e di Chiesa locale – chiosa il Vescovo – . Ma sono convinto che, pur non vivendo direttamente questo momento forte, non sia mancata la preghiera del popolo di Dio che ritrovatosi improvvisamente “nella tempesta” ha invocato il Signore confidando nel suo aiuto”.
“Ritengo ora mio dovere, come Pastore del popolo a me affidato, aiutarlo a cogliere il significato di questo umile segno che il Signore ci ha donato”, continua Mons. Luigi Mansi, precisando che il segno è avvenuto al di fuori della coincidenza del Venerdì Santo con il 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore. Come la tradizione plurisecolare dimostra, ogni qualvolta si verifica tale coincidenza si assiste al prodigio della Sacra Spina. Le ultime due volte risalgono al 2005 e al 2016.
“Quest’anno, mentre eravamo intenti a celebrare il mistero della sofferenza redentrice di Cristo, comprendiamo che il Signore non ci abbandona, ma in modo particolare ha voluto manifestare la sua vicinanza in quest’ora di prova che, come Chiesa e come mondo, stiamo vivendo avvolti dalla preoccupazione e dalla paura”, prosegue il Vescovo.
Ed infine, il suo messaggio di speranza e di conforto nei confronti di tutta la comunità diocesana: “Ritengo che il Signore abbia voluto dirci che la sua passione continua nel dolore di tanti uomini e donne di tutto il mondo. Ma anche che questa passione, come la Sua, per quanto dolorosa, è parola penultima, perché l’ultima è sempre una parola di vita e di speranza. È la parola della Pasqua, della resurrezione, della vittoria di Cristo sulla morte nonché della redenzione dell’umanità intera”.