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Torna il Premio Presìdi del Libro Alessandro Leogrande, tra i gruppi di lettori anche il Presidio del Libro di Corato

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il Premio Presìdi del Libro , giunto alla IX edizione, è un’iniziativa promossa dai Presìdi del Libro in collaborazione con la Regione Puglia

In gara 5 libri di giornalismo narrativo candidati dai finalisti del 2024.

I titoli in gara saranno letti e votati da 50 gruppi di lettori dei presìdi, anche dal gruppo del Presidio del Libro di Corato, che decreteranno il vincitore, e dagli istituti secondari di secondo grado pugliesi aderenti al progetto Raccontami il giornalismo, che assegneranno il Premio “Studenti”.

La premiazione si svolgerà il 12 aprile 2025 al Teatro Fusco di Taranto.

Ecco la cinquina dei concorrenti:

di Diletta Bellotti (Nottetempo)

Cosa c’è di più genuino e made in Italy di un pomodoro? Ma quel frutto così familiare, raccolto da persone che molto spesso non hanno la cittadinanza italiana né un permesso di soggiorno né un contratto di lavoro regolare, non è sano come sembra: gronda sangue, che dalla bocca cola sul corpo e sulle mani di chi lo sta mangiando.

̀ di Mario Ciancarella (Pigreco)

Il caso Ciancarella è l’unico episodio accertato di una falsa radiazione ottenuta tramite la grave violazione delle prerogative della più alta carica dello Stato. Grave anomalia. L’ufficiale dell’Aeronautica è testimone di circostanze sconcertanti relative alla strage del Monte Serra e ha acquisito da un testimone oculare dettagli gravissimi che riguardano la strage di Ustica. di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (People)

La diffusione del bostrico tipografo, un coleottero che attacca l’abete rosso, e l’incedere del riscaldamento globale ci obbliga ad aprire gli occhi sulle conseguenze della crisi climatica, ci costringe a riflettere sul destino delle nostre montagne e ci spinge a rinsaldare un legame antico e imprescindibile, quello con il più grande e dimenticato dei tesori italiani: le foreste.

di Valentina Mira (SEM)

Questa storia comincia una sera d’inverno, il 7 gennaio 1978. Davanti a una sede del Movimento sociale italiano nel quartiere Appio Latino, a Roma, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco due attivisti di destra. Da quel momento, i morti di Acca Larentiadiventano icone intoccabili del neofascismo. Questa storia ricomincia il 30 aprile 1987, quando viene arrestato Mario Scrocca, un militante di estrema sinistra. Secondo gli inquirenti, Scrocca avrebbe fatto parte del commando che colpì ad Acca Larentia. Lo troveranno cadavere ventiquattro ore più tardi, impiccato in una cella di Regina Coeli. Ma troppe cose non tornano…

di Irene Soave (Bompiani)

Lo Statuto dei lavoratori è in vigore in Italia dal 1970. Irene Soave ne rivisita alcuni articoli leggendoli alla luce di quanto succede oggi alle donne e tra le donne nel mondo del lavoro. 

Per partecipare al gruppo di lettura, leggere un libro della cinquina e poi confrontarsi con altri lettori si prega di inviare una mail a presidiolibrocorato@libero.it