È lapalissiano che ognuno, aziende comprese, sia libero di investire ed elargire la propria pecunia dove desidera, ma ha fatto notizia la sponsorizzazione dell’azienda coratina Casillo, leader pugliese, ormai di calibro internazionale, in favore dell’Usd Bitonto calcio, partecipante al campionato di Serie D.

Dalla società coratina ci fanno sapere che contatti con l’azienda già sponsor di Milan, Bari e ora Bitonto, c’erano stati in passato, per interposte persone, con un accenno positivo, per altri glissati per il basso appeal commerciale, per un’azienda di tale portata, ancor più per una squadra priva di una propria struttura sportiva.
Ma non è che anche il Bitonto in questo momento è orfana del proprio stadio e di relativa visibilità?
Certo, una cosa è il ritorno di spot televisivi di Rai e testate nazionali, un altro quello di una società calcistica di Eccellenza (Corato), quest’anno tra l’altro in lotta per conservare un posto in categoria.
Ma rispettando e senza entrare nelle logiche aziendali altrui, forse non sarebbe il caso di lasciare qualche spicciolo anche al proprio territorio, che comunque ospita l’azienda e fornisce una percentuale di forza lavoro, specie quella del lancio iniziale, legando una fetta d’identità dell’azienda stessa alla città, come accade nel caso emblematico Mapei-Sassuolo?
Anche in questo caso, qualcuno obietterà che ci possano essere anche altre società di altri sport, ma non si possono accontentare tutte.
La società di calcio, con quella di basket, è la più importante e rappresentativa, forse la più in difficoltà. Ed ora, soprattutto risalta come uno schiaffo alla stessa, sia per lo sport comune, ancor più per gli stessi colori sociali.
O forse c’è qualche motivo di preclusione verso la società stessa (che ci auspicheremmo di capire)?
Perché poi, di briciole stiamo parlando da una parte, di risorse vitali dall’altra….

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Vari calciatori coratini hanno calcato i campi di football professionistici, ma solo Nicola Piccarreta (classe 1953), ha esordito in Serie B nel lontano 1971, all’età di 18 anni, la stessa di Francesco Lops, l’attuale stella coratina.
Roberto Tandoi, Maurizio Strippoli, Nunzio Lomuscio, Benito Zinetti, Domenico Marchetti, Michele Scaringella fanno parte di quella schiera di calciatori che hanno assoporato quantomeno il gusto dell’esordio tra i Prof., o che hanno disputato più campionati. Ma tutti non sono andati oltre la Serie C.
Altri come Antonio De Marinis o Tommaso Amorese, lo avrebbero meritato il grande palcoscenico, ma non ci sono riusciti per varie vicissitudini.
Anzi quest’ultimo, ci è andato vicino, sedendo in panchina nel Lecce di Serie B, in Coppa Italia a Vicenza, mentre un altro Lops, Vincenzo, detto Pelino, si sedette in panca in Serie B con il Bari, a Mantova.
Francesco si era già accomodato in panchina la scorsa stagione, a Palermo ed in casa con il Perugia, senza fare ingresso.
Venerdì, per lui, ormai pupillo di Mignani e dei quotati compagni di squadra, complice un risultato già acquisito (chi lo sa forse ininfluente), purtroppo in negativo contro il Parma, a distanza di 52 anni dall’ultimo di Nicola Piccarreta, c’è stato un mezzo esordio.
Perché, è bene si, all’87’ di Bari – Parma di Coppa Italia, lo speaker dello Stadio San Nicola, ha annunciato che con il N.29 avrebbe fatto l’ingresso in campo il talentuoso centrocampista coratino, cresciuto nelle file della Pol. San Gerardo, sotto la guida di Mr. Aldo Gallo, sostituendo nientemeno che un’icona della squadra biancorossa del Bari, Mattia Maita.
Non è noto sapere il destino di Francesco, partito in ritiro, inizialmente per rimpinguare la rosa della 1^ squadra.
Ma è certo che lo staff tecnico, ad iniziare dal D.S. Ciro Polito, Mr. Michele Mignani e la dirigenza della società dei De Laurentiis, a partire dal Direttore amministrativo Antonello Ippedico, hanno una grande considerazione del Golden Boy coratino.
E magari, che dopo 52 anni dall’unica presenza di Nicola Piccarreta in cadetteria, il contachilometri delle presenze dalla Serie B in su, cominci a prendere quota e portare orgogliosamente in giro alto il nome di Corato calcistica. E per ora il piccolo-grande, umile Francesco Lops, dopo tanti sacrifici suoi e della famiglia, si gode il bel momento dei grandi riflettori.
Sei solo all’inizio del tuo felice percorso.
Good Luck France

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Dal tavolo, a cui erano presenti anche le società sportive Virtus Corato e Gran Football Corato, Nico Como e Angelo Ippedico, “è emersa la volontà del Sindaco e dell’Amministrazione, condivisa con la società sportiva, di dare un futuro al Corato Calcio” – fanno sapere dal Comune.
A tal fine infatti, “di comune intesa, l’Amministrazione, aprirà le interlocuzioni necessarie per verificare la concreta possibilità di iscrivere la squadra al prossimo campionato, dando appuntamento a mercoledì prossimo, 19 luglio, alle 12.30, per eventuali aggiornamenti” .

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Francesco Lops, 18 anni compiuti lo scorso 4 maggio, con una trafila giovanile alla Futura Corato di Mr. Aldo Gallo e nell’Asd Pol. San Gerardo poi, che lo lanciò in orbita del giro AS Bari di Paparesta e De Laurentiis, intervallato da una stagione nei Giovanissimi dell’Usd Corato calcio, è da ieri in ritiro a Roccaraso con la 1^ squadra (quella della Serie B per intenderci), della SSC Bari.
L’eclettico e duttile centrocampista, all’occorrenza trequartista, esterno alto, mezzala, si è guadagnato questo meritato riconoscimento, grazie alle sue grandi capacità tecniche dimostrate nel campionato Primavera, nel quale ha collezionato 10 reti, svariati assist ed una cena vinta in una scommessa. Ma anche doti umane da vendere, dall’intelligenza alla personalità, condite da applicazione e tanta tanta serietà e umiltà, che lo fanno blindare dalla società, pur con il corteggiamento di vari procuratori di livello nazionale.
La sua convocazione assume ancora più valore perché saranno solo in 3 i ragazzi prelevati dalla Primavera: l’attaccante Akpa Chukvu, il portiere ruvese Luigi Pellegrini e lui.
Certamente la convocazione potrebbe non risultare in pianta stabile, con i prossimi ingaggi di mercato degli over, ma certamente la considerazione riposta dall’area tecnica della società, in primis di Mr. Michele Mignani non è casuale, visto che il tecnico lo aveva già convocato e fatto sedere in panchina col Perugia ed a Palermo.
Francesco, senza nulla perdere, ha la grande chance di farsi trovare pronto e giocarsi questa bella carta, per convincere Mr. Mignani a trattenerlo con i Big.
In bocca al lupo Francesco, sempre in gamba, continua a sognare e fai sognare anche noi.

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Questa decisione, presa dopo approfondite riflessioni e con grande senso di responsabilità, è stata basata sulla consapevolezza che le condizioni necessarie per affrontare la stagione con serenità e competere al massimo livello richiesto non sono garantite.

La dirigenza desidera ringraziare tutti i tifosi, gli sponsor, i volontari e tutti coloro che hanno sostenuto la USD Corato Calcio 1946 nel corso degli anni.

Il Presidente e la dirigenza.

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Una squadra costruita non con la solita pompa magna, che a fari spenti, di settimana in settimana, ha appassionato sempre più i propri supporters, fino a farli innamorare.
Tanto cuore, tanta intensità, ma anche qualità, se una rosa giovanissima e senza l’esperienza degli avversari, ha coronato meritatamente il sogno playoff.
Ed a Bisceglie dopo 20′ di prevalenza di Di Rito & C., il Corato si è messo a danzare alla pari con la squadra di casa, senza timori reverenziali, consapevole di dover fare l’ennesima impresa.
La miglior difesa del campionato, per lungo tempo migliore d’Italia, ha puntato tutto sul suo punto forte, cercando di gestire la possibilità del doppio risultato, creando un’occasione per tempo, in cui il portierone Addario si è opposto da campione, mentre i neroverdi conquistavano metri su metri, mettendo apprensione con le folate di Kone’ ed una genialata di Suriano dai 40 metri, fino al 90′, che conducevano le contendenti ai supplementari.
La squadra di casa temeva il ritorno degli ospiti, cercando di stordire la partita, ma Stele si autolesionava con una ingenua espulsione, che accentuava la pressione del Corato, fino a 2 ghiotte occasioni sui piedi di Kone’, che chiudeva la sfida per l’ennesima volta senza né vincitori né vinti, che questa volta significava fine dei sogni e del volo in Serie D.
Ma non è un fallimento, anzi un grande traguardo, insperato ad inizio stagione, per il quale bisognerà solo dire grazie a questi splendidi ragazzi, al mister, all’area tecnica che ha costruito meticolosamente il mosaico della squadra, alla società ed agli splendidi tifosi.
Arrivederci al prossimo anno!

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Il messaggio lanciato dal DS è molto eloquente, prendendo spunto dalla bella scritta posizionata in via Nicola Salvi: “Vola solo chi osa farlo”.
Ed osare sarà l’imperativo della squadra di Mister Di Domenico, costretta a vincere necessariamente entro i 120′, perché in caso di pareggio dopo i supplementari, sarebbero i nerazzurristellati a passare il turno, quale migliore classificata (2^) rispetto al 3° posto neroverde nella regular season.
Una virtù che Addario & C. hanno nelle proprie corde, capaci di stupire come hanno fin qui fatto, sciorinando un calcio di ottima fattura, senza timori reverenziali di nessuno, che come non succedeva da tempo, ha entusiasmato la folta platea che anche oggi incoraggerà i propri beniamini, fin qui capaci di compiere il 1° miracolo.
Volitiva, caparbia, orgogliosa si aspetta la giovane compagine coratina, al cospetto di un equipe esperta, di valore, che sa che la stagione potrebbe diventare fallimentare in caso di sconfitta e per questo sotto pressione.
“Ed allora signori, seguiteci oggi a Bisceglie e non ve ne pentirete” e non succederà ma se succede ….

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Il Corato calcio sarà una delle 2 squadre (l’altra è il Bisceglie) tra le 28 pugliesi ad essere rappresentate da 3 calciatori, dopo una selezione di circa 120 ragazzi.
Situazione unica nei 77 anni di storia del sodalizio neroverde, testimonianza del certosino lavoro svolto dall’area tecnica, con il mister Fabio Di Domenico ed il responsabile Nico Como.
Non saranno gli unici neroverdi, perché a questi si aggiunge anche il preparatore dei portieri Gianni Castelletti, tecnico federale.
I ragazzi, tra i quali si annovera anche Bevilacqua del Manfredonia, Barletta, Logrieco e Morisco del Bisceglie, Chiatante del Gallipoli, Basile e D’Amico del Polignano, proveranno l’assalto alla vittoria finale, che manca in Puglia, in questa categoria, da oltre mezzo secolo.
Sarà anche un banco di prova per questi ragazzi che si sono distinti nella stagione, considerando che il vero palcoscenico rimane sempre e comunque il campo nelle gare di campionato che contano, ad iniziare dalle prossime di playoff.
Ai ragazzi tutti, un caloroso “in bocca al lupo”!

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Aveva un solo risultato utile per accedere ai Playoff, il Corato di mister Fabio Di Domenico.
Doveva solo vincere e sperare che il Bisceglie nel match clou di Mola, non perdesse.
L’undici neroverde, il suo sembrava lo facesse ben presto, portandosi in vantaggio con la 1^ perla del 2004 Daniele Scardigno, che da circa 30 metri trafiggeva il portiere di casa.
Le notizie da Mola, non erano però confortanti, perché il Mola rispondeva con il vantaggio, che estrometteva tutti dalla lotta Playoff.
Come spesso accaduto in questo campionato però i baldanzosi giovani coratini non chiudevano la partita e si facevano rimontare dalla squadra foggiana.
Il pareggio del Bisceglie faceva salire i rimpianti di un eventuale autogol. E a testa bassa Suriano & C. riprendevano i tentativi di riprendersi il destino nelle proprie mani. E ci riuscivano con la 2^ chicca di Scardigno al 90° che faceva saltare di gioia prima la tifoseria e poi il gruppo squadra per un miracolo completato, insperato ad inizio stagione, quando tanti erano gli scettici si questa squadra costruita dal D.S. Nico Como, che si è rivelata una splendida giovane realtà.
Ed ora tra 14 giorni ci si gioca la semifinale playoff a Bisceglie, una delle favorite di inizio anno.
Per il Corato, per proseguire la corsa verso la finale, in cui il Manfredonia aspetta la vincente al Miramare, sul Golfo, sarà necessario vincere entro i 120′ massimo.
E allora “Addamasci p chessa squadr”!
Si ai playoff, perché questi ora sono ormai certezza.

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Ad una giornata dalla fine, bastava la vittoria contro i biscegliesi per tagliare il nastro dei quarti di finale.
L’Unione, pur 2^ con 4 punti di ritardo, era già tagliata fuori, con le gare in esaurimento nella giornata di ieri, dovendo la prossima riposare.
La squadra di mister Antonio Strippoli doveva coprirsi le spalle dalla inseguitrice Bellavista Bitonto, a -5 nel pre-partita ed ora a -8 avendo perso in casa contro il Borgorosso Molfetta.
Un successo inequivocabile per 2-1, più stretto di quanto espresso in campo, dove i neroverdi hanno dominato e meritato il successo della gara e del campionato.
Bel gioco sciorinato dai ragazzi del Corato, condito anche da alcune buone individualità, tra cui spiccano Orciuolo, Balice e Mastrorillo, ieri supportati da Brandonisio, sceso dalla 1^ squadra in quanto squalificato, ma soprattutto gruppo compatto ed equilibrato.
Ora la strada si fa più dura ma interessante.
Tutte squadre di blasone giovanile, che porteranno anche calciatori delle prime squadre, non avendo altri obiettivi da raggiungere.
Si inizierà con l’Incedit Foggia, squadra con grande bacino di utenza, con molti ex Cosmano, con ben 16 vittorie ed un pareggio nella regular season.
Si potrà proseguire con Noci o Santeramo, mentre sarà molto ostica l’eventuale finale, con una società del Sud Puglia, tra Manduria, Miccoli, Gallipoli e Taviano, nella cui finale potrebbero fare capolino anche per il giovane tecnico Strippoli, i calciatori della prima squadra.
E che la festa cominci, ma che soprattutto si preparino i ragazzi per entrare nel mondo del calcio adulto, che è quello che conta e che sarà tutt’altra cosa.

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