Ecologia Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/category/ecologia/ Le notizie sotto un'altra luce Fri, 20 Dec 2024 13:31:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Ecologia Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/category/ecologia/ 32 32 Raf a Corato per il concerto di Capodanno https://ilquartopotere.it/ecologia/raf-a-corato-per-il-concerto-di-capodanno/ https://ilquartopotere.it/ecologia/raf-a-corato-per-il-concerto-di-capodanno/#respond Fri, 20 Dec 2024 13:27:11 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=35215 Sarà Raf l’artista che accompagnerà tutti nel nuovo anno in piazza Cesare Battisti a Corato con un concerto straordinario ed imperdibile. Durante la serata, ci saranno collegamenti in diretta su Telenorba insieme ad altre quattro piazze per Capodanni di Puglia: Foggia, Bari, Gallipoli e Corato. Un’artista importante, in continuità con le scelte effettuate in questi […]

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Sarà Raf l’artista che accompagnerà tutti nel nuovo anno in piazza Cesare Battisti a Corato con un concerto straordinario ed imperdibile. Durante la serata, ci saranno collegamenti in diretta su Telenorba insieme ad altre quattro piazze per Capodanni di Puglia: Foggia, Bari, Gallipoli e Corato.
Un’artista importante, in continuità con le scelte effettuate in questi anni dall’amministrazione comunale che ha puntato a nomi di  rilievo capaci di calamitare l’attenzione di un pubblico versatile ed esigente. La grande festa, inserita nel cartellone Incanto, inizierà alle 23.00 con Irene Antonucci e Kevin Dellino che insieme all’amministrazione comunale premieranno i vincitori del contest Corato Sound Fest.
A seguire ci sarà un dj set fino alla mezzanotte, dopo il brindisi arriverà sul palco Raf con le sue hit più famose e i brani che hanno fatto la storia della musica italiana. A seguire si ballerà fino a notte fonda con un coinvolgente DJ set. L’incanto a Corato prosegue così anche nel nuovo anno.

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Giornata mondiale delle zone umide. Nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia un progetto per custodirle https://ilquartopotere.it/ecologia/giornata-mondiale-delle-zone-umide-nel-parco-nazionale-dellalta-murgia-un-progetto-per-custodirle/ https://ilquartopotere.it/ecologia/giornata-mondiale-delle-zone-umide-nel-parco-nazionale-dellalta-murgia-un-progetto-per-custodirle/#respond Thu, 01 Feb 2024 23:00:16 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30056 Nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia un progetto per custodirle, valorizzarle e divulgare il ruolo a tutela di habitat e specie Quattro pubblicazioni illustrano il patrimonio di biodiversità racchiuso nelle zone umide del Parco Custodire, divulgare, sensibilizzare. Tre parole chiave al centro del progetto di monitoraggio delle zone umide del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, preziosi ecosistemi […]

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Nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia un progetto per custodirle, valorizzarle e divulgare il ruolo a tutela di habitat e specie

Quattro pubblicazioni illustrano il patrimonio di biodiversità racchiuso nelle zone umide del Parco

Laghetto Taverna Nuova

Custodire, divulgare, sensibilizzare. Tre parole chiave al centro del progetto di monitoraggio delle zone umide del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, preziosi ecosistemi che accolgono una ricca diversità biologica, tra invertebrati, anfibi, rettili e uccelli. In occasione della Giornata mondiale delle zone umide che ricorre il 2 febbraio, il Parco presenta le azioni che caratterizzano l’articolato progetto e confluite in quattro pubblicazioni legate tra loro, per divulgare gli habitat e le specie oggetto di salvaguardia.

Libellula Imperatore

L’obiettivo è approfondire la conoscenza delle zone umide presenti all’interno della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Murgia Alta”, individuarne la biodiversità custodita e sensibilizzare le comunità del Parco sull’importanza di tutelarla. Finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il progetto nasce per dare attuazione alle Direttive Natura (Direttiva Habitat 92/43/CEE – Direttiva Uccelli 2009/147/CE), con azioni a cui l’Ente Parco ha dato seguito per la conservazione degli habitat e delle specie incluse nelle direttive.

I siti monitorati sono zone umide di elevato pregio naturalistico e interesse conservazionistico, tra questi si annoverano il Laghetto di San Giuseppe, lo Stagno Taverna Nuova, la Dolina Santiquando, l’Invaso di Fra’ Giacomo e la Piscina antica San Magno: luoghi suggestivi e di grande rilievo per molte specie migratrici che qui vi trovano opportunità di sosta e riproduzione. Gli ambienti acquatici nell’Alta Murgia, essendo un altopiano calcareo roccioso, sono presenti come piccole raccolte d’acqua in depressioni naturali, spesso legate a opere antropiche come pozzi e cisterne o circondate da muretti a secco: antiche testimonianze di come l’uomo in passato cercasse di conservare nel tempo le risorse idriche naturali.

Le azioni progettuali hanno puntato ad acquisire informazioni sulle specie faunistiche presenti nella Zona Speciale di Conservazione “Murgia Alta”, riguardanti in particolare la presenza, la distribuzione, il comportamento e il ruolo ecologico. È stata costruita una check-list aggiornata per le specie di anfibi e odonati, identificate le possibili minacce alla loro sopravvivenza e aggiornati i dati e le misure di conservazione per migliorare l’attività di tutela svolta dal Parco. Il fine principale è la conservazione della biodiversità, che tiene conto del complesso sistema di relazioni tra ogni specie e il suo ambiente.

Le quattro pubblicazioni realizzate illustrano – nelle diverse specificità – le zone umide, le reti ecologiche, gli anfibi e le libellule della Zona Speciale di Conservazione “Murgia Alta”. Il territorio della ZSC “Murgia Alta” si caratterizza per la presenza di ampi ambienti sotto forma di praterie aride mediterranee e coltivazioni cerealicole: particolari ecosistemi descritti come “pseudosteppa mediterranea” e che rappresentano un’importante nicchia ecologica per numerose specie legate a questi habitat. I quattro quaderni divulgativi sono disponibili nella sede del Parco di Gravina.

«Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia si è attivato su più fronti per monitorare la biodiversità in tutte le sue forme – dichiara il presidente Francesco Tarantini –, dal progetto di tutela degli insetti impollinatori che ci ha visto premiati dal Ministero a quello di salvaguardia delle zone umide, allo scopo anche di divulgare l’importanza degli habitat e delle specie che queste custodiscono. Per proteggere gli ambienti acquatici – conclude Tarantini – affianchiamo al monitoraggio un’opera di sensibilizzazione dei cittadini, per aumentare la consapevolezza del loro prezioso ruolo.»

La Zona Speciale di Conservazione (ZSC) fa parte dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Puglia, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.

 

 

 

 

 

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Parco dell’Alta Murgia, “Conosciamo gli insetti impollinatori”: al via una due giorni per la tutela di api e farfalle https://ilquartopotere.it/ecologia/parco-dellalta-murgia-conosciamo-gli-insetti-impollinatori-al-via-una-due-giorni-per-la-tutela-di-api-e-farfalle/ https://ilquartopotere.it/ecologia/parco-dellalta-murgia-conosciamo-gli-insetti-impollinatori-al-via-una-due-giorni-per-la-tutela-di-api-e-farfalle/#respond Fri, 09 Jun 2023 10:11:22 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26235 Al via oggi nel Parco dell’Alta Murgia una due giorni dedicata agli insetti impollinatori, nell’ambito del progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”. L’obiettivo è continuare a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questi insetti per il pianeta: più del 75% delle colture alimentari mondiali dipende, infatti, dall’azione degli impollinatori e tra questi un […]

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Al via oggi nel Parco dell’Alta Murgia una due giorni dedicata agli insetti impollinatori, nell’ambito del progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”. L’obiettivo è continuare a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questi insetti per il pianeta: più del 75% delle colture alimentari mondiali dipende, infatti, dall’azione degli impollinatori e tra questi un ruolo chiave lo svolgono le api – quelle selvatiche e quelle da miele – e tutti gli altri apoidei come ad esempio i bombi.

Alle 15:30 di oggi, nella sede dell’Ente Parco, è in programma un workshop rivolto agli apicoltori, durante il quale saranno illustrati i risultati delle analisi eseguite sui campioni di miele e le attività svolte finora a tutela degli impollinatori. Un’occasione di confronto per scambiarsi informazioni e buone pratiche, al fine di conoscere meglio le esigenze del settore e definire in sinergia future azioni da implementare, per migliorare la vocazione del territorio per le api da miele e per le popolazioni di impollinatori selvatici.
Domani 10 giugno tornano invece i bioblitz: una nuova occasione per approfondire la conoscenza della biodiversità del Parco, osservando e fotografando le specie animali e vegetali – in particolare gli impollinatori – in uno dei territori di maggiore interesse naturalistico in Puglia. I partecipanti saranno accompagnati dai naturalisti del Parco e da esperti della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dell’Università di Firenze, che daranno informazioni utili per il riconoscimento e l’identificazione di questi magnifici insetti, illustrando i risultati delle ricerche finora raggiunti. L’appuntamento è alle 9:30 presso la sede del centro visite Torre dei Guardiani. Da lì ci si sposterà per circa 500 m, raggiungendo un’area naturale dove si camminerà alla ricerca di api, bombi e farfalle. La partecipazione è libera e aperta a tutti gli appassionati.
«In Italia manca ancora una adeguata conoscenza del ruolo cruciale che svolgono gli insetti impollinatori – ha detto il presidente Francesco Tarantini – Il Parco dell’Alta Murgia ha avviato una serie di azioni per migliorarne la tutela, ma anche per aumentare la consapevolezza tra i cittadini della loro importanza e della nostra dipendenza dai loro servizi.»

 

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Riparte la “Festa dell’Albero”, la campagna invernale di Legambiente riprende per le scuole https://ilquartopotere.it/ecologia/riparte-la-festa-dellalbero-la-campagna-invernale-di-legambiente-riprende-per-le-scuole/ https://ilquartopotere.it/ecologia/riparte-la-festa-dellalbero-la-campagna-invernale-di-legambiente-riprende-per-le-scuole/#respond Mon, 22 Nov 2021 06:12:36 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=14522 Legambiente continua quest’anno dopo il periodo della pandemia che ha limitato tutte le attività, la campagna invernale Festa dell’albero nel rispetto delle regole del distanziamento. Il circolo di Corato di Legambiente ha da sempre preso a cuore questa campagna invernale come un momento per fare cultura e sensibilizzazione ambientale. In questi anni sono sorti movimenti […]

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Legambiente continua quest’anno dopo il periodo della pandemia che ha limitato tutte le attività, la campagna invernale Festa dell’albero nel rispetto delle regole del distanziamento. Il circolo di Corato di Legambiente ha da sempre preso a cuore questa campagna invernale come un momento per fare cultura e sensibilizzazione ambientale. In questi anni sono sorti movimenti dal basso per salvare il nostro pianeta. Noi possiamo farlo insieme partendo dalla piantumazione di essenze e piante come un corretto stile di vita. Questo è possibile farlo dappertutto: in casa, sui balconi, nei giardini e negli spazi aperti. Sono partite le comunicazioni a tutte le istituzioni didattiche della nostra città per portare questa cultura e sensibilità nei luoghi preposti per la formazione : le scuole. Concordando con i volontari di Legambiente nei vari istituti è possibile fare una richiesta compilando il modulo apposito. Il circolo elaborerà un calendario con gli eventi itineranti nelle varie istituzioni. Il circolo s’impegna a pianificare un calendario dal 21 novembre fino a gennaio 2022, attribuendo le piante in base alla disponibilità delle essenze e un’equa distribuzione delle stesse. Si invita a compilare il modulo allegato. http://www.legambientecorato.it/index.php/component/content/article/15-avvisi/1156-lettera-festa-dell-albero-2021     In concomitanza con la ricorrenza, si svolge in Italia la Festa dell’Albero, iniziativa promossa da Legambiente a partire dal 2008. Una vera e propria occasione per rendere onore e merito a questi antichi colossi frondosi, con una serie di attività rivolte principalmente alle scuole. Il tema di quest’anno è Libera il tuo Pianeta con un albero. Noi tutti possiamo fare qualcosa rivedendo i nostri stili di vita e piantando ogni tipo di essenza. Strettamente connessi agli innumerevoli benefici che gli alberi sanno apportare agli ecosistemi e alla salute. Questi inestimabili guardiani verdi, infatti, assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno, contribuiscono a mitigare gli effetti del surriscaldamento globale, proteggono la biodiversità, contribuiscono a tutelare il suolo e a prevenire il dissesto idrogeologico.

Allora, buona festa dell’Albero a tutti con Legambiente

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Il rondone, “l’insetticida naturale”, sempre più raro nelle nostre città https://ilquartopotere.it/ecologia/il-rondone-linsetticida-naturale-sempre-piu-raro-nelle-nostre-citta/ https://ilquartopotere.it/ecologia/il-rondone-linsetticida-naturale-sempre-piu-raro-nelle-nostre-citta/#respond Sat, 29 May 2021 06:13:39 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=11938 I rondoni soffrono molto i restauri delle abitazioni che prevedono la chiusura dei fori nei muri delle vecchie case che costituiscono i nidi per potersi riprodurre. Un tempo per le strade delle nostre città erano talmente tanti nelle tarde ore estive che il loro verso era udibile anche all’interno delle abitazioni, quando in stormi anche […]

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I rondoni soffrono molto i restauri delle abitazioni che prevedono la chiusura dei fori nei muri delle vecchie case che costituiscono i nidi per potersi riprodurre.

Un tempo per le strade delle nostre città erano talmente tanti nelle tarde ore estive che il loro verso era udibile anche all’interno delle abitazioni, quando in stormi anche molto numerosi saettavano tra i vicoli del centro storico per individuare i siti di nidificazione e cacciare mosche ed altri insetti.

Sto parlando del rondone, molto spesso confuso con le rondini, ma il rondone è ben diverso dalla rondine sia per la generale livrea sia per la sagoma in volo, infatti nella rondine si distingue l’addome bianco la gola rossiccia e la coda molto forcuta, il rondone invece appare tutto nero con la coda meno forcuta e con gola bianca. Le rondini sono abitanti tipiche della campagna e solo raramente si avvistano in paese.

Osservando il rondone da vicino si notano le ali molto più lunghe ed arcuate e la mancanza di riflessi bluastri sulla parte superiore. Il rondone è meno vincolato alla presenza di acqua di quanto non lo sia la rondine infatti non costruisce il nido utilizzando il fango ma utilizza delle crepe nei muri in pietra o dei sottotetti e molto spesso gli spazi, tra l’architrave degli ingressi in pietra e la muratura stessa, spazi lasciati appositamente aperti per evitare che eventuali assestamenti della muratura potessero gravare sull’architrave e romperla. Purtroppo nel corso degli ultimi decenni la ristrutturazione delle tantissime case in pietra e dei monumenti del centro storico ha portato ad una sensibile diminuzione dei luoghi utilizzati per la nidificazione e quando qualche (raro) amministratore ha sollevato il problema è stato pubblicamente deriso per l’immensa ignoranza che i più hanno sull’argomento. Infatti la presenza di questi straordinari uccelli, grandi mangiatori di insetti, limitava sensibilmente la presenza di “fastidiosi” insetti. Oggi si ricorre a trattamenti chimici per limitare la presenza di mosche e zanzare spargendo grandi quantità di insetticidi che appestano l’aria.  Sarebbero bastati dei semplicissimi accorgimenti nelle ristrutturazioni delle case in pietra ed il problema sarebbe stato risolto naturalmente e con risparmio di soldi pubblici.

In volo il rondone emette un verso acuto e stridente: “shuirr” che emesso da stormi numerosi è davvero caratteristico. Da noi al sud Italia lo si avvista prevalentemente nei centri storici di paesi e città dove ha ancora la possibilità di trovare siti idonei per la nidificazione. Il rondone è quasi sempre in volo cibandosi di insetti che cattura con la grande bocca. Una volta scelto il “buco” dove nidificare (molto spesso conteso con storni e passeri), il rondone inizia a portarci paglia penne ed altro materiale ma tutto raccolto in volo o strappato dai muri, infatti a differenza della rondine il rondone non si posa mai al suolo e se ciò dovesse disgraziatamente accadere non riuscirebbe più ad involarsi per le ali troppo lunghe e le zampe troppo corte. Tra maggio e giugno il rondone depone dalle 2 alle 4 uova che vengono incubate prevalentemente dalla femmina per circa tre settimane. I piccoli vengono alimentati con insetti che l’adulto raccoglie nella bocca per circa 6 settimane. Nei giorni antecedenti l’involo, il piccolo non viene più alimentato sia per fagli perdere peso e facilitargli il volo sia per spingerlo ad involarsi. Il rondone effettua una sola covata. Il rondone è un volatore instancabile e si riposa aggrappandosi con i forti artigli alle asperità dei muri o nei pressi del nido. Riesce a cacciare da enormi altezze a pochi centimetri dal suolo ed anche di notte. Mantiene il suo carattere fortemente sociale anche durante il periodo della nidificazione. Da noi è presente come estivo e nidificante, arriva dalla metà di aprile e lo lascia a fine agosto primi di settembre per tornare nei luoghi di svernamento in sud-Africa.

Oltre al rondone comune (apus apus) è presente nell’Italia meridionale ed in particolare in Puglia il rondone pallido (apus pallidus), molto più chiaro del rondone comune, con una generale colorazione grigiastra e con mento bianco più esteso. Da noi è accertata la nidificazione di questo “cugino” più raro del rondone comune. Il rondone pallido ha comportamento ed alimentazione simili a quelli del rondone comune ma è meno sociale di quest’ultimo. Nidifica con ritardo rispetto al rondone comune ed alcuni esemplari sono da noi presenti ancora a metà ottobre quando i rondoni comuni sono ormai andati tutti via.

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