Irene Tedone, Autore presso Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/author/irene-tedone/ Le notizie sotto un'altra luce Wed, 23 Sep 2020 12:59:42 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Irene Tedone, Autore presso Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/author/irene-tedone/ 32 32 La palestra “Den of tigers Gym” di Mario Roselli si veste di nuovo (Foto) https://ilquartopotere.it/aziende/la-palestra-den-of-tigers-gym-di-mario-roselli-si-veste-di-nuovo-foto/ https://ilquartopotere.it/aziende/la-palestra-den-of-tigers-gym-di-mario-roselli-si-veste-di-nuovo-foto/#respond Wed, 23 Sep 2020 12:59:42 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=7673 Si respira aria nuova nella tana del pluricampione Mario Roselli. L’incipit del cambiamento è tutto racchiuso nel nome “Den of tigers Gym”, antesignano di una metamorfosi che il taglio del nastro, avvenuto sabato scorso 19 settembre nella nuovissima location presso l’Executive Center di Corato, ha, in pompa magna, ufficializzato. La fonte è di prima mano. […]

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Si respira aria nuova nella tana del pluricampione Mario Roselli. L’incipit del cambiamento è tutto racchiuso nel nome “Den of tigers Gym”, antesignano di una metamorfosi che il taglio del nastro, avvenuto sabato scorso 19 settembre nella nuovissima location presso l’Executive Center di Corato, ha, in pompa magna, ufficializzato.

La fonte è di prima mano. A fornirci tutte le informazioni del caso è proprio Roselli in persona, titolare della Gym, nonché cintura nera di Karate e Kickboxing e blu di Brazilian Jiu-Jitsu, oltre che da qualche mese Coodinator South Italy della federazione WKF, per dirla in maniera spicciola il responsabile degli sport da combattimento del sud Italia.

È una inaugurazione che, dopo il lungo oblio da covid 19, ha il sapore di una rinascita e in questa rinnovata euforia si vuole, racconta il Maestro del ring e del tatami, puntare ad un pubblico più vasto. Obiettivo della nuova Den Of Tigers Gym, infatti, con le tre sale attrezzate: multifunzione, fitness e sport da combattimento è quello di incontrare il favor dello sportivo in generale.

Va da sé, quindi, che il frequentatore tipo della nuova tana delle tigri non sarà più solo ed esclusivamente l’amante della Boxe, delle MMA, del Muay Thai e via discorrendo sul filo di calci, pugni e ginocchiate, ma anche chiunque avrà in mente di seguire un programma aerobico a corpo libero o con attrezzi orientandosi in una offerta fitness molto variegata che va dal Functional Training al Cross Training, dal Calisthenics alla Fitboxe, alla Oneball, all’allenamento GAG e total body.

Ecco quindi che l’attrezzatissima palestra fitness targata Panatta Sport, diventa il vero fiore all’occhiello della nuova Gym Roselli.

“Ho sempre apprezzato l’idea di non uniformarmi alla massa al punto che della diversità ho fatto il mio cavallo di battaglia. La mia accademia, infatti, l’unica sul territorio coratino e non solo, è stata capace in questi primi 5 anni di valorizzare quei ragazzi che come me coltivavano il sogno fanciullesco di diventare l’uomo tigre. Oggi, quel sogno continuerà ad abitare nei muscoli e nella testa di tanti coraggiosi, ma per la tana era arrivato il momento di evolversi in Gym per ampliare il ventaglio di attività praticabili, ma sempre con l’idea fissa di mettere in moto il livello agonistico e quindi di creare delle gare ad hoc che facciano sentire più motivati ed integrati i praticanti le varie discipline.
Del resto, l’ampio spazio esterno a nostra disposizione e la logistica stessa della struttura, facilmente raggiungibile dalla città, nonché dai paesi limitrofi attraverso la strada provinciale 231, è tale da consentirci di ospitare in loco piccoli eventi. Non a caso apriamo prestissimo le danze a fine mese con il primo stage per la formazione di nuovi arbitri per le discipline di Kickboxing e MMA”.

Riguardo al tema alimentazione, fondamentale per lo sportivo, la palestra ha reso disponibile il servizio di consulenza alimentare con piani studiati su misura da un Biologo Nutrizionista a prezzi molto agevolati.
La struttura, prevede inoltre, un’area relax e uno snack point, dove poter acquistare acqua, bevande e snack vari e un ampio parcheggio interno.

ORARI SEGRETERIA Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 21:00 Sabato dalle ore 09:00 alle ore 13:00
ORARI SALA ATTREZZI Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 09:00 alle ore 22:00 Sabato dalle ore 09:00 alle ore 20:00

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Coronavirus – Emergenza economica, la difficile ripresa delle attività commerciali https://ilquartopotere.it/coronavirus/emergenza-economica-la-difficile-ripresa-delle-attivita-commerciali/ https://ilquartopotere.it/coronavirus/emergenza-economica-la-difficile-ripresa-delle-attivita-commerciali/#respond Wed, 03 Jun 2020 04:39:55 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=5787 Siamo alla fase 2 di uno auspicato ritorno alla normalità, decretato a singhiozzo dal presidente del consiglio Conte. Il traffico è tornato ad essere caotico, quello di sempre, la gente, pure comprensibilmente, è tornata a brulicare strada, piazze e parchi come formiche in primavera stanche di un lungo inverno sottoterra. Alcuni, i più giudiziosi, provvisti […]

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Siamo alla fase 2 di uno auspicato ritorno alla normalità, decretato a singhiozzo dal presidente del consiglio Conte.
Il traffico è tornato ad essere caotico, quello di sempre, la gente, pure comprensibilmente, è tornata a brulicare strada, piazze e parchi come formiche in primavera stanche di un lungo inverno sottoterra. Alcuni, i più giudiziosi, provvisti di mascherina, altri, molti in realtà, gli indisciplinati, incuranti dell’obbligo delle cautele di distanziamento sociale e uso di dispositivi di protezione.
Ma cosa succede al cuore pulsante del paese? Nelle attività commerciali che hanno ripreso da poco? Come ci si comporta per un trattamento unghie dall’estetista o per acquistare una tshirt nel nostro negozio preferito?
Come e con quale spirito si riparte nella struttura ricettiva più conosciuta a Ruvo di Puglia, l’hotel pineta?
Siamo andati a dare un’occhiata.
La ripartenza, ci racconta Roberta, la titolare di un centro estetico ruvese, è stata abbastanza caotica, sia per l’affluenza particolarmente importante delle prime due settimane di rinascita economica, ma anche psicologica dopo due mesi e mezzo di lockdown, sia per la molteplicità e farraginosità delle cautele da adottare per poter lavorare in totale sicurezza.
Nonostante i ripetuti inviti a premunirsi dei dispositivi di protezione (guanti e mascherina), c’è chi poi, privo di buonsenso, ignora i regolamenti pretendendo di fare acquisti o di sottoporsi a trattamenti sottraendosi alle regole generali la cui attuazione hanno reso possibile la ripartenza dal 18 maggio.
Anche il tanto amato shopping, foriero di buon umore specialmente per il gentil sesso, non poteva sfuggire ad una serie di regole finalizzate ad evitare assembramenti. Allo stato attuale, come ci dice Mariella, titolare di un dress store in pieno centro, sono le metrature dei locali commerciali a regolare l’afflusso della clientela: meno grandi sono, meno persone potranno accedere contemporaneamente.
Igienizzazione delle mani e sanificazione degli ambienti sono, poi, uno step ineludibile considerando il contatto con capi che dovranno essere provati da più persone.
Cosa avete fatto in questi due mesi di lockdown: avete tenuto aperta o chiusa la struttura? che danno avete avuto? con la fase 2 cosa avete riaperto? quali soluzioni state adottando per garantire sicurezza? sono queste alcune delle domande che abbiamo posto a Francesca, direttrice dell’hotel Pineta, la struttura ricettiva più storica del nostro paese molto frequentata da una clientela straniera e che, al suo interno, accoglie anche centro benessere, Spa, ristorante, sala ricevimenti.
Sulla stessa lunghezza d’onda sono, a detta delle intervistate, le prospettive per una ripresa immediata. È un anno che deve passare. Soltanto nel 2021, potremo sperare di ricominciare da zero, annullando un anno che non sarebbe mai dovuto andare così.

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Vito Nesta – Interior designer coratino di fama internazionale – La casa dei nonni è la sua prima fonte ispiratrice (FOTO) https://ilquartopotere.it/cultura/vito-nesta-interior-designer-coratino-di-fama-internazionale-la-casa-dei-nonni-e-la-sua-prima-fonte-ispiratrice-foto/ https://ilquartopotere.it/cultura/vito-nesta-interior-designer-coratino-di-fama-internazionale-la-casa-dei-nonni-e-la-sua-prima-fonte-ispiratrice-foto/#respond Mon, 18 May 2020 08:23:21 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=5632 È incredibile come alcuni cimeli del nostro passato riaffiorino inaspettati in momenti particolari della vita. Li credevamo smarriti, imbrigliati negli oscuri corridoi del tempo, irrimediabilmente sopraffatti dall’immediatezza del presente e invece, ecco, la mente è meravigliosa e ce li restituisce integri, a colori, senza graffi e senza rughe, quasi che li avessimo sempre avuti sotto […]

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È incredibile come alcuni cimeli del nostro passato riaffiorino inaspettati in momenti particolari della vita. Li credevamo smarriti, imbrigliati negli oscuri corridoi del tempo, irrimediabilmente sopraffatti dall’immediatezza del presente e invece, ecco, la mente è meravigliosa e ce li restituisce integri, a colori, senza graffi e senza rughe, quasi che li avessimo sempre avuti sotto il letto, al sicuro nella valigia delle cose preziose.

Corre sulla linea felice dei ricordi infantili l’inizio della fortuna dell’apprezzato interior and product designer di fama mondiale, il coratino Vito Nesta, che, quando si è trattato di dare un imprinting alle sue prime collezioni, inspiegabilmente ha frugato nel passato e il vecchio è diventato il nuovo.

Ad evocargli suggestioni visive è la casa dei nonni, un terreno di gioco stimolante per la fantasia di un bambino in cui si mescolano orologi alti come giganti buoni, lampade dai colori dell’arcobaleno, pareti come campi in primavera, mobili con i riccioli delle bambole.

La sua cultura artistica si sviluppa nel profondo sud, a Corato, dove vive e si forma scolasticamente.

Dopo il conseguimento della laurea in Interior Design a Firenze, Nesta mette in treno il suo talento e, ambizioso come pochi, tira dritto verso la capitale mondiale del design. Milano, ne è certo, gli sarebbe stata complice, all’altezza delle sue enormi aspettative!

Non è facile, però. Tutt’altro che amica, la città si rivela fredda e ostile, incapace di dare risposte al bisogno di certezze che un giovane laureato cerca come il pane.

Più e più volte ci prova, ma sbatte contro il muro dell’indifferenza di quel mondo aureo di cui invece sognava l’abbraccio.

Per necessità di sostentamento, Nesta si reinventa impiegato di vendita presso la Rinascente e, grazie ai proventi di quell’attività, crea “Sartoria”, la sua prima collezione di ceramiche extra-large, in omaggio all’atelier di nonna Ernesta.

È il primo eco del passato. Sono visioni, istantanee, flashback emozionali che si vestono di ironia evolvendosi in consistenze esagerate e scopi inusuali.

Ecco che, attingendo agli strumenti dell’arte sartoriale, il genio della creatività regala nuova vita ad ago e ditale nella rinnovata funzione di vasi; reinterpreta i bottoni in piatti, i gomitoli in simpatici sale&pepe da tavola, il rocchetto in portacandele.

La collezione stravince sul mercato nazionale e internazionale, anche grazie ad una mole incredibile di recensioni diffuse in molte parti del mondo.

Iniziano collaborazioni importanti e, quando l’azienda Devon & Devon (siamo al 2015) chiede a Nesta di disegnare la loro prima collezione di carte da parati, la mente ancora ritorna nell’abbraccio della casa familiare e ne trova ispirazione.

Le soddisfazioni raddoppiano quando il designer conia nel 2018, il brand “Gran Tour”, con oltre 500 pezzi tra oggettistica e complementi d’arredo in cui si rievocano, attraverso piante, animali, figure, forme e colori, paesaggi lontani.

Il “viaggio”, il fil rouge delle varie collezioni del brand, è dall’orgoglio pugliese raccontato in due esposizioni annuali parigine dedicate alla “case e agli oggetti”, la fiera Maison & Objet.

Il 2019, poi, è l’anno del Fuori Salone. Con “Musica da viaggio. Vito Nesta nelle stanze di Giuseppe Verdi”, il designer inaugura la sua prima mostra personale a cura di Annalisa Rosso. L’installazione site-specific, in scena presso il Grand hotel et de Milan, occupa le stanze di Giuseppe Verdi, dove il maestro visse per circa trent’anni durante i suoi lunghi soggiorni milanesi.

Il resto è working in progress.

Le aziende con cui attualmente Vito Nesta collabora sono: Cadriano, Devon & Devon, Effetto Vetro, Fratelli Majello, Imarika, Karpeta, Les-Ottomans, Riva 1920, Roche Babois, Sanbonet, Texture, Limonta, EXTO, Tappezzerie Druetta, San Patrignano, Secondome Edizioni.

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Fase 2 – Cosa ne pensano le attività commerciali (VIDEO) https://ilquartopotere.it/coronavirus/fase-2-cosa-ne-pensano-le-attivita-commerciali-video/ https://ilquartopotere.it/coronavirus/fase-2-cosa-ne-pensano-le-attivita-commerciali-video/#comments Fri, 01 May 2020 17:21:21 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=5483 Il Covid-19 è la disgrazia peggiore che l’umanità potesse aspettarsi. A raccontarcelo brutalmente sono i numeri: un’emergenza che, dati alla mano, non risparmia nessuno e che ad oggi conta oltre 250 mila decessi in tutto il mondo. Accanto all’emergenza sanitaria, però, quella che almeno in un primo momento è sembrata la più grave e meritevole […]

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Il Covid-19 è la disgrazia peggiore che l’umanità potesse aspettarsi. A raccontarcelo brutalmente sono i numeri: un’emergenza che, dati alla mano, non risparmia nessuno e che ad oggi conta oltre 250 mila decessi in tutto il mondo.

Accanto all’emergenza sanitaria, però, quella che almeno in un primo momento è sembrata la più grave e meritevole delle attenzioni più specialistiche, se ne affiancano altre, tante, troppe.

A distanza di quasi due mesi ormai dall’avvio del lockdown disposto con DPCM lo scorso 8 marzo, infatti, viviamo, a detta unanime, un’emergenza nell’emergenza, un’allerta che protraendosi oltre misura sta per mietere vittime anche sull’economia nazionale.

Troppe incertezze, troppi cambiamenti, troppe informazioni approssimative sulla carta d’identità del virus non fanno che ingenerare, alle porte del 4 maggio, data fissata per l’avvio della sospirata Fase 2, nervosismi e confusione.

Abbiamo voluto raccogliere in una clip i pareri, non senza qualche malumore, dell’anima commerciale di Ruvo di Puglia, di chi, suo malgrado, ha dovuto abbassare la saracinesca per limitare il contagio e di chi, invece, le ha dovute tenere alzate per assicurare l’approvigionamento alimentare della comunità.

Le abitudini di spesa della clientela, come ci racconta un commerciante di zona, sono senza dubbio cambiate, ma fondamentalmente a livello quantitativo. La paura del virus si traduce psicologicamente nella corsa agli acquisti,  facendo registrare addirittura il raddoppio di una normale spesa familiare, sebbene, poi, concentrata in una o due uscite.

A sostegno, poi, della popolazione meno abbiente si registrano buone iniziative di solidarietà parrocchiale, ma anche comunale  con la distribuzione della apprezzata soluzione dei buoni pasto.

Non si registrano speculazioni, ma il gioco della domanda e dell’offerta ha determinato fisiologicamente l’aumento di prezzo di alcuni prodotti.

L’abitudine della pizza fuori casa il sabato sera è un miraggio al tempo del coronavirus.

Nel frattempo, si alla consegna a domicilio e ci si attrezza per la prossima riapertura con il riposizionamento dei tavoli in modo da consentire un maggiore distanziamento.

Pareri discordanti si registrano, poi, sulla necessità di introduzione dei pannelli in plexiglass sia per la scarsa ecologicità del materiale che per gli elevati costi da sostenere.

Quello della bellezza è, alla luce del nuovo DPCM, sicuramente il settore più colpito: centri estetici e saloni per parrucchieri potranno infatti riaprire non prima di giugno.

C’è tanto malumore soprattutto perché la tardiva riapertura fa serpeggiare indisturbata la piaga sociale del lavoro nero.

Nel frattempo ci si adegua con i necessari  protocolli per garantire una ripresa in tutta sicurezza, nella speranza poi che questi adeguamenti nn si traducano in un aumento dei listini prezzo a danno consumatore finale.

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Raffaele Nichilo – L’arte dei presepi, una passione fin da bambino https://ilquartopotere.it/cultura/raffaele-nichilo-larte-dei-presepi-una-passione-fin-da-bambino/ https://ilquartopotere.it/cultura/raffaele-nichilo-larte-dei-presepi-una-passione-fin-da-bambino/#respond Sun, 05 Jan 2020 09:15:41 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3534 Al di là del significato propriamente religioso, più o meno condivisibile, cosa sarebbe il natale senza presepe? Senza quel guizzo creativo che ogni anno ci laurea ingegneri di ponti, staccionate, viuzze pietrose e casette diroccate? Senza il rituale del bambinello in processione tra il divano buono e il dondolo della nonna al rintocco della mezzanotte? […]

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Al di là del significato propriamente religioso, più o meno condivisibile, cosa sarebbe il natale senza presepe?

Senza quel guizzo creativo che ogni anno ci laurea ingegneri di ponti, staccionate, viuzze pietrose e casette diroccate?

Senza il rituale del bambinello in processione tra il divano buono e il dondolo della nonna al rintocco della mezzanotte?

Senza l’impegno quotidiano di dare gambe ai magi, scostando pastori, viandanti e pecorelle, per farli giungere al cospetto di Gesù bambino nel giorno dell’epifania?

Difficile dire che sembianze avrebbe questo natale, certo è che “senza” sarebbe diverso, molto diverso e noi che siamo tradizionalisti ci teniamo caro tutto quello che abbiamo!

Generalmente, presepisti si diventa con gli occhi già da bambini, quando a guidarti sono le mani grandi e rassicuranti di mamma o papà e tali si rimane, anche quando la ruota gira e sei cresciuto a tal punto da essere tu stesso genitore.

Anche Raffaele Nichilo, presepista nelle ossa, vede germogliare la sua passione in tenera età, ma nessuno stimolo vicino lo accompagna nella sua maturazione artistica, la passione cresce e si sviluppa nella solitudine della sua cameretta.

Galeotta fu una gita di famiglia nel cuore di Napoli, dove la città si spacca in due.

È lì che Raffaele conosce un mondo nuovo e meraviglioso; lo affascina tutto ciò che è partenopeo e dei personaggi e delle scenografie del presepe ne diventa presto cultore. Insomma, per Raffaele è amore a prima vista!

Inizia a manipolare carta e cartone e nel giro di qualche anno la cameretta gli sta stretta: le sue creazioni e le sue idee sono talmente ingombranti da volere più spazio e attenzioni.

I materiali e le tecniche con l’esperienza si affinano. Legno, sughero, gesso e terracotta diventano gli unici alleati di progetti ambiziosi che poi sfociano in mostre che ricevono consensi gratificanti.

Per due anni, infatti, nel 2014 e 2018, Raffaele si classifica primo a “Il mio presepe” a Corato, un concorso patrocinato dalla Pro Loco e dall’Assessorato alla Cultura del comune di Corato.

A rendere speciale il presepe di Raffaele è la minuteria, la cura maniacale del particolare che sta dietro ogni antico mestiere.

Dal macellaio al fruttivendolo, dal pescivendolo all’acquafrescaio, ogni mestiere è studiato nei minimi dettagli affinché la scenografia risulti la più realistica possibile.

La gioia di Raffaele? Scrutare la reazione dei bambini. Nell’incanto dei loro occhi si riflette quel mondo perfetto in miniatura che tanti anni prima hanno fatto brillare i suoi spingendolo a diventare l’artista che poi è diventato.

Quest’anno i suoi presepi sono in mostra in tre chiese: San Rocco di Ruvo di Puglia, Santa Maria Maggiore e Incoronata di Corato.
Siamo in attesa di aggiungere il premio 2019. Signori, che presepe!

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WM Creazioni Sartoriali dei fratelli Summo – L’eleganza non è un diktat https://ilquartopotere.it/aziende/wm-creazioni-sartoriali-dei-fratelli-summo-leleganza-non-e-un-diktat/ https://ilquartopotere.it/aziende/wm-creazioni-sartoriali-dei-fratelli-summo-leleganza-non-e-un-diktat/#respond Mon, 09 Dec 2019 19:49:32 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3189 L’eleganza è un concetto intimo. Un dettaglio, un accessorio, un vezzo, un gesto, un’espressione, un sorriso,…sono i tratti di una eleganza che ognuno interpreta su stesso in chiave assolutamente personale. Sì, perché l’eleganza non è un diktat, non è questa o quella, non ne esiste una versione unica che poi possa essere “vestita” da chiunque […]

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L’eleganza è un concetto intimo.

Un dettaglio, un accessorio, un vezzo, un gesto, un’espressione, un sorriso,…sono i tratti di una eleganza che ognuno interpreta su stesso in chiave assolutamente personale.

Sì, perché l’eleganza non è un diktat, non è questa o quella, non ne esiste una versione unica che poi possa essere “vestita” da chiunque e risultare sempre perfetta.
Mica siamo manichini in bella vista nella vetrina dell’apparenza! Siamo esseri imperfetti dentro e fuori e, liberi dalle maschere della moda, vogliamo sentirci sempre appropriati.

Abbiamo bisogno di essere noi stessi anche nel look, di seguire la nostra idea di stile, abbiamo bisogno, per riconoscerci e sentirci a nostro agio, di calarci nella nostra personalissima visione dell’eleganza.

Questo è l’incipit alla base della boutique SUMMO: ogni uomo è un essere straordinario, come si dice “unico e irripetibile”, non un clone da fotocopiare all’infinito in una sartoria industriale.

L’uomo vuole di più!

Vuole sentirsi coccolato in capi unici cuciti sulla sua pelle, perché soltanto l’abito su misura riesce ad esaltarne i punti forti e a rendere trascurabili quelli che invece creano disagio.

È un’eleganza fresca quella dei fratelli Maurizio e Walter, di cui ne è specchio lo showroom di Corso G. Jatta a Ruvo di Puglia.

I capi esclusivi della linea SUMMO, realizzati con tessuti di alto pregio e da veterani del settore,  vogliono soddisfare le richieste, sempre più pressanti, di un uomo che ama essere esempio di raffinatezza e di buongusto anche nel quotidiano.

 

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La SLA non frena la gioia di vivere di Mauro (video e foto) https://ilquartopotere.it/societa/la-sla-non-frena-la-gioia-di-vivere-di-mauro-video-e-foto/ https://ilquartopotere.it/societa/la-sla-non-frena-la-gioia-di-vivere-di-mauro-video-e-foto/#respond Fri, 06 Dec 2019 05:52:13 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3086 Nell’era dei social, siamo tutti un po’ dottor Jekyll e Mr. Hyde. Parallela alla vita reale, quella fatta di un sorriso e di un “ciao, come stai?”, di una stretta di mano, di un profumo che solletica ricordi, di una passeggiata col freddo che ti graffia sul viso, c’è tutta un’altra vita che scorre alla […]

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Nell’era dei social, siamo tutti un po’ dottor Jekyll e Mr. Hyde. Parallela alla vita reale, quella fatta di un sorriso e di un “ciao, come stai?”, di una stretta di mano, di un profumo che solletica ricordi, di una passeggiata col freddo che ti graffia sul viso, c’è tutta un’altra vita che scorre alla velocità del web. Così, volere o volare, siamo tutti in rete e, in barba al freno della timidezza, con un semplice clic diventiamo amici degli amici, lanciamo storie, dirette, post, condivisioni, tag, …perdendo, spesso e volentieri, il contatto con la realtà.

Non ne facciamo però di tutta l’erba un fascio, perché è “tutta colpa dei social” anche se, talvolta, le cose belle accadono.
Vi parliamo di una storia nata per puro caso nella piattaforma Facebook e i cui protagonisti, Maurizio e Mauro, ad un certo punto della loro amicizia virtuale, decidono di guardarsi negli occhi al di là dello schermo.

La disavventura del 43enne Mauro Colabela, dal 2013 affetto da SLA, fa inevitabilmente breccia nel cuore di tutti, anche in quello di Maurizio Marzocca, titolare della Publiemme eventi & marketing, che, sentendosi più fortunato del suo amico di chat, mette a punto una mission tutt’altro che impossible: regalargli un sorriso.

Giocano in casa i due coratini e la distanza zero aiuta a gettare le basi per una sorpresa davvero perfetta.

Tutto nasce dalla grande passione che Mauro coltiva per le soap ed il mondo televisivo in generale, probabilmente perché, nella sua condizione di allettato cronico, la tv gli è amica fedele.

Da cosa nasce cosa e Maurizio, navigato organizzatore di eventi sposi con spesso special guest del mondo dello spettacolo, pensa bene di far felice il suo amico presentandogli un vip.

E siccome Maometto non può andare alla montagna, è la montagna che va da Mauro che, “quasi” inaspettatamente, si trova al suo capezzale dapprima Walter Nudo e, a distanza di qualche settimana, Fabio Fulco.

Sono momenti concitati per tutti i presenti e, attraverso gli ausili tecnologici che lo aiutano a comunicare col mondo esterno, Mauro esplode la sua gioia.

Gli basta davvero poco per sorridere, lo si capisce dagli occhi e dalle labbra ancora fortemente reattivi, mentre una voce meccanica, azionata attraverso un monitor che il paziente attiva attraverso il movimento oculare su una tastiera alfanumerica, regala a Maurizio, e a chi ha reso possibile la sorpresa, una infinità di “grazie”.

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Murgia Version Corato – Il fenomeno social diventato virale https://ilquartopotere.it/societa/murgia-version-corato-il-fenomeno-social-diventato-virale/ https://ilquartopotere.it/societa/murgia-version-corato-il-fenomeno-social-diventato-virale/#respond Thu, 12 Sep 2019 06:43:14 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=1915 Dalle nostre parti si dice “l’uccello trova il simile e s’accompagna”. Magari è una questione di feeling o semplici coincidenze di rotta (vai a capirle ste dinamiche!), ma di fatto certi gemellaggi, una volta intercettati, vanno tutelati come patrimoni dell’umanità se, come risulta, solo ala nell’ala sanno spiccare voli così alti. Ne sono esempio Raffaele […]

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Dalle nostre parti si dice “l’uccello trova il simile e s’accompagna”.
Magari è una questione di feeling o semplici coincidenze di rotta (vai a capirle ste dinamiche!), ma di fatto certi gemellaggi, una volta intercettati, vanno tutelati come patrimoni dell’umanità se, come risulta, solo ala nell’ala sanno spiccare voli così alti.

Ne sono esempio Raffaele Nichilo e Gigi Capogna, due orgogliosi figli del sud che, a braccetto con la loro verve, librano nei cieli social in un sodalizio che suona “Murgia Version Corato“.

Sono la faccia della medaglia spontanea e senza filtri del meridionale tipo. Sono quella versione schietta ed autentica di chi è talmente abbarbicato alle sue zolle da non voler essere diverso da quello che è pure nell’eloquio, accettando il rischio di venire bollati come rozzi ed ignoranti.

È vero, nel mondo dell’apparenza, l’etichetta ci vuole omologati, mimetizzati nella folla come lucertole in giacca e cravatta, prodotti in serie da allineare sul palcoscenico della vita. Magari finti e artefatti, che importa! Magari spersonalizzati ma standardizzati, che volete che sia!

E no! Re’ dò criatùre, Raffaele e Gigi, in barba a certi dettami si sentono autentici solo se sono semplici accàmme dù spaghiette àgghie e ùogghie, genuini come il sole nel sorriso di un bambino, senza catene perché la vita è una barzelletta.

L’idea dei due amici con la vena humour nasce un anno fa (circa) quando per gioco iniziano a doppiare spezzoni di film, cartoni animati, pubblicità.

È divertente e di lì a poco il coinvolgimento è tale da decidere di battezzare una personale pagina Facebook, mutuandola da altri Murgia Version dell’entroterra.

È un crescendo anche abbastanza repentino che, in termini di like, condivisioni, followers (anche francesi e tedeschi), proietta i due made in sud verso traguardi inimmaginabili.

Gli oltre 10 mila mi piace a supporto dei video più virali, sono evidentemente la prova del 9 di una comicità che buca i social.

Il must nel loro brio, diciamo il sale nella minestra dei Murgia Version Corato (come ci tengono a sottolineare), è il dialetto somministrato in dosi massicce come antidoto ad una vita che ci impone di essere seri ed impostati per guadagnare in credibilità.

E se qualche volta ci scappa una grossolana licenza poetica? Che sarà mai se le endorfine ad ogni risata si moltiplicano! È tutta salute!

E adesso che siamo in carreggiata, di sogni ne abbiamo? Hai voglia, “ne sàcche e na spòrte”!

Il primo, imminente, è l’apertura di un canale Murgia Version su YouTube e, poi, siccome ci piace sognare in grande, un incontro col loro idolo Lino Banfi non ci starebbe proprio male. Che poi si sa, da cosa nasce cosa e che ne sappiamo magari si riesce a doppiare un intero film in dialetto coratino?

 

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WM Summo creazioni sartoriali – Domenico Summo – Il re della giacca https://ilquartopotere.it/news/wm-summo-creazioni-sartoriali-domenico-summo-il-re-della-giacca/ https://ilquartopotere.it/news/wm-summo-creazioni-sartoriali-domenico-summo-il-re-della-giacca/#respond Fri, 09 Aug 2019 06:58:06 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=1686 Quando l’alta sartoria italiana parte dalla nostra terra Quando nasci negli anni ’50, fai indigestione di sogni, i più belli. Monti in sella alla vita e voli sui prati più verdi e tra i cieli più azzurri. Grazie a Dio, la guerra è finita e i panorami, con tanta buona lena, ce li costruiamo noi, […]

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Quando l’alta sartoria italiana parte dalla nostra terra

Quando nasci negli anni ’50, fai indigestione di sogni, i più belli. Monti in sella alla vita e voli sui prati più verdi e tra i cieli più azzurri.
Grazie a Dio, la guerra è finita e i panorami, con tanta buona lena, ce li costruiamo noi, mattoncino su mattoncino come nel più bel gioco per bambini.
È un viaggio tra residui di nuvole nere tra cui fare lo slalom, dove i semafori a volte si inceppano, dove capita che scampoli del passato ti piovono addosso e sei senza ombrello, indifeso.
Ma non può piovere sempre perché, quando sei figlio del miracolo economico, hai l’adrenalina a mille e un sacco di sogni per la testa per cui fare la rivoluzione.

Domenico Summo

Domenico Summo, figlio del boom, è il penultimo di una sfornata di sette con un futuro già scritto. Si, perché quando nasci negli anni ’50, hai poco tempo per essere bambino, purtroppo. Non puoi correre dietro ad un pallone o passare ore a pettinare le bambole, cresci alla velocità delle bocche in casa da sfamare e si gioca di squadra per la famiglia.

Domenico, come tutti i bambini del secondo dopoguerra, fa sogni da grandi: imparare un mestiere per essere d’aiuto all’economia familiare, l’unica cosa che davvero conta.

È deciso. Domenico, come gli altri tre uomini di casa, vivrà la sua vita nella cabina di un camion e sarà la strada la sua inseparabile compagna di viaggio, di notte e di giorno, con il sole negli occhi o mentre la pioggia picchia insistentemente sopra la testa e fa un fracasso infernale.

Non ne è felice. Da bravo figlio, però, ci prova per non deludere le aspettative paterne, ma quel futuro lo sente estraneo. Totalmente.

La mamma, che è sempre la mamma, legge negli occhi del figlio il malumore e gli va incontro. Non le era sfuggita l’inclinazione che il suo ragazzo, crescendo gomito a gomito con le sorelle sarte, aveva manifestato. Quella passione per ago e filo, se coltivata, avrebbe fatto di suo figlio un sarto, forse il più bravo.

Non senza sacrifici, a suon di sberle e antipatiche tiratine d’orecchie, Domenico cresce professionalmente sotto la guida di grandi maestri finché il servizio di leva lo sradica dalle sue certezze e congela (forse per sempre) il suo sogno. Chi lo sa!
Non è così, invece. Quella parentesi di 15 mesi si rivela produttiva perché inaspettatamente ago e filo continuano ad essere per lui le inseparabili armi del mestiere anche dentro la caserma.

Il ritorno al civile lo lancia nel mondo lavorativo vero e proprio e, tra molti alti e qualche basso, le soddisfazioni arrivano anche nella vita privata: tre figli maschi e una famiglia serena, oltre che una sbarazzina 500.

Il suo sogno sta finalmente prendendo corpo,
Domenico avvia una cooperativa dove, dopo un iniziale periodo di sola stireria, si impianta la catena e si realizza da zero il must dell’uomo elegante: l’abito.

Finalmente sta accadendo, la meta è lì, pochi passi ancora e il sognatore potrà dire di avercela fatta, ma, neanche sai come e perché, capita di sbagliare e improvvisamente ti manca il terreno sotto i piedi. Frana tutto: onore, credibilità, fiducia, autostima. Sei solo di fronte al tuo fallimento di uomo e di padre a chiederti perché il tuo sogno si sia preso gioco di te.

È nella mano tesa dei tuoi figli che comprendi che non è tutto finito.
Dalle ceneri della cooperativa nasce la WM SUMMO CREAZIONI SARTORIALI, dove W sta per Walter e M per Maurizio, l’orgoglio di papà Domenico.
Si ricomincia dal basso con le braccia forti e giovani di chi ha scelto di continuare sulla strada maestra, maturi dell’esperienza e degli errori precedenti.

In soli tre anni l’evoluzione aziendale è stata importante, passando da 20 a 70 dipendenti e arrivando ad una produzione giornaliera di oltre un centinaio di pezzi, ma dove la qualità rimane il punto di forza.

Quella corona all’occhiello su ogni capo sintetizza una storia lunga 50 anni. È la storia di tre uomini che oggi abbracciano lo stesso sogno, anche se indiscutibilmente il re della giacca rimane Domenico Summo.

 

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Fumata bianca per il pizzaiolo coratino Leonardo Mallardo – Premiato dall’Associazione Operatori e Consumatori della Ristorazione Italiana https://ilquartopotere.it/news/fumata-bianca-per-il-pizzaiolo-coratino-leonardo-mallardo-premiato-dallassociazione-operatori-e-consumatori-della-ristorazione-italiana/ https://ilquartopotere.it/news/fumata-bianca-per-il-pizzaiolo-coratino-leonardo-mallardo-premiato-dallassociazione-operatori-e-consumatori-della-ristorazione-italiana/#respond Sun, 14 Jul 2019 05:32:26 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=1524 Quanto sono antipatici quegli esordi che suonano da subito come rimproveri. Ti spingono il sopracciglio con un movimento meccanico verso nord e ti mettono su una comprensibilissima posizione di difesa, quasi con la carabina tra le mani pronti a fare bang! Eppure signori, “ve l’avevamo detto!”. E già da tempo, in realtà. Senza sbagliare nemmeno della […]

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Quanto sono antipatici quegli esordi che suonano da subito come rimproveri. Ti spingono il sopracciglio con un movimento meccanico verso nord e ti mettono su una comprensibilissima posizione di difesa, quasi con la carabina tra le mani pronti a fare bang!
Eppure signori, “ve l’avevamo detto!”. E già da tempo, in realtà. Senza sbagliare nemmeno della fogliolina di basilico sulla classica margherita.

Perché mica occorrono sfere di cristallo o doti da chiaroveggenti di primo pelo per certe sensazioni.
Avevamo profetizzato che “Quattro Passi” avrebbero fatto bene un po’ a tutti e così è stato.

E niente. Leonardo, il piccolo Mallardo col baffetto da sparviero di Corso Garibaldi, ha sferrato il suo primo colpo da fuoriclasse e ha centrato l’obiettivo.

E va bene, mettici che la fortuna stava facendo proprio quel giro, mettici pure che the brother del piccolo ristorante nel cuore cittadino non se ne sta tutto il santo giorno con le mani in mano ma in pasta, ma l’investitura è arrivata dall’alto. Fumata bianca, bianchissima per la pizza di Quattro passi.

Lo dice l’Associazione Operatori e Consumatori della Ristorazione Italiana che, in collaborazione con la guida “pizza in the worldtalent story“, ha individuato sul territorio internazionale 500 realtà a cui riconoscere l’attestato di merito d’eccellenza. Ora è ufficiale, il nostro Leonardo con la pizza è un campione.

Un riconoscimento che inorgoglisce una intera famiglia. Una spinta forte a continuare sul tracciato faticoso che pian piano sta portando la squadra 4×4 a risultati probabilmente in un primo momento inaspettati.
Evviva Quattro passi.

 

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