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Palazzo Gioia: il Sindaco smentito dalle sentenze del Tar, Consiglio di Stato e dalla Corte Suprema di Cassazione sezioni Unite civili

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“Chiuso per molti anni per via di un lungo contenzioso che diciamo ha attraversato vari gradi di giudizio, da un approfondimento legale che abbiamo fatto e che abbiamo richiesto si rinviene che comunque dall’ultima Sentenza del Consiglio di Stato il Comune è di fatto il proprietario del Palazzo Gioia e quindi ne dispone l’uso e l’utilizzo”.
Queste sono le dichiarazioni del Sindaco De Benedittis rilasciate durante un’intervista all’emittente televisiva TeleSveva in occasione della conferenza stampa di presentazione delle iniziative di “Non avere paura, non restare nell’ombra”.
Avendo la nostra testata trattato l’annosa questione di Palazzo Gioia ci siamo adoperati attraverso fonti dirette per capire se dall’ultima sentenza che abbiamo riportato con un nostro articolo dell’aprile 2020 qualcosa fosse cambiato.
La risposta che ci è stata data è che tutto è fermo alla sentenza di Cassazione.
Ancora una volta le dichiarazioni del sindaco non trovano riscontro nella realtà dei fatti, smentiti dalle carte come si evince nell’articolo che di seguito riportiamo. A tal proposito ci riserviamo inoltre di tornare sull’argomento, confidando in un eventuale parere dell’Avv. Francesco Mascoli, legale difensore del sig. Giovanni Roberto.

Palazzo Gioia: la Corte di Cassazione rigetta il ricorso del Comune di Corato. Il Comune di Corato condannato a pagare le spese legali
La Corte Suprema di Cassazione – Sezioni Unite Civili, Presidente Giovanni Mammone, ha, con ordinanza pubblicata in data odierna, rigettato il ricorso per cassazione proposto dal Comune di Corato, difeso dal Prof. Avv. Angelo Clarizia, dopo che già il Consiglio di Stato nel 2018 aveva rigettato l’appello proposto sempre dal Comune avverso la sentenza del Tar Puglia del 24 novembre 2016, che invece aveva accolto pienamente le ragioni del Sig. Giovanni Roberto.
Si deve ricordare che il Sig. Giovanni Roberto già in precedenza, con sentenza del 26 luglio 2010, n.4868 del Consiglio di Stato, aveva ottenuto l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale del 13 marzo 2007 n.9, con il quale era stato esercitato il diritto di prelazione dal Comune di Corato e tanto per difetto di motivazione.
Ora si può dire che le Amministrazioni Comunali hanno certamente errato due volte: la prima poiché la delibera di Consiglio Comunale del 13 marzo 2007 non era motivata, e ciò nonostante durante la celebrazione del Consiglio il Dott. Giacomo De Lillo, allora Consigliere Comunale, avesse rilevato il vizio di cui poteva essere affetta la deliberazione e l’avesse fatto rilevare a tutti i Componenti del Consiglio, e la seconda con una deliberazione, quella del 16 dicembre 2010 dichiarata tardiva, ovvero in violazione del termine di sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza del Consiglio di Stato 26 luglio 2010, n.4868.
Ricordiamo che in tutti i giudizi su indicati il Sig. Giovanni Roberto è stato difeso dal Prof. Avv. Diego Vaiano di Roma unitamente all’Avv. Francesco Mascoli.

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