Un piano vaccini che procede a rilento un po’ su tutto il territorio nazionale, ma tra tutte le Regioni la nostra si colloca all’ultimo posto non a caso infatti, stando alle proiezioni elaborate dal Sole24Ore sulla base dei dati ufficiali del Ministero della Salute, la Puglia è maglia nera per capacità di somministrazione giornaliera dei vaccini che viaggia al ritmo di una media di 10.570 inoculazioni al giorno e che evidentemente, con questi numeri, è purtroppo distante dall’obiettivo del Governo che intende completare la campagna vaccinale ad agosto di quest’anno.
Analogamente avviene anche nella nostra Corato, il numero delle somministrazioni dei vaccini infatti è di gran lunga inferiore rispetto all’obiettivo prospettato dal sindaco Corrado De Benedittis durante l’inaugurazione del centro vaccinale avvenuta pochi giorni fa alla presenza anche dell’Assessore alla Sanità Pugliese Pier Luigi Lopalco, un’inaugurazione tra l’altro avvenuta in barba alle norme anticovid e alle restrizioni vigenti in zona rossa, sottolineate oltretutto dallo stesso assessore e che la nostra redattrice Liliana Cazzato aveva evidenziato in un articolo a sua firma contro cui alcuni sostenitori dell’attuale amministrazione si erano scatenati sui social ritenendolo una polemica sterile.
Attenendoci ai fatti e non ai proclami e passerelle quindi, se 300 doveva essere il numero delle somministrazioni giornaliere secondo il piano dei vaccini dichiarato dal sindaco ai microfoni degli organi di stampa, ad oggi quel numero sembra essere rimasto solo agli onori della cronaca perché la realtà è ben diversa, senza dimenticare che all’indomani dell’inaugurazione il nostro centro vaccinale coratino non era presente nella lista dei Comuni dell’ASL Bari. Un’anomalia costata il disagio di molti cittadini che si sono visti dirottare le prenotazioni verso hub di altre città, problema che si è ripresentato anche nei giorni scorsi per gli ultraottantenni per cui non si riusciva a prenotare il vaccino su Corato in nessun modo.
Più fortunati invece sono stati i circa 390 cittadini che nei giorni di Pasqua e Pasquetta hanno ricevuto il vaccino a fronte solo di qualche attesa per le code.
Ricordiamo infatti che in queste due giornate c’è stata una sessione straordinaria di vaccinazioni dedicata a genitori, tutori, affidatari, caregiver e familiari conviventi di persone con disabilità grave ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3, minori di 16 anni ( limite poi eliminato); per ottenere la vaccinazione occorreva portare con sé un documento d’identità valido, la tessera sanitaria e un documento che attestasse la disabilità grave della persona assistita o in alternativa la dichiarazione sostitutiva.
Ci giungono però da più parti, segnalazioni di persone vaccinate NON Rientranti probabilmente nelle categorie previste, con qualcuno che ha addirittura sbandierato sui Social la propria vaccinazione.
Chiediamo al Sindaco, in nome della “trasparenza” e dei “diritti e non favori”, che sono stati cavallo di battaglia della campagna elettorale, se sia il caso di effettuare dei controlli per verificare che siano stati vaccinati solo aventi diritto e non “furbetti” o “amici degli amici”.
Nulla è da sottovalutare considerando che è cronaca recente che i cosiddetti “furbetti del vaccino” sono sempre in agguato come già emerso in Puglia da alcuni dati delle inchieste del Nucleo ispettivo regionale sanitario pugliese (Nirs). Secondo le indagini infatti dallo scorso dicembre a metà febbraio in Puglia alcune decine di minorenni, tra i 14 e i 17 anni, sono riusciti a vaccinarsi pur non avendone diritto. Con loro anche alcune decine di persone che hanno approfittato della dicitura ‘volontari‘ ai quali era concesso il vaccino prima di una circolare regionale che ne ha poi specificato la tipologia, vicenda incresciosa che adesso è nelle mani delle varie Procure della Repubblica in Puglia.
Ecco che allora con qualche “scatto” e “passerelle” in meno, forse sarebbe il caso intanto di far sentire la voce di Corato ai vertici dell’ASL e della Regione evitando di creare solo grandi aspettative con proclami che poi non trovano riscontro, auspicando inoltre un impegno ad organizzare o proporre alla ASL altre sedute straordinarie per altre categorie ad alto rischio, quali, per esempio, personale delle imprese di pompe funebri o personale di cassa dei supermercati e negozi che ne fanno richiesta a gran voce.
La Città resta in fiduciosa attesa.
Il passato ci ha consegnato scatti e passerelle a iosa e senza alcun risultato. Oggi, invece, insieme con qualche scatto qualcosa si inizia a intravedere, per lo meno la trasparenza e il rifiuto del concetto degli “amici degli amici”.