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La cardiologia dell’Umberto I di Corato perde un pezzo. L’addio del Dr. Campanelli tra delusione e disappunti

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Negli ultimi giorni, l’ospedale di Corato è stato al centro di discussioni per la sua incerta sorte. Oggi ci giunge anche un’altra notizia, l’addio al nosocomio coratino del Dr. Carlo Campanelli, specialista in cardiologia ed internista cardiologo presso in reparto di cardiologia dell’Umberto I. Nella lettera di commiato indirizzata all’ospedale e alla cittadinanza tutta, il medico esprime il suo disappunto e disagio per “l’addio” alla corsia coratina.

La lettera:

“Non avrei mai immaginato di dare l’addio a Corato! 

L’ospedale, la vita in corsia, le urgenze sono state una scelta di vita preferite ad una comoda scrivania.
Ma nella vita bisogna perdere per poter risalire e questo per me è una sconfitta personale.
Purtroppo l’individualità e la tutela dei singoli ha prevalso sulla collettività, sul buon senso, sull’amore del prossimo.
Troppe notti trascorse fuori da casa, tante domeniche sottratte alla famiglia, troppo tempo passato lontano dai figli.
Inoltre, la medicina difensiva e la scarsa collaborazione tra colleghi ha mistificato la mia amata cardiologia alternandone il significato.
Questa Medicina non mi piace più, non la sento più mia. Il malato è divenuto solo un numero, una merce di scambio, un fortino per politici e amministratori che barattano la salute per un posto in vetrina. Logiche di potere che non ascoltano le grida dei medici, le loro sofferenze, le soluzioni.
Infinite Grazie, Grazie per avermi fatto sentire a casa; un sentito ringraziamento agli infermieri operatori socio sanitari che mi hanno aiutato e accompagnato in questi anni ed un particolare ringraziamento rivolgo al Dr. Claudio Paolillo con cui ho condiviso gioie e difficoltà.

Mi attende una nuova “avventura” di lavoro!”

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2 Commenti

  1. Cuaratum moritura est.
    E si, sembra una cittadina volta verso l’oblio , verso le continue cadute del leopardiano vecchierel canuto e stanco, che altro non faranno che portarlo verso l’oblio definitivo. E così perdiamo un altro pezzo da 90, un’altra eccellenza sanitaria il cui nome tranquillizzava , per la sua presenza , già 15 anni fa. La fuga dei cervelli? O la fuga delle persone/medici dotate di cervello? Peccato, davvero peccato per questa sorte. Nello specifico , un grande professionista, un grande Signore, un grande dipendente al pubblico servizio. Disponibile, sorridente, meditativo, colto, scrupoloso, attento, educato. Peccato. Nulla è più veritiero : per aspera ad Astra. Ad majora, Carlo. (Ma al contempo, ad pejora, Corato)

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