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“Corato c’è”, De Benedittis al Bari Pride. Lettera aperta di una cittadina: “No, lei non può presentarsi a nome di tutta la città”

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Mentre gran parte dei coratini e non solo, sono ancora sgomenti dalle motivazioni date dal sindaco De Benedittis, in Consiglio comunale, relativamente alla mancata concessione del patrocino morale del Comune di Corato alla manifestazione di Miss Italia in piazza, il Sindaco partecipa al Bari Pride 2022 e si lancia in un video messaggio dal suo profilo Facebook che “spacca” nuovamente la città  – “Due pesi e due misure…” , scrive una cittadina, “Le ragazze che sfilano in costume non hanno alcuna rilevanza culturale…. Ora, però, vorrei che il Sindaco spieghi in un confronto aperto a noi Cittadini: “Che avanzamento culturale si raggiunge vedendo sfilare uomini in abiti alquanto discutibili e mostrando raffigurazioni blasfeme?””- chiede in una lettera aperta al sindaco.

Le testate giornalistiche in questi ultimi giorni, oltre alle solite problematiche, ormai note, ci hanno regalato nuovi spunti di riflessione, di indignazione per alcuni e di soddisfazione per altri sul mancato patrocinio del Comune ad un concorso di bellezza storico, ma noto sui social la partecipazione del nostro Sindaco al Bari Pride (in ruolo istituzionale?).
Mi sono soffermata dapprima a riflettere sul primo avvenimento, su cui non discuto assolutamente l’aver concesso o meno il Patrocinio bensì le motivazioni. Sminuire le donne in tal maniera facendole sentire delle poco di buono e delle stupide perché sfilano in costume da bagno è stato davvero offensivo sia per le stesse partecipanti che per le donne in genere che negli anni hanno dimostrato di poter guidare casa, famiglia, lavoro e figli senza difficoltà e che la bellezza e la cura di sé stessi sono un valore aggiunto.
In più addirittura “Se il corpo di una donna è una merce in mio possesso, che posso usare, che è priva di volontà, perché non posso usarlo per i miei piaceri anche senza il suo consenso? Di qui nasce la possibilità della violenza di genere” . (cit. consigliere Tambone).
Quindi il problema è la mente dell’uomo o la Donna? Perché non si comprende se si è difronte ad un inversione di responsabilità. E proprio perché si è tirata in ballo la violenza di genere, è doveroso non dimenticare una frase simbolo della lotta a una certa mentalità che per anni non ha fatto altro che legittimare la violenza. “Com’eri vestita?”. Eri vestita in un modo che ha provocato l’aggressore?, spostando la responsabilità dall’aggressore all’aggredita, sottintendendo la colpa di chi subisce la violenza per averla in qualche modo provocata. Riflettiamo!

Torniamo al punto, perché subito dopo queste affermazioni, di contro mi ritrovo ad ascoltare un video messaggio del ns Sindaco che, esprimendo un concetto meraviglioso, un principio fondamentale che tutti noi dovremmo accogliere e insegnare ossia il Diritto di Amare. ….partecipa ad un gay pride organizzato a Bari.

Siamo al pride di Bari è importante che una città come Corato sia oggi qui per dare forza ai diritti di chi non ha diritto, per dare voce a tutte le minoranze di ogni genere sancite e tutelate dalla Costituzione e per questo avanzamento culturale che anche la città di Corato con forza, con determinazione, con coraggio ma anche con gioia e perseveranza si batte, tutti uniti insieme per una città più giusta e più bella” (De Benedittis)

” “Amore”, in una sola parola , è  racchiuso di per sé  l’unico messaggio vero e univoco che dovrebbe regnare sovrano tra tutti noi esseri viventi, in qualsiasi forma si esplichi.
Incuriosita mi ritrovo a visionare immagini e video della manifestazione che mi lasciano basita.
Da genitore con altrettanta “Forza”, voglio assolutamente dissociarmi, visto che il Sindaco si è presentato in rappresentanza dei cittadini coratini, da tale manifestazione che tutto ha difeso tranne che il diritto di amare.
Il diritto di amare senza problemi un uomo piuttosto che una donna, credo sia oramai affermato nella nostra comunità perché Corato, e questo lo affermo con “Forza” è una Comunità accogliente, libera, moderna e senza pregiudizi di sorta al contrario di quanto si voglia far credere.
Però ciò non significa che si debbano accettare e difendere simili atteggiamenti e comportamenti che nulla hanno a che fare con l’Amore. 
Questa voleva essere la “Rivoluzione Gentile” di cui tanto si parlava? Dobbiamo essere obbligati a far sì che una personale visione della vita diventi la visione di una Comunità? Dobbiamo accettare foto di Nostro Signore Gesù Cristo, raffigurato con il volto di una donna? Dobbiamo vedere uomini vestiti e truccati in maniera volgare, divulgando il messaggio che si sta difendendo il Diritto d’Amare? Ma stiamo scherzando davvero?
Il vero Amore che sia tra una coppia etero o omosessuale non ha necessità di un esibizionismo simile, questa è ostentazione .
Difendere un Diritto non significa lederne tanti altri.
Sindaco non avresti assolutamente dovuto presentarti a nome di una intera comunità in una manifestazione che è solo esibizionismo volgare tra l’altro.
Da genitore insieme ad altri, sicuramente sarei pronta e disponibile a confrontarmi in qualsiasi contesto in cui si parli davvero di Amore, ma questo no.
Noi genitori abbiamo il dovere di crescere una futura generazione forte e sicura con dei valori e principi quali il rispetto per sé stessi e per gli altri che sicuramente non si insegnano mostrando loro simili prototipi, ma proteggendo sempre la loro integrità morale e la loro dignità di Persona, amando un uomo piuttosto che una donna.
Due pesi e due misure…le ragazze che sfilano in costume non hanno alcuna rilevanza culturale….ora vorrei che Il Sindaco spieghi in un confronto aperto a noi Cittadini  che avanzamento culturale si raggiunge vedendo sfilare uomini in abiti alquanto discutibili e mostrando raffigurazioni blasfeme. (Annarita

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